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mercoledì 30 novembre 2011

Il leopardo che mangiava gli uomini - Jim Corbett


(The man-eating leopard of Rudraprayag - 1948)

Nella gola regnava un silenzio assoluto. Il sole cocente degli ultimi giorni aveva tanto inaridito le foglie morte da rivelare qualsiasi movimento attorno a me. Questo era molto rassicurante, perché era ormai scesa l'oscurità e, mentre prima mi servivo degli occhi a scopo difensivo, dovevo ora servirmi unicamente degli orecchi. Col pollice sul bottone della torcia e l'indice sul grilletto, ero pronto a sparare in qualsiasi  direzione avessi udito il più piccolo rumore.

Diario di caccia. Ovviamente io tengo per il leopardo, anche se all'inizio è difficile. Ma poi, pagina dopo pagina, emerge tutta la grandezza dell'animale, l'intelligenza, la strategia. Altro libro stringato, essenziale, privo di sentimentalismi. L'unica differenza tra cacciatore e preda è che ad armi pari vincerebbe la preda 100 volte su 100. E con questo ho detto tutto. Bel libro, corredato di foto dell'epoca.

Vita e avventure di un marinaio scozzese - John Nicol


(The Life and Adventures of John Nichols, Mariner - 1822)

"Quando fummo ormai in mare aperto, ogni uomo a bordo si scelse una donna tra le forzate, che acconsentirono molto volentieri. La ragazza con la quale vivevo io, poiché per questo aspetto non ero meglio degli altri, si chiamava Sarah Whitlam. Era originaria di Lincoln, una ragazza dal carattere molto riservato, una creatura gentile e sincera, se mai ve ne furono. La corteggiai per più di una settimana, e l'avrei sposata sulla nave se solo vi fosse stato un prete a bordo. Era stata condannata a causa di un mantello che aveva preso in prestito da una sua conoscente. La sua amica l'accusò di averlo rubato, e venne esiliata per sette anni."

Asciutto, e contemporaneamente dettagliato, questo romanzo è in verità il diario appassionante di un semplice marinaio, corretto, schietto e molto forte, che ha girato tutti i mari del sud fino alla Cina, incuriosito dai popoli che ha incontrato, e dai loro costumi. Si legge velocemente ed  è veramente bello.

giovedì 24 novembre 2011

La follia dei Monkton - Wilkie Collins


(Mad Monkton - 1860)

"Quando la cripta di Wincot
reclamerà insistentemente
dei Monkton il discendente,
che giace solo e abbandonato
sotto un cielo spietato,
senza quella degna sepoltura,
che la nobile origine assicura,
questo per i Monkton sarà il segno
della fine imminente di ogni ingegno.
Rapido sarà il deperimento,
sino all'estinzione dell'ultimo elemento;
la stirpe dei Monkton scomparirà
e di essi nessuna traccia resterà."


Alfred Monkton è costretto a recuperare il cadavere dello zio per seppellirlo e poter trovare pace. Sta quasi per riuscirci, ma la nave con la bara cola a picco e lui è condannato dalla profezia a diventare pazzo. Racconto gotico ambiguo, decifrabile in parte. Lo si può leggere senza mettere in discussione la scienza, la realtà, l'obiettività. Ma io, come sempre, preferisco godermi l'emozione del dubbio visionario. E allora questo racconto è veloce, spietato, magnifico.

Rosencrantz e Guildenstern sono morti - Tom Stoppard


(Rosencrantz and Guildenstern are dead - 1964)

ROSENCRANTZ  Ce l'avevano proprio giurata, vero? Fin dall'inizio. Chi avrebbe mai pensato che fossimo così importanti?
GUILDENSTERN Ma perché? Chi siamo noi perché così tanto converga sulle nostre piccole morti? Chi siamo noi?
ATTORE Siete Rosencrantz e Guildenstern. E tanto basta.
GUILDENSTERN No... non basta. Ci hanno detto così poco... per mandarci a finire così... negandoci fino all'ultimo ogni spiegazione...
ATTORE Nella nostra esperienza, la maggior parte delle cose si concludono con la morte. 

Strampalata e surreale tragicommedia, spin-off dell'Amleto di Shakespeare, da cui è stato tratto anche un film notevole. E' la storia del viaggio in Danimarca di due geniali mentecatti, indistinguibili, irresistibili, ignari del proprio destino, meritato, o forse no.

giovedì 17 novembre 2011

Il delitto di Lord Arthur Savile - Oscar Wilde


(Lord Arthur Savile's Crime - 1887)

Aveva deliberato essere il veleno lo strumento più adatto a quella sua incresciosa bisogna. 
Niente di così ingrato come un atto di violenza personale; e poi anche gli premeva di non uccidere Lady Clementina in  modo da richiamare la pubblica attenzione. Lo disgustava l'idea di diventare il lion del giorno di Lady Windermere o di vedersi stampato su pei fogli che van per le mani di tutti.

Credo di non essermi mai divertita tanto leggendo un classico: eppure questo omicida per amore, vittima di un chiromante mi ha gettato in un delirio senza tregua; leggendo i vari tentativi di avvelenare la vecchia cugina o far saltare per aria lo zio non ho fatto altro che ridere, ridere e ridere.



                                      Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde (Irlanda 1854-1900) 

Merrion Square, Dublino



                                         

L'antologia di Spoon River - Edgar Lee Masters





(Spoon River Anthology - 1914)



Da ragazzina immancabilmente saccheggiavo questo meraviglioso libro per copiare frasi ad effetto, in inglese soprattutto. Immaginare iscrizioni su lapidi per raccontare la vita di un intero villaggio... l'idea mi aveva folgorato. Poi arriva Fabrizio de Andrè, che nel 1971 pubblica l'album "Non al Denaro, non all'Amore né al Cielo", con 9 brani ispirati ad altrettante poesie di questa Antologia:  La Collina, Un matto, Un giudice, Un Blasfemo, Un malato di cuore, Un medico, Un chimico, Un ottico e Il suonatore Jones. Oggi mi è piaciuto assemblare versioni originali, traduzioni e canzoni di Faber, e ho ritrovato tutto l'immenso, autentico amore per questi versi. Ma comincio con la poesia che mi è sempre piaciuta più di tutte:


33. Sarah Brown


MAURICE, weep not, I am not here under this pine tree.
The balmy air of spring whispers through the sweet grass,
The stars sparkle, the whippoorwill calls,
But thou grievest, while my soul lies rapturous
In the blest Nirvana of eternal light!         
Go to the good heart that is my husband,
Who broods upon what he calls our guilty love:—
Tell him that my love for you, no less than my love for him
Wrought out my destiny—that through the flesh
I won spirit, and through spirit, peace.
There is no marriage in heaven,
But there is love. 


Non piangere Maurice, io non sono sotto questo pino.
L'aria mite della primavera sussurra nell'erba profumata,
brillano le stelle, il caprimulgo chiama,
solo tu sei triste, mentre l'anima mia è rapita
nel nirvana beato dell'eterno splendore!
Va' da quel brav'uomo di mio marito,
che si rode su quello che lui chiama il nostro amore colpevole -
e digli che il mio amore per te, non meno del mio amore per lui,
decise il mio destino - che attraverso la carne
io raggiunsi lo spirito, e attraverso lo spirito, la pace.
Non c'è matrimonio in paradiso, ma c'è amore.


Edgar Lee Masters (USA 1868-1950)




mercoledì 16 novembre 2011

La verità, vi prego, sull'amore - Wystan Hugh Auden


(Tell Me the Truth About Love - 1994)


Funeral Blues

Stop all the clocks, cut off the telephone.
Prevent the dog from barking with a juicy bone,
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.


Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling in the sky the message He is Dead,
Put crêpe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.


He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest
My noon, my midnight, my talk, my song;
I thought that love would last forever, I was wrong.


The stars are not wanted now; put out every one,
Pack up the moon and dismantle the sun.
Pour away the ocean and sweep up the wood;
For nothing now can ever come to any good.


Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono
fate tacere il cane con un osso succulento
Chiudete i pianoforti e tra un rullio smorzato,
portate fuori il feretro. Si accostino i dolenti.
Incrocino aeroplani, lamentosi, lassù
e scrivano in cielo il messaggio: Lui è morto.
Allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni.
I vigili si mettano guanti di cotone nero.
Lui era il mio nord, il mio sud, il mio est e ovest
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto.
Pensavo che l'amore fosse eterno, e avevo torto.
Le stelle non sono desiderate ora, spegnetele tutte,
imballate la luna, smontate il sole,
svuotate l'oceano e sradicate il bosco
perché ormai più nulla può giovare.


Libro davvero indispensabile, che a nessuno basterà leggere solo una volta. In queste dieci poesie, scritte negli anni trenta e ritmate come canzoni, ognuno può trovare quello che sta cercando, anche le domande alle risposte che ha già. Amore e ansia sono strettamente connessi, come pure inquietudine e disillusione. Ma su tutto e tutti predomina solo un sentimento: l'umanità.



                                          Wystan Hugh Auden (England 1907-1973)

domenica 13 novembre 2011

Aurore - Jean-Paul Enthoven



" Esistono infatti dolori che, senza svanire, si rifugiano nei meandri di una memoria meno insofferente. E si ha l'impressione che lì, senza più nutrimento, essi si estinguano da sé. Allora una malinconia feroce si insinua nel profondo, fra rottami di vita ed emozioni carbonizzate. Avanzando verso la fine di quell'estate avanzavo verso la fine di me stesso, senza curarmi dell'essere che sarei diventato al termine di quella prova. Affrontavo lealmente la mia solitudine. Non mostravo nulla dei miei sentimenti."

Storia parabolica del sentimento amore: negazione, rivelazione, passione, tormento, passione, rivelazione, negazione. Romanzo perfetto, dal taglio logico. Molto maschile (una donna avrebbe vissuto la stessa storia con diecimila sensazioni in più). Tuttavia fa piacere che anche un uomo possa riconoscere di soffrire per amore e non per gelosia.

Il battello Bianco - Cingiz Ajtmatov



Esiste forse fiume di te più largo, Enesaj,
C'è forse terra della tua più cara, Enesaj
C'è dolore più fondo di te, Enesaj,
O libertà più libera di te, Enesaj.
Non c'è fiume più latgo, Enesaj,
Non c'è terra più cara, Enesaj,
Non dolore più fondo, Enesaj,
Né libertà più libera, Enesaj.

La storia di un bambino, di suo nonno e di Madre-Cerva-Ramose-Corna sullo sfondo del Kirghisi. Un romanzo impressionante, per l'ambientazione, per la cesellatura dei personaggi, per la poesia che senza accorgermene è diventata amarezza. Talmente coinvolgente che all'ultima pagina io tengo per mano il bambino e vado con lui. Enesaj significa madre-fiume.

Destinatario Sconosciuto - Katherine Kressmann Taylor




"Qui stiamo costruendo una nuova Germania. Presto, sotto la guida del nostro glorioso Fuhrer, mostreremo al mondo grandi cose. Martin."

La bellezza di questa storia rende giustizia, nel vero senso della parola, all'orrore crescente che si prova pagina dopo pagina. Come ho già detto, si completa magnificamente con "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman.

L'amico ritrovato - Fred Uhlman



(Reunion - 1971)


"Quando, al sopraggiungere della sera, venne il momento di  tornare a casa, attesi che tutti se ne fossero andati. Nutrivo ancora una debole speranza che lui fosse rimasto ad aspettarmi, che mi avrebbe aiutato e consolato in quel momento di disperazione. Ma quando uscii, la strada era fredda e vuota come una spiaggia in una giornata d'inverno."

E' un breve romanzo intenso e fulminante nel finale, dove tutto trova un senso, compresi i quarant'anni indebitamente vissuti nella sterile inutilità dell'odio. Grande lezione e indimenticabile Konradin. Consiglio a tutti quelli che hanno amato questo indispensabile libro di leggere "Destinatario Sconosciuto" di K. Kressmann Taylor.

mercoledì 9 novembre 2011

Orgoglio e Pregiudizio - Jane Austen


(Pride and Prejudice - 1813)

"You are too generous to trifle with me. If your feelings are still what they were last April, tell me so at once. My afflections and wishes are unchanged, but one word from you will silence me on this subject for ever".

Siete troppo generosa per prendervi gioco di me. Se i vostri sentimenti sono ancora gli stessi dello scorso aprile, ditemelo subito. Il mio affetto e le mie intenzioni sono invariate; ma una vostra parola mi farà tacere su questo argomento per sempre.




Jane Austen (England 1775-1817)

Splendido classico fuori dal tempo: forse in assoluto il libro che preferisco, e certamente quello che ho riletto più volte. Ogni film ha rubato la storia, i personaggi. Ma solo nel libro trovo il piacere del linguaggio, delle frasi, dell'ironia e dell'assoluta modernità di Jane Austen.


200 anni di Orgoglio e Pregiudizio!

(28 gennaio 1813 - 28 gennaio 2013)


È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie. E benché poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell'una o dell'altra delle loro figlie.

(Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, Illustrazioni di C. E. Brock)
(Grazie a 10 Righe dai Libri)

Jane Austen's grave - Winchester Cathedral UK


      Keira Knightley (Liz) e Matthew MacFadyen (Darcy) nel film di Wright del 2005

Canto del Tramonto - Lewis Grassic Gibbon



(Sunset song - 1932)

"Perché anche se Chris la sua l'aveva messa in riga subito, ce n'era in giro di follia da mietitura, a Kinraddie. E anche se un ragazzo e una fiola pensavano che i loro affari non li sapesse nessuno, presto si accorgevano che si sbagliavano di grosso, ti potevi nascondere in cima al Ben Nevis con la tua ragazza e farci i tuoi comodi, ma dieci a uno quando ti alzavi per tornare a casa c'era la signora Munro o qualche ciacara della sua risma che a momenti moriva dagli sghignazzi per averti svergognato."


Libro indimenticabile! Splendida la Scozia, protagonista ancor prima di Chris, a sua volta donna che ognuna di noi potrebbe essere. Ma quelli che mi resteranno nel cuore sono due personaggi, Chae e Long Rob, che pochi uomini saprebbero essere. Complimenti a Massimiliano Morini, io di libri ne leggo veramente tanti, e so quanto incide la traduzione nel piacere che provo. E questo libro è diverso da tutti. Complimenti davvero.

Vangeli Apocrifi



Non sono nessuno per commentare quest'opera. Ma voglio spiegare lo sgomento, la meraviglia, la profonda emozione che ho provato leggendo (cercando di studiare) questi vangeli nascosti, o meglio momentaneamente non omologati. Cercavo rivelazioni diverse. Ho trovato una profondissima spiritualità, ho trovato tante spiegazioni, tanti tasselli mancanti per la comprensione degli altri vangeli. Lo consiglio vivissimamente a tutte quelle persone cui piace discutere di religione, sia contro, come ero io, che a favore.

Sei Biblioteche - Zoran Zivkovic



"Negli ultimi ventotto anni della sua vita, lei ha iniziato due libri. Del primo è arrivato a metà di pagina quattro e del secondo non è andato oltre il primo paragrafo".
"Non era interessante", risposi con rimorso, a voce bassa.
"Ah no? E le altre cose erano interessanti?"
"Nemmeno sospettavo che non leggere fosse un peccato mortale"

Indimenticabile, sei racconti con protagonisti i libri, padroni tiranni amici, tutto. Biblioteche di casa, virtuali, infernali, minime, notturne, raffinate.... difficile farne una classifica, questi racconti sono spassosi, surreali e ossessionanti.

Almost Blue - Carlo Lucarelli


"Per questo mi piace Almost Blue. Perché è una canzone che si canta ad occhi chiusi."


Ho appena riletto Almost Blue, trovandolo ancora molto bello e insolito, ambientato in una magnifica Bologna. Ho ripercorso le strade delle mia università, ho respirato sotto i portici di via Zamboni, ma ho trovato bellissima soprattutto la città diversa che emerge pagina dopo pagina con le parole di osservatori anomali, Grazia Negro la meridionale, Simone Martini il cieco e l'Iguana il folle.

L'uomo nero e la bicicletta blu - Eraldo Baldini


"In mano aveva un fuso ed una rocca: doveva essere l'ultima in tutta Italia che filava ancora, e lo stava facendo anche quando era esploso il camino, tanto che la matassa di lana, nel volo, le si era avvolta intorno al collo come una sciarpa sfilacciata. Con quella, gli occhiali in testa e la postura della sedia orientata verso l'alto per via della pendenza, sembrava l'incrocio tra la Befana e un pilota d'aereo della Prima guerra mondiale."

Mentre leggo questo libro rivivo sensazioni e ricordi della mia stessa infanzia, le fole, i falò, il Natale, le recite, il desiderio di una bicicletta... e poi arrivano personaggi veri, Gigi Melandri, Allegra, la Rospa sul tetto. Rido, e tanto, mi commuovo, mi godo questa storia cercando di viverla con le antenne di un ragazzino. Ma una sensazione strana si è già fatta strada, senza che me ne sia resa conto. E mi faccio coinvolgere in un'attesa che diventa ansia, e come ogni bambino percepisco il male senza conoscerlo, eppure devo sapere, devo dare un nome a questa angoscia terribile. E finisco questo libro con la convinzione che nessun bambino dovrebbe scoprire cosa esiste oltre i giochi, oltre i muri rassicuranti del paese, oltre l'infanzia. Un libro bellissimo, terribile, indimenticabile.