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giovedì 17 novembre 2011

L'antologia di Spoon River - Edgar Lee Masters





(Spoon River Anthology - 1914)



Da ragazzina immancabilmente saccheggiavo questo meraviglioso libro per copiare frasi ad effetto, in inglese soprattutto. Immaginare iscrizioni su lapidi per raccontare la vita di un intero villaggio... l'idea mi aveva folgorato. Poi arriva Fabrizio de Andrè, che nel 1971 pubblica l'album "Non al Denaro, non all'Amore né al Cielo", con 9 brani ispirati ad altrettante poesie di questa Antologia:  La Collina, Un matto, Un giudice, Un Blasfemo, Un malato di cuore, Un medico, Un chimico, Un ottico e Il suonatore Jones. Oggi mi è piaciuto assemblare versioni originali, traduzioni e canzoni di Faber, e ho ritrovato tutto l'immenso, autentico amore per questi versi. Ma comincio con la poesia che mi è sempre piaciuta più di tutte:


33. Sarah Brown


MAURICE, weep not, I am not here under this pine tree.
The balmy air of spring whispers through the sweet grass,
The stars sparkle, the whippoorwill calls,
But thou grievest, while my soul lies rapturous
In the blest Nirvana of eternal light!         
Go to the good heart that is my husband,
Who broods upon what he calls our guilty love:—
Tell him that my love for you, no less than my love for him
Wrought out my destiny—that through the flesh
I won spirit, and through spirit, peace.
There is no marriage in heaven,
But there is love. 


Non piangere Maurice, io non sono sotto questo pino.
L'aria mite della primavera sussurra nell'erba profumata,
brillano le stelle, il caprimulgo chiama,
solo tu sei triste, mentre l'anima mia è rapita
nel nirvana beato dell'eterno splendore!
Va' da quel brav'uomo di mio marito,
che si rode su quello che lui chiama il nostro amore colpevole -
e digli che il mio amore per te, non meno del mio amore per lui,
decise il mio destino - che attraverso la carne
io raggiunsi lo spirito, e attraverso lo spirito, la pace.
Non c'è matrimonio in paradiso, ma c'è amore.


Edgar Lee Masters (USA 1868-1950)




60 commenti:

  1. Bellissima poesia, e bellissima antologia. Non c'è matrimonio in paradiso, ma c'è amore.
    Biba

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  2. Good. The best american poetry,except Emily Dickinson.
    Nick68

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  3. Se posso mettere un commento personale ad entrambe, ricordo con nostalgia una tua interrogazione sulla letteratura americana, quando la tua prima frase fu: Back of every soldier is a woman... e la prof, la povera Bedeschi, ne rimase accecata. Di lì partì una memorabile tua performance su Lydia Puckett in particolare e Spoon River in generale. E' vero, usavi le tue frasi drammatiche e noi ridevamo, ma in realtà invidiavamo quasi tutto quello che dicevi. Alud, tua compagna di ginnasio.

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  4. mi piace questo libro, ogni volta che guardo la libreria è come se mi chiamasse. E'scassato, la copertina si stacca, le pagine sono sottolineate, ma ogni volta che lo apro trovo qualcosa di nuovo, che non avevo notato, o capito. Forse perchè non era il momento chissà
    julia.junior

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  5. Adesso è il mio, ma prima era di mia mamma, che non c'è più. Anche il mio è distrutto, con le pagine che o si staccano o si attaccano. Una mia amica tempo fa me ne ha regalato uno nuovo, ma non lo sento mio, ci sono libri che significano una vita, e il continuo della vita. Spero che mia figlia lo tenga caro per questo.
    Mi piace soprattutto Johnnie Sayre, per il ricordo che ho di me da bambino.
    Alberto

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  6. Mi sono riletta Johnnie Sayre. Solo per persone sensibili.

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    1. 37. Johnnie Sayre


      FATHER, thou canst never know
      The anguish that smote my heart
      For my disobedience, the moment I felt
      The remorseless wheel of the engine
      Sink into the crying flesh of my leg. 5
      As they carried me to the home of widow Morris
      I could see the school-house in the valley
      To which I played truant to steal rides upon the trains.
      I prayed to live until I could ask your forgiveness—
      And then your tears, your broken words of comfort! 10
      From the solace of that hour I have gained infinite happiness.
      Thou wert wise to chisel for me:
      “Taken from the evil to come.”

      Papà, non saprai mai
      l'angoscia che mi strinse il cuore
      per la mia disobbedienza, quando sentii
      la ruota spietata della locomotiva
      affondarmi nella carne urlante della gamba.
      Mentre mi portavano dalla vedova Morris
      vidi ancora nella valle la scuola
      che marinavo per saltare di nascosto sui treni.
      Pregai di vivere fino a chiederti perdono-
      e poi le tue lacrime, le tue rotte parole di conforto!
      Dalla consolazione di quell'ora ho ricavato una felicità infinita.
      Sei stato saggio a scolpire per me:
      «Strappato al male a venire».

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    2. I am sure this piece of writing has touched all the internet people, its really really good post on building up new website.

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  7. Tengo questo libro sul comodino, e ogni volta che ne ho bisogno lo riprendo. So a memoria le prime poesie, le ultime quasi non le ricordo. Il fatto è che torno sempre su quelle... Questo è un libro da portarsi sempre dietro, ed è anche quello che regalo più spesso.

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  8. Mi piace tantissimo, la poesia è commovente e bellissima. Complimenti Ambra

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  9. THE HILL
    Where are Elmer, Herman, Bert, Tom and Charley,
    The weak of will, the strong of arm, the clown, the boozer, the fighter?
    All, all are sleeping on the hill.
    One passed in a fewer,
    One was burned in a mine,
    One died in a jail,
    One fell from a bridge toiling for children and wife -
    All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

    Where are Ella, Kate, Mag, Lizzie and Edith,
    The tender heart, the simple soul, the loud, the proud, the happy one?
    All, all are sleeping on the hill.

    One died in shameful child-birth,
    One of a thwarted love,
    One at the hands of a brute in a brothel,
    One of a broken pride, in the search for heart's desire,
    One after life in a far-away London and Paris
    Was brought to her little space by Ella and Kate and Mag -
    All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

    Where are Uncles Isaac and Aunt Emily,
    And old Towny Kincaid and Sevigne Houghton,
    And Major Walked who had talked
    With venerable men of the revolution? -
    All, all are sleeping on the hill.

    They brought them dead sons from the war,
    And daughters whom life had crushed,
    And their children fatherless, crying -
    All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

    Where is Old Fiddler Jones
    Who played with life all his ninety years,
    Braving the sleet with bared breast,
    Drinking rioting, thinking neither of wife nor kin,
    Nor gold, nor love, nor heaven?
    Lo! he babbles of the fish-frys of long ago,
    Of the horse races of long ago at Clary's Grove,
    Of what Abe Lincoln said
    One time at Springfield.

    LA COLLINA
    Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
    l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
    Tutti, tutti, dormono sulla collina.

    Uno trapassò in una febbre,
    uno fu arso in miniera,
    uno fu ucciso in rissa,
    uno morì in prigione,
    uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
    tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

    Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
    la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie?
    Tutte, tutte, dormono sulla collina.

    Una morì di un parto illecito,
    una di amore contrastato,
    una sotto le mani di un bruto in un bordello,
    una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
    una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
    ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag -
    tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.

    Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
    e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
    e il maggiore Walker che aveva conosciuto
    uomini venerabili della Rivoluzione? *
    Tutti, tutti, dormono sulla collina.

    Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
    e figlie infrante dalla vita,
    e i loro bimbi orfani, piangenti -
    tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

    Dov'è quel vecchio suonatore Jones
    che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
    fronteggiando il nevischio a petto nudo,
    bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
    né al denaro, né all'amore, né al cielo?
    Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
    delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
    di ciò che Abe Lincoln
    disse una volta a Springfield.


    Ci tenevo a postarla, così la ritrovo qui tutte le volte che voglio! E grazie a Faber per averla amata così tanto.

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    1. metto la versione di DE ANDRE'

      LA COLLINA

      Dove se n'è andato Elmer
      che di febbre si lasciò morire
      Dov'è Herman bruciato in miniera.

      Dove sono Bert e Tom
      il primo ucciso in una rissa
      e l'altro che uscì già morto di galera.

      E cosa ne sarà di Charley
      che cadde mentre lavorava
      dal ponte volò e volò sulla strada.

      Dormono, dormono sulla collina
      dormono, dormono sulla collina.

      Dove sono Ella e Kate
      morte entrambe per errore
      una di aborto, l'altra d'amore.

      E Maggie uccisa in un bordello
      dalle carezze di un animale
      e Edith consumata da uno strano male.

      E Lizzie che inseguì la vita
      lontano, e dall'Inghilterra
      fu riportata in questo palmo di terra.

      Dormono, dormono sulla collina
      dormono, dormono sulla collina.

      Dove sono i generali
      che si fregiarono nelle battaglie
      con cimiteri di croci sul petto

      dove i figli della guerra
      partiti per un ideale
      per una truffa, per un amore finito male

      hanno rimandato a casa
      le loro spoglie nelle bandiere
      legate strette perché sembrassero intere.

      Dormono, dormono sulla collina
      dormono, dormono sulla collina.

      Dov'è Jones il suonatore
      che fu sorpreso dai suoi novant'anni
      e con la vita avrebbe ancora giocato.

      Lui che offrì la faccia al vento
      la gola al vino e mai un pensiero
      non al denaro, non all'amore né al cielo.

      Lui sì sembra di sentirlo
      cianciare ancora delle porcate
      mangiate in strada nelle ore sbagliate

      sembra di sentirlo ancora
      dire al mercante di liquore
      "Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"

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  10. E io ci tenevo a mettere questa

    FIDDLER JONES
    The earth keeps some vibration going
    There in your heart, and that is you.
    And if the people find you can fiddle,
    Why, fiddle you must, for all your life.
    What do you see, a harvest of clover?
    Or a meadow to walk through to the river?
    The wind's in the corn; you rub your hands
    For beeves hereafter ready for market;
    Or else you hear the rustle of skirts.
    Like the girls when dancing at Little Grove.
    To Cooney Potter a pillar of dust
    Or whirling leaves meant ruinous drouth;
    They looked to me like Red-Head Sammy
    Stepping it off, to Toor-a-Loor.
    How could I till my forty acres
    not to speak of getting more,
    With a medley of horns, bassoons and piccolos
    Stirred in my brain by crows and robins
    And the creak of a wind-mill - only these?
    And I never started to plow in my life
    That some one did not stop in the road
    And take me away to a dance or picnic.
    I ended up with forty acres;
    I ended up with a broken fiddle -
    And a broken laugh, and a thousand memories,
    And not a single regret.

    IL VIOLINISTA JONES (Il suonatore Jones)

    La terra emana una vibrazione
    là nel tuo cuore, e quello sei tu.
    E se la gente scopre che sai suonare,
    ebbene, suonare ti tocca per tutta la vita.
    Che cosa vedi, un raccolto di trifoglio?
    O un prato da attraversare per arrivare al fiume?
    Il vento è nel granturco; tuti freghi le mani
    per i buoi ora pronti per il mercato;
    oppure senti il fruscio delle gonne.
    Come le ragazze quando ballano nel Boschetto.
    Per Cooney Potter una colonna di polvere
    o un vortice di foglie significavano disastrosa siccità;
    Per me somigliavano a Sammy Testarossa
    che danzava al motivo di Toor-a-Loor.
    Come potevo coltivare i miei quaranta acri
    per non parlare di acquistarne altri,
    con una ridda di corni, fagotti e ottavini
    agitata nella mia testa da corvi e pettirossi
    e il cigolìo di un mulino a vento - solo questo?
    E io non iniziai mai ad arare in vita mia
    senza che qualcuno si fermasse per strada
    e mi portasse via per un ballo o un picnic.
    Finii con quaranta acri;
    finii con una viola rotta -
    e una risata spezzata, e mille ricordi,
    e nemmeno un rimpianto.

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    1. IL SUONATORE JONES - FABRIZIO DE ANDRE'

      Sentivo la mia terra
      vibrare di suoni
      era il mio cuor,
      e allora perché coltivarla ancora,
      come pensarla migliore.
      Libertà l’ho vista dormire
      nei campi coltivati
      a cielo e denaro,
      a cielo ed amore,
      protetta da un filo spinato.
      Libertà l’ho vista svegliarsi
      ogni volta che ho suonato
      per un fruscio di ragazze
      a un ballo
      per un compagno ubriaco.
      E poi la gente lo sa,
      e la gente lo sa che sai suonare,
      suonare ti tocca
      per tutta la vita
      e ti piace lasciarti ascoltare.
      Finì con i campi alle ortiche
      finì con un flauto spezzato
      e un ridere rauco
      e ricordi tanti
      e nemmeno un rimpianto.

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  11. E questa...

    JUDGE SELAH LIVELY
    Suppose you stood just five feet two
    And had worked your way as a grocery clerk
    Studying law by candle light
    Until you became an attorney at law?
    And then suppose through your diligence,
    And regular church attendance,
    You became attorney for Thomas Rhodes,
    Collecting notes and mortgages,
    And representing all the widows
    In the Probate Court? And through it all
    They jeered at your size, and laughed at your clothes
    And your polished boots? And then suppose
    You became the County Judge?
    And Jefferson Howard and Kinsey Keene,
    And Harmon Whitney, and all the giants
    Who had sneered at you, were forced to stand
    Before the bar and say "Your Honor" -
    Well, don't you think it was natural
    That I made it hard for them?

    IL GIUDICE SELAH LIVELY (Un giudice)

    Immagina di essere alto un metro e cinquantotto
    e di avere iniziato a lavorare come garzone in una drogheria
    studiando legge a lume di candela
    finchè non sei diventato avvocato.
    E poi immagina che, grazie alla tua diligenza
    e alla frequentazione regolare della chiesa,
    tu sia diventato il legale di Thomas Rhodes,
    che collezionava cambiali e ipoteche,
    e rappresentava tutte le vedove
    davanti alla Corte. E che in tutto questo
    ti canzonassero per la tua statura e ridessero dei tuoi vestiti
    e dei tuoi stivali lucidi. E poi immagina
    di essere diventato Giudice di Contea.
    E che Jefferson Howard e Kinsey Keene,
    e Harmon Whitney, e tutti i giganti
    che ti avevano schernito, fossero obbligati a stare in piedi
    davanti al banco e a dire "Vostro Onore" -
    Beh, non pensi che sarebbe naturale
    che io rendessi loro la vita difficile?

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    1. ed ecco la versione di Fabrizio de Andrè:

      UN GIUDICE

      Cosa vuol dire avere
      un metro e mezzo di statura,
      ve lo rivelan gli occhi
      e le battute della gente,
      o la curiosità
      di una ragazza irriverente
      che si avvicina solo
      per un suo dubbio impertinente:
      vuole scoprir se è vero
      quanto si dice intorno ai nani,
      che siano i più forniti
      della virtù meno apparente,
      fra tutte le virtù
      la più indecente.

      Passano gli anni, i mesi,
      e se li conti anche i minuti,
      è triste trovarsi adulti
      senza essere cresciuti;
      la maldicenza insiste,
      batte la lingua sul tamburo
      fino a dire che un nano
      è una carogna di sicuro
      perché ha il cuore troppo,
      troppo vicino al buco del culo.

      Fu nelle notti insonni
      vegliate al lume del rancore
      che preparai gli esami.
      diventai procuratore
      per imboccar la strada
      che dalle panche d’una cattedrale
      porta alla sacrestia
      quindi alla cattedra d’un tribunale,
      giudice finalmente,
      arbitro in terra del bene e del male.

      E allora la mia statura
      non dispensò più il buonumore
      a chi alla sbarra in piedi
      mi diceva "Vostro Onore",
      e di affidarli al boia
      fu un piacere del tutto mio,
      prima di genuflettermi
      nell’ora dell’addio
      non conoscendo affatto
      la statura di Dio.

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  12. Visto che l'ho nominata, la metto io

    27. Lydia Puckett

    Knowlt Hoheimer ran away to the war
    The day before Curl Trenary
    Swore out a warrant through Justice Arnett
    For stealing hogs.
    But that’s not the reason he turned a soldier.
    He caught me running with Lucius Atherton.
    We quarreled and I told him never again
    To cross my path.
    Then he stole the hogs and went to the war—
    Back of every soldier is a woman.


    Knowlt Hoheimer se ne andò in guerra
    il giorno prima che Curi Trenary
    lo denunciasse al giudice Arnett
    per il furto dei porci.
    Ma non per questo si fece soldato.
    Mi trovò in giro con Lucius Atherton.
    Litigammo e gli dissi
    di non venirmi più tra i piedi.
    Allora rubò i porci e andò in guerra-
    dietro ogni soldato c’è una donna.

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  13. Dorcas Gustine

    I was not beloved of the villagers,
    But all because I spoke my mind,
    And met those who transgressed against me
    With plain remonstrance, hiding nor nurturing
    Nor secret griefs nor grudges.
    That act of the Spartan boy is greatly praised,
    Who hid the wolf under his cloak,
    Letting it devour him, uncomplainingly.
    It is braver, I think, to snatch the wolf forth
    And fight him openly, even in the street,
    Amid dust and howls of pain.
    The tongue may be an unruly member—
    But silence poisons the soul.
    Berate me who will—I am content.



    DORCAS GUSTINE

    Non ero amato da quelli del villaggio,
    ma tutto perché non avevo peli sulla lingua,
    e affrontavo chi m'insultava
    con una protesta diretta, senza nascondere o nutrire
    segreti rancori o rammarichi.
    E' molto lodato il gesto di quel ragazzo spartano,
    che nascose il lupo sotto il mantello,
    e si lasciò divorare, senza un lamento.
    E' più coraggioso, credo, strapparsi il lupo di dosso
    e combatterlo apertamente, magari per strada,
    tra polvere e urla di dolore.
    La lingua sarà forse un organo ribelle -
    ma il silenzio avvelena l'anima.
    Mi biasimi chi vuole - io sono contento.

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  14. TRAINOR, THE DRUGGIST

    Only the chemist can tell, and not always the chemist,
    What will result from compounding
    Fluids or solids.
    And who can tell
    How men and women will interact
    On each other, or what children will result?
    There were Benjamin Pantier and his wife,
    Good in themselves, but evil toward each other;
    He oxygen, she hydrogen,
    Their son, a devastating fire.
    I Trainor, the druggist, a miser of chemicals,
    Killed while making an experiment,
    Lived unwedded.

    TRAINOR, IL FARMACISTA
    (traduzione di Fernanda Pivano)

    Soltanto un chimico può dire, e non sempre,
    che cosa uscirà dalla combinazione
    di fluidi o di solidi.
    E chi può dire
    come uomini e donne reagiranno
    fra loro, e quali bambini nasceranno?
    C'erano Benjamin Pantier e sua moglie,
    buoni in se stessi, ma cattivi l'un l'altro:
    ossigeno lui, lei idrogeno,
    il figlio un fuoco devastatore.
    Io, Trainor, il farmacista, mescolatore di elementi chimici,
    morto mentre facevo un esperimento,
    vissi senza sposarmi.

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    1. Da questa poesia De Andrè ha tratto:

      UN CHIMICO - FABRIZIO DE ANDRE'
      Solo la morte m'ha portato in collina
      un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
      per bivacchi di fuochi che dicono fatui
      che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
      Solo la morte m'ha portato in collina.

      Da chimico un giorno avevo il potere
      di sposare gli elementi e di farli reagire,
      ma gli uomini mai mi riuscì di capire
      perché si combinassero attraverso l'amore.
      Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

      Guardate il sorriso guardate il colore
      come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
      ma lo stesso sorriso lo stesso colore
      dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
      Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

      È strano andarsene senza soffrire,
      senza un voto di donna da dover ricordare.
      Ma è fosse diverso il vostro morire
      vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
      Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

      Primavera non bussa lei entra sicura
      come il fumo lei penetra in ogni fessura
      ha le labbra di carne i capelli di grano
      che paura, che voglia che ti prenda per mano.
      Che paura, che voglia che ti porti lontano.

      Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
      guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
      soltanto una legge che io riesco a capire
      ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
      Soltanto la legge che io riesco a capire.

      Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
      Non sapevo con chi e chi avrei generato:
      Son morto in un esperimento sbagliato
      proprio come gli idioti che muoion d'amore.
      E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.

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  15. FRANK DRUMMER

    Out of a cell into this darkened space--
    The end at twenty-five!
    My tongue could not speak what stirred within me,
    And the village thought me a fool.
    Yet at the start there was a clear vision,
    A high and urgent purpose in my soul
    Which drove me on trying to memorize
    The Encyclopedia Britannica!

    FRANK DRUMMER

    Da una cella a questo luogo oscuro -
    la morte a venticinque anni!
    La mia lingua non poteva esprimere ciò che mi si agitava dentro,
    e il villaggio mi prese per scemo.
    Eppure all'inizio c'era una visione chiara,
    un proposito alto e pressante, nella mia anima,
    che mi spinse a cercar d'imparare a memoria
    l'Enciclopedia Britannica!

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    1. da cui Fabrizio De Andrè ha tratto:

      UN MATTO (dietro ogni scemo c’è un villaggio)

      Tu prova ad avere un mondo nel cuore
      e non riesci ad esprimerlo con le parole,
      e la luce del giorno si divide la piazza
      tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
      e neppure la notte ti lascia da solo:
      gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro.
      E sì, anche tu andresti a cercare
      le parole sicure per farti ascoltare:
      per stupire mezz’ora basta un libro di storia,
      io cercai d’imparare la Treccani a memoria,
      e dopo maiale, Majakowsky e malfatto,
      continuarono gli altri fino a leggermi matto.
      E senza sapere a chi dovessi la vita
      in un manicomio io l’ho restituita:
      qui sulla collina dormo malvolentieri
      eppure c’è luce ormai nei miei pensieri,
      qui nella penombra ora invento parole
      ma rimpiango una luce, la luce del sole.
      Le mie ossa regalano ancora alla vita:
      le regalano ancora erba fiorita.
      Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
      di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
      di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
      "una morte pietosa lo strappò alla pazzia"

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  16. FRANCIS TURNER

    I could not run or play in boyhood.
    In manhood I could only sip the cup,
    Not drink-
    For scarlet-fever left my heart diseased.
    Yet I lie here
    Soothed by a secret none but Mary knows:
    There is a garden of acacia,
    Catalpa trees, and arbors sweet with vines--
    There on that afternoon in June
    By Mary's side--
    Kissing her with my soul upon my lips
    It suddenly took flight.

    FRANCIS TURNER

    Io non potevo correre né giocare
    quand'ero ragazzo.
    Quando fui uomo, potei solo sorseggiare alla coppa,
    non bere -
    perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato.
    Eppure giaccio qui
    blandito da un segreto che solo Mary conosce:
    c'è un giardino di acacie,
    di catalpe e di pergole addolcite da viti -
    là, in quel pomeriggio di giugno
    al fianco di Mary -
    mentre la baciavo con l'anima sulle labbra,
    l'anima d'improvviso mi fuggì.

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    1. UN MALATO DI CUORE - FRABRIZIO DE ANDRE'

      Cominciai a sognare anch’io insieme a loro
      poi l’anima d’improvviso prese il volo.

      Da ragazzo spiare i ragazzi giocare
      al ritmo balordo del tuo cuore malato
      e ti viene la voglia di uscire e provare
      che cosa ti manca per correre al prato,
      e ti tieni la voglia, e rimani a pensare
      come diavolo fanno a riprendere fiato.

      Da uomo avvertire il tempo sprecato
      a farti narrare la vita dagli occhi
      e mai poter bere alla coppa d’un fiato
      ma a piccoli sorsi interrotti,
      e mai poter bere alla coppa d’un fiato
      ma a piccoli sorsi interrotti.

      Eppure un sorriso io l’ho regalato
      e ancora ritorna in ogni sua estate
      quando io la guidai o fui forse guidato
      a contarle i capelli con le mani sudate.

      Non credo che chiesi promesse al suo sguardo,
      non mi sembra che scelsi il silenzio o la voce,
      quando il cuore stordì e ora no non ricordo,
      se fu troppo sgomento o troppo felice.

      E il cuore impazzì e ora no non ricordo
      da quale orizzonte sfumasse la luce.

      E fra lo spettacolo dolce dell’erba
      fra lunghe carezze finite sul volto,
      quelle sue cosce color madreperla
      rimasero forse un fiore non colto.

      Ma che la baciai questo sì lo ricordo
      col cuore ormai sulle labbra,
      ma che la baciai, per Dio, sì lo ricordo,
      e il mio cuore le restò sulle labbra.

      E l’anima d’improvviso prese il volo
      ma non mi sento di sognare con loro
      no non mi riesce di sognare con loro.

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  17. WENDELL P. BLOOYD

    They first charged me with disorderly conduct,
    There being no statute on blasphemy.
    Later they locked me up as insane
    Where I was beaten to death by a Catholic guard.
    My offense was this:
    I said God lied to Adam, and destined him
    To lead the life of a fool,
    Ignorant that there is evil in the world as well as good.
    And when Adam outwitted God by eating the apple
    And saw through the lie,
    God drove him out of Eden to keep him from taking
    The fruit of immortal life.
    For Christ's sake, you sensible people,
    Here's what God Himself said about it in the book of Genesis:
    "And the Lord God said, behold the man
    is become one of us" (a little envy, you see),
    "To know good and evil" (the all-is-good lie exposed)
    "And now lest he put forth his hand and take
    Also of the three of life and eat, and live forever:
    Therefore the Lord God sent Him forth from the garden of Eden
    (The reason I believe God crucified His Own Son
    To get out of the wretched tangle is, because it sounds just like Him).

    WENDELL P. BLOOYD (Un blasfemo)
    Prima mi incastrarono con l'accusa di condotta immorale,
    non c'era alcuno statuto sulla blasfemia.
    Poi mi rinchiusero come pazzo
    dove fui picchiato a morte da una guardia cattolica.
    La mia offesa era questa:
    dicevo che Dio mentì ad Adamo, e lo destinò
    a trascorrere una vita da stolto,
    ignorando che al mondo c'è il male così come c'è il bene
    E quando Adamo mise nel sacco Dio mangiando la mela
    E vide oltre la menzogna,
    Dio lo cacciò fuori dall'Eden per impedirgli di cogliere
    il frutto della vita immortale.
    Cristo Santo, voi gente di buon senso,
    ecco quello che Dio stesso dice nel libro della Genesi:
    "E il Signore Iddio disse: ecco che l'uomo
    è diventato uno di noi" (un po' d'invidia, vedete)
    "a conoscere il bene e il male" (la bugia che-tutto-è-bene smascherata)
    "E allora, perchè non allungasse oltre la mano a prendere
    e mangiare anche dall'albero della vita, e non vivesse in eterno:
    per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell'Eden".
    (La ragione per cui, credo, Dio crocifisse Suo Figlio
    per tirarsi fuori da quel brutto pasticcio, è che è proprio da par Suo)

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    1. UN BLASFEMO - FABRIZIO DE ANDRE'
      (Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)

      Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
      più non arrossii nel rubare l'amore
      dal momento che Inverno mi convinse che Dio
      non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

      Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
      non avevano leggi per punire un blasfemo,
      non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
      mi cercarono l'anima a forza di botte.

      Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
      lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
      nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
      a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

      Quando vide che l'uomo allungava le dita
      a rubargli il mistero di una mela proibita
      per paura che ormai non avesse padroni
      lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

      ... mi cercarono l'anima a forza di botte...

      E se furon due guardie a fermarmi la vita,
      è proprio qui sulla terra la mela proibita,
      e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
      ci costringe a sognare in un giardino incantato,
      ci costringe a sognare in un giardino incantato
      ci costringe a sognare in un giardino incantato.

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  18. DIPPOLD THE OPTICIAN

    What do you see now?
    Globes of red, yellow, purple.
    Just a moment! And now?
    My father and mother and sisters.
    Yes! And now?
    Knights at arms, beautiful women, kind faces.
    Try this.
    A field of grain - a city.
    Very good! And now?
    Many womens with bright eyes and open lips.
    Try this.
    Just a globet on a table.
    Oh I see! Try this lens!
    Just an open space - I see nothing in particular.
    Well, now!
    Pine trees, a lake, a summer sky.
    That's better. And now?
    A book.
    Read a page for me.
    I can't. My eyes are carried beyond the page.
    Try this lens.
    Depths of air.
    Excellent! And now?
    Light, just light, making everything below it a toy world.
    Very well, we'll make the glasses accordingly.

    DIPPOLD L'OTTICO (Un ottico)

    - Che cosa vedi adesso?
    Globi rossi, gialli, viola.
    Un momento! E adesso?
    Mio padre, mia madre e le mie sorelle.
    Sì! E adesso?
    Cavalieri in armi, belle donne, volti gentili.
    Prova queste.
    Un campo di grano - una città.
    Molto bene! E adesso?
    Molte donne con occhi chiari e labbra aperte.
    Prova queste.
    Solo una coppa su un tavolo.
    Oh, capisco! Prova queste lenti!
    Solo uno spazio aperto - non vedo niente in particolare.
    Bene, adesso!
    Pini, un lago, un cielo estivo.
    Così va meglio. E adesso?
    Un libro.
    Leggimene una pagina.
    Non posso. I miei occhi sono trascinati oltre la pagina.
    Prova queste.
    Profondità d'aria.
    Eccellente! E adesso?
    Luce, solo luce che trasforma tutto il mondo in un giocattolo.
    Molto bene, faremo gli occhiali così.-

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    1. UN OTTICO - FABRIZIO DE ANDRE'

      Daltonici, presbiti, mendicanti di vista
      il mercante di luce, il vostro oculista,
      ora vuole soltanto clienti speciali
      che non sanno che farne di occhi normali.

      Non più ottico ma spacciatore di lenti
      per improvvisare occhi contenti,
      perché le pupille abituate a copiare
      inventino i mondi sui quali guardare.
      Seguite con me questi occhi sognare,
      fuggire dall'orbita e non voler ritornare.

      Vedo che salgo a rubare il sole
      per non aver più notti,
      perché non cada in reti di tramonto,
      l'ho chiuso nei miei occhi,
      e chi avrà freddo
      lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.

      Vedo i fiumi dentro le mie vene,
      cercano il loro mare,
      rompono gli argini,
      trovano cieli da fotografare.
      Sangue che scorre senza fantasia
      porta tumori di malinconia.

      Vedo gendarmi pascolare
      donne chine sulla rugiada,
      rosse le lingue al polline dei fiori
      ma dov'è l'ape regina?
      Forse è volata ai nidi dell'aurora,
      forse volata, forse più non vola.

      Vedo gli amici ancora sulla strada,
      loro non hanno fretta,
      rubano ancora al sonno l'allegria
      all'alba un po' di notte:
      e poi la luce, luce che trasforma
      il mondo in un giocattolo.

      Faremo gli occhiali così!
      Faremo gli occhiali così!

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  19. DR. SIEGFIED ISEMAN

    I said, when thay handed me my diploma,
    I said to myself I will be good
    And wise and brave and helpful to others;
    I said I will carry the Christian creed
    Into practice of medicine!
    Somehow the world and the other doctors
    Know what's in your heart as soon as you make
    This high-souled resolution.
    And the way of it is they starve you out.
    And no one comes to you but the poor.
    And you find too late that being a doctor
    Is just a way of making a living.
    And when you are poor and have to carry
    The Christian creed and wife and children
    All on your back, it is too much!
    That's why I made the Exilir of Youth,
    Which landed me in the jail at Peoria
    Branded a swindler and a crook
    By the upright Federal Judge!

    IL DR. SIEGFIED ISEMAN (Un Medico)

    -Io dissi, quando mi diedero in mano il diploma,
    io dissi a me stesso: sarò buono
    e saggio e coraggioso e utile al mio prossimo;
    dissi: porterò il credo cristiano
    nella pratica della medicina!
    In qualche modo il mondo e gli altri medici
    sanno cosa c'è nel tuo cuore non appena prendi
    questa nobile decisione.
    E il fatto è che ti fanno morire di fame.
    E nessuno viene da te se non i poveri.
    E tu scopri troppo tardi che fare il dottore
    è solo un modo per guadagnarsi da vivere.
    E quando sei povero e devi portare
    il credo cristiano e una moglie e i figli
    tutto su di te, è troppo!
    E' per questo che inventai l'Elisir di Giovinezza,
    che mi spedì nella prigione di Peoria
    bollato come imbroglione e truffatore
    dall'integerrimo Giudice Federale!

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    1. UN MEDICO - FABRIZIO DE ANDRE'

      Da bambino volevo guarire i ciliegi
      quando rossi di frutti li credevo feriti
      la salute per me li aveva lasciati
      coi fiori di neve che avevan perduti.

      Un sogno, fu un sogno ma non durò poco
      per questo giurai che avrei fatto il dottore
      e non per un dio ma nemmeno per gioco:
      perché i ciliegi tornassero in fiore,
      perché i ciliegi tornassero in fiore.

      E quando dottore lo fui finalmente
      non volli tradire il bambino per l'uomo
      e vennero in tanti e si chiamavano "gente"
      ciliegi malati in ogni stagione.

      E i colleghi d'accordo i colleghi contenti
      nel leggermi in cuore tanta voglia d'amare
      mi spedirono il meglio dei loro clienti
      con la diagnosi in faccia e per tutti era uguale:
      ammalato di fame incapace a pagare.

      E allora capii fui costretto a capire
      che fare il dottore è soltanto un mestiere
      che la scienza non puoi regalarla alla gente
      se non vuoi ammalarti dell'identico male,
      se non vuoi che il sistema ti pigli per fame.

      E il sistema sicuro è pigliarti per fame
      nei tuoi figli in tua moglie che ormai ti disprezza,
      perciò chiusi in bottiglia quei fiori di neve,
      l'etichetta diceva: elisir di giovinezza.

      E un giudice, un giudice con la faccia da uomo
      mi spedì a sfogliare i tramonti in prigione
      inutile al mondo ed alle mie dita
      bollato per sempre truffatore imbroglione
      dottor professor truffatore imbroglione.

      Elimina
  20. Copio da un altro blog (http://wordshunter.blogspot.it)questo interessante articolo:

    La poesia cimiteriale del 20° secolo - Edgar Lee Masters

    An interesting experiment as to the use of language was Spoon River Anthology (1915), written by Edgar Lee Masters under the pseudonym Webster Ford. It is a collection which includes poems about the culture around Lewistown, the town's cemetery at Oak Hill, and the nearby Spoon River. Spoon River was Masters's revenge on small-town hypocrisy and narrow-mindedness. It got a huge popularity, but damaged Master’s position as a respectable member of establishment. Spoon River is a river in Fulton County, Illinois. The names is due to the Indian use of the river: the Indians harvested fish and mussels from the waters and used the mussel shells as utensil, in particular spoons. The collection includes two hundred and twelve different characters, who tell two-hundred forty-four stories of their lives. There is a poem which introduces the village and the cemetery, followed by poems which are epitaphs of dead citizens, told by the dead themselves. The poems were originally published in the magazine Reedy's Mirror. The New Spoon River was then published in 1924.

    (Traduco: Un esperimento interessante per l’uso del linguaggio è stata L’Antologia di Spoon River (1915), scritta da Edgar Lee Masters sotto lo pseudonimo di Webster Ford. E’ una raccolta che comprende poesie riguardanti Lewistown, il cimitero cittadino a Oak Hill, nei pressi del fiume Spoon. L’antologia rappresentò la vendetta di Masters contro l’ipocrisia e la ristrettezza mentale delle piccole città. Ottenne una popolarità enorme, ma danneggiò la posizione di Masters nella sua qualità di membro rispettabile della società. Il fiume Spoon scorre nella contea di Fulton, Illinois. Il nome è dovuto all’uso che ne facevano i Nativi: gli Indiani raccoglievano pesce e molluschi dalle acque e usavano le conchiglie come utensili, in particolare cucchiai. La raccolta comprende 220 diversi caratteri, che raccontano 244 storie di vita. C’è un poesia che presenta il villaggio e il cimitero, seguita dalle poesie: epitaffi degli abitanti morti, raccontati da loro stessi. Le poesie vennero originariamente pubblicate sulla rivista Reedy’s Mirror. La nuova Spoon River fu poi pubblicata nel 1924.)

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    1. fantastico! Era la curiosità che cercavo! complimenti e grazie

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  21. ma complimenti!!!! ci ho messo un po' ad orientarmi, forse se posso dirlo un sommario non ci starebbe male, ma anche così va benissimo, sono entrata nei commenti e me li sono letti tutti, veramente interessanti, tornerò. Linda

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  22. Brava! Di solito apprezzo molto la combinazione romanzo-film che fai spesso, ma questa volta ti sei superata! Non sai che piacere è trovare tutti i testi nella versione americana/italiana/musicale. Grazie inoltre per la spiegazione del nome Spoon, in tutta sincrità è la prima volta che la trovo. Grazie!

    RispondiElimina
  23. questa mi è carissima, per i versi finali, che devo confessare, a 15 anni copiavo ovunque:

    HERBERT MARSHALL -

    ALL your sorrow, Louise, and hatred of me
    Sprang from your delusion that it was wantonness
    Of spirit and contempt of your soul’s rights
    Which made me turn to Annabelle and forsake you.
    You really grew to hate me for love of me,
    Because I was your soul’s happiness,
    Formed and tempered
    To solve your life for you, and would not.
    But you were my misery. If you had been
    My happiness would I not have clung to you?
    This is life’s sorrow:
    That one can be happy only where two are;
    And that our hearts are drawn to stars
    Which want us not.

    HERBERT MARSHALL
    Tutto il tuo dolore, Louise, e il tuo odio per me
    nacquero dalla tua illusione che fosse capriccio
    dello spirito e disprezzo dei diritti della tua anima
    a spingermi verso Annabelle e lasciarti.
    In realtà tu arrivasti a odiarmi per amore,
    perché ero la gioia della tua anima,
    formato e temprato
    per risolverti la vita, ma non volli.
    Tu invece eri il mio strazio. Se tu fossi stata
    la mia felicità, non mi sarei forse aggrappato a te?
    Questo è l'amaro della vita:
    che si può essere felici solo in due;
    e che i nostri cuori sono attratti dalle stelle
    che non ci vogliono.

    (Edgar Lee Masters, "Antologia di Spoon River, "Herbert Marshall" )

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  24. L'opera che più ispirò Masters fu "L'elegia su un cimitero di campagna" scritta da Thomas Gray nel 1751. La trovo brutta e terribilmente lunga, per cui riporto solo la parte finale:

    THE EPITAPH
    Here rests his head upon the lap of Earth
    A youth to Fortune and to Fame unknown.
    Fair Science frown'd not on his humble birth,
    And Melancholy mark'd him for her own.

    Large was his bounty, and his soul sincere,
    Heav'n did a recompense as largely send:
    He gave to Mis'ry all he had, a tear,
    He gain'd from Heav'n ('twas all he wish'd) a friend.

    No farther seek his merits to disclose,
    Or draw his frailties from their dread abode,
    (There they alike in trembling hope repose)
    The bosom of his Father and his God.

    L'EPITAFFIO
    Riposa qui, alla terra in seno, il frale
    di garzon a fortuna e a fama ignoto.
    Sofia non ne sdegnò l’umil natale;
    Melanconia lo volle a sé devoto.
    Fu di gran cuore e di sincera fede;
    e premio il Cielo gli mandò: al mendico
    quanto poté, una lagrima, egli diede;
    ebbe dal Ciel quanto bramò, un amico.
    Non evochiam da lor tremenda stanza
    altri suoi merti, o i falli onde fu rio!
    riposan tutti in trepida speranza
    nel seno del suo Padre, del suo Dio.

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  25. questa l'ho riscoperta oggi grazie al solito Baku & Friends:

    64 – GEORGE GRAY – SPOON RIVER ANTHOLOGY

    I have studied many times
    The marble which was chiseled for me—
    A boat with a furled sail at rest in a harbor.
    In truth it pictures not my destination
    But my life.

    For love was offered me and I shrank from its disillusionment;
    Sorrow knocked at my door, but I was afraid;
    Ambition called to me, but I dreaded the chances.
    Yet all the while I hungered for meaning in my life.
    And now I know that we must lift the sail
    And catch the winds of destiny
    Wherever they drive the boat.
    To put meaning in one’s life may end in madness,
    But life without meaning is the torture
    Of restlessness and vague desire—
    It is a boat longing for the sea and yet afraid.

    Molte volte ho studiato
    la lapide che mi hanno scolpito:
    una barca con vele ammainate, in un porto.
    In realtà non è questa la mia destinazione
    ma la mia vita.
    Perché l'amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
    il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
    l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
    Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
    E adesso so che bisogna alzare le vele
    e prendere i venti del destino,
    dovunque spingano la barca.
    Dare un senso alla vita può condurre a follia,
    ma una vita senza senso è la tortura
    dell'inquietudine e del vano desiderio-
    è una barca che anela al mare eppure lo teme.

    ( traduzione di Fernanda Pivano) Einaudi Editore.

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  27. l'ho vista passare sul web, te me ce la regalo, troppo bella

    SONIA LA RUSSA dall’Antologia di Spoon River di E.L. Masters

    Io, nata a Weimar di madre francese
    e padre tedesco, professore dottissimo,
    orfana a quattordici anni,
    diventai ballerina, mi chiamavano Sonia la russa,
    sempre su e giù per i boulevard di Parigi,
    prima l’amante di vari duchi e conti,
    poi di poveri artisti e poeti.
    A quarant’anni, passée, puntai su New York
    e sulla nave conobbi Patnick Hummer,
    arzillo e rubizzo, coi suoi sessant’anni suonati,
    reduce dalla vendita di un carico
    di bestiame nella tedesca città di Amburgo.
    Mi portò a Spoon River e vivemmo lì
    per vent’anni- ci credevano sposati!
    Questa quercia accanto a me è il ritrovo preferito
    di azzurre ghiandaie che ciarlano, ciarlano tutto il giorno.
    E perché no? Persino la mia polvere ride
    al pensiero di quella cosa buffa che è la vita.

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    1. ecco l'originale:

      83. RUSSIAN SONIA - EDGAR LEE MASTERS
      Spoon River Anthology

      I, born in Weimar
      Of a mother who was French
      And German father, a most learned professor,
      Orphaned at fourteen years,
      Became a dancer, known as Russian Sonia,
      All up and down the boulevards of Paris,
      Mistress betimes of sundry dukes and counts,
      And later of poor artists and of poets.
      At forty years, passée, I sought New York
      And met old Patrick Hummer on the boat,
      Red-faced and hale, though turned his sixtieth year,
      Returning after having sold a ship-load
      Of cattle in the German city, Hamburg.
      He brought me to Spoon River and we lived here
      For twenty years—they thought that we were married!
      This oak tree near me is the favorite haunt
      Of blue jays chattering, chattering all the day.
      And why not? for my very dust is laughing
      For thinking of the humorous thing called life.

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  28. quante volte ho usato la drammatica frase " The eternal silence of you spoke instead"... eccola:

    Reuben Pantier - E.L. Masters, Spoon River Anthology

    Well, Emily Sparks, your prayers were not wasted,
    Your love was not all in vain.
    I owe whatever I was in life
    To your hope that would not give me up,
    To your love that saw me still as good.
    Dear Emily Sparks, let me tell you the story.
    I pass the effect of my father and mother;
    The milliner’s daughter made me trouble
    And out I went in the world,
    Where I passed through every peril known
    Of wine and women and joy of life.
    One night, in a room in the Rue de Rivoli,
    I was drinking wine with a black-eyed cocotte,
    And the tears swam into my eyes.
    She thought they were amorous tears and smiled
    For thought of her conquest over me.
    But my soul was three thousand miles away,
    In the days when you taught me in Spoon River.
    And just because you no more could love me,
    Nor pray for me, nor write me letters,
    The eternal silence of you spoke instead.
    And the black-eyed cocotte took the tears for hers,
    As well as the deceiving kisses I gave her.
    Somehow, from that hour, I had a new vision—
    Dear Emily Sparks!

    Ebbene si, Emily Sparks, le tue preghiere
    non furono disperse, il tuo amore
    non fu del tutto invano.
    Qualunque cosa io sia stato nella vita
    lo devo alla tua speranza che non disperava di me,
    al tuo amore che non smise di vedermi buono.
    Cara Emily Sparks, lascia che ti racconti la mia storia.
    Sorvolo sugli effetti di mio padre e mia madre;
    la figlia della modista mi ha messo nei guai
    e sono andato in giro per il mondo,
    ho attraversato ogni sorta di pericoli,
    vino, donne, i piaceri della vita.
    Una sera, in una stanza di Rue de Rivoli
    stavo bevendo vino con una cocotte dagli occhi neri
    e le lacrime mi inondarono gli occhi.
    Quella pensò che erano lacrime d'amore e sorrise
    al pensiero di avermi conquistato.
    Ma l'anima mia era distante tremila miglia di lì,
    nei giorni in cui eri la mia maestra a Spoon River.
    E proprio perché non potevi più amarmi
    né pregare per me, né scrivermi delle lettere,
    in tua vece parlò l'eterno silenzio.
    E la cocotte dagli occhi neri prese le lacrime per sè,
    Non so come, da quel momento, ebbi una visione nuova
    cara Emily Sparks!

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  29. e la nominata Emily Sparks merita un commento tutto suo:


    Emily Sparks - E.L. MASTERS - SPOON RIVER ANTHOLOGY

    Where is my boy, my boy—
    In what far part of the world?
    The boy I loved best of all in the school?—
    I, the teacher, the old maid, the virgin heart,
    Who made them all my children.
    Did I know my boy aright,
    Thinking of him as spirit aflame,
    Active, ever aspiring?
    Oh, boy, boy, for whom I prayed and prayed
    In many a watchful hour at night,
    Do you remember the letter I wrote you
    Of the beautiful love of Christ?
    And whether you ever took it or not,
    My boy, wherever you are,
    Work for your soul’s sake,
    That all the clay of you, all of the dross of you,
    May yield to the fire of you,
    Till the fire is nothing but light!...
    Nothing but light!

    Dov’è quel ragazzino, il mio ragazzino -
    in che remota parte del mondo è finito?
    Il ragazzino che a scuola ho amato più di tutti? -
    Io, la maestra, la zitella, il vergine cuore,
    che li sentiva tutti come figli propri.

    Lo conoscevo davvero il mio ragazzino,
    quando lo giudicavo uno spirito ardente,
    attivo, mai appagato?
    Oh ragazzino, ragazzino, per cui ho pregato, pregato
    in molte ore di veglia la notte,
    ricordi la lettera che ti ho scritto
    sulla bellezza dell’amore di Cristo?

    Sia che tu l’abbia capita o no, mio ragazzino,
    dovunque tu sia
    opera per la salvezza dell’anima tua,
    che tutto il fango, tutte le scorie
    possano fondersi nel fuoco che è in te,
    finché il fuoco non sia altro che luce!…
    Nient’altro che luce!

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  31. Edgar Lee Masters (1868–1950). Spoon River Anthology. 1916.

    72. William and Emily


    THERE is something about Death
    Like love itself!
    If with some one with whom you have known passion,
    And the glow of youthful love,
    You also, after years of life
    Together, feel the sinking of the fire,
    And thus fade away together,
    Gradually, faintly, delicately,
    As it were in each other’s arms,
    Passing from the familiar room—
    That is a power of unison between souls
    Like love itself!



    William e Emily

    C’è qualcosa nella Morte
    Che ricorda l’amore.
    Se con qualcuno con cui avete conosciuto la passione,
    e la vampa del giovane amore,
    dopo anni di vita comune,
    sentite spegnersi la fiamma;
    e così insieme svanite,
    a poco a poco, soavemente,
    per così dire abbracciati,
    nella stanza consueta –
    c’è fra gli spiriti, un unisono
    che ricorda l’amore!

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  36. 56. HOMER CLAPP - E.L. MASTERS - SPOON RIVER ANTHOLOGY


    Often Aner Clute at the gate
    Refused me the parting kiss,
    Saying we should be engaged before that;
    And just with a distant clasp of the hand
    She bade me good-night, as I brought her home
    From the skating rink or the revival.
    No sooner did my departing footsteps die away
    Than Lucius Atherton,
    (So I learned when Aner went to Peoria)
    Stole in at her window, or took her riding
    Behind his spanking team of bays
    Into the country.
    The shock of it made me settle down,
    And I put all the money I got from my father’s estate
    Into the canning factory, to get the job
    Of head accountant, and lost it all.
    And then I knew I was one of Life’s fools,
    Whom only death would treat as the equal
    Of other men, making me feel like a man.

    HOMER CLAPP

    Spesso al cancello Aner Clute
    mi rifiutò il bacio della buonanotte,
    dicendo che prima dovevamo fidanzarci;
    e solo con una tiepida stretta di mano
    mi salutava, quando la riaccompagnavo
    dopo il pattinaggio o il revival.
    L'eco dei miei passi non s'era ancora spento
    che Lucius Atherton
    (lo seppi quando Aner se n'andò a Peoria)
    s'infilava dalla sua finestra, o se la scorrazzava
    con la vigorosa pariglia dei suoi bai
    per la campagna.
    Il colpo mi fece rinsavire,
    e misi tutti i soldi ricavati dalla terra di mio padre
    nella fabbrica di scatolette, per avere il posto
    di ragioniere-capo, e persi tutto.
    Capii allora di essere un buffone della vita,
    che solo la morte mi avrebbe trattato alla pari
    cogli altri uomini, facendomi sentire un uomo.

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  37. la parola a...

    54. ANER CLUTE - E.L. MASTERS - SPOON RIVER ANTHOLOGY


    OVER and over they used to ask me,
    While buying the wine or the beer,
    In Peoria first, and later in Chicago,
    Denver, Frisco, New York, wherever I lived,
    How I happened to lead the life, 5
    And what was the start of it.
    Well, I told them a silk dress,
    And a promise of marriage from a rich man—
    (It was Lucius Atherton).
    But that was not really it at all. 10
    Suppose a boy steals an apple
    From the tray at the grocery store,
    And they all begin to call him a thief,
    The editor, minister, judge, and all the people—
    “A thief,” “a thief,” “a thief,” wherever he goes. 15
    And he can’t get work, and he can’t get bread
    Without stealing it, why the boy will steal.
    It’s the way the people regard the theft of the apple
    That makes the boy what he is.


    ANER CLUTE

    Tante volte mi chiedevano,
    mentre mi offrivano vino o birra,
    prima a Peoria e poi a Chicago,
    Denver, Frisco, New York, dappertutto,
    perché facessi la vita
    e come avevo cominciato.
    Be', dicevo, un abito di seta
    e l'offerta di matrimonio di un ricco-
    (era Lucius Atherton).
    Ma non era vero niente.
    Mettiamo che un ragazzo rubi una mela
    dalla cassetta sul banco del droghiere,
    e tutti comincino a dirgli ladro,
    il giornalista, il prete, il giudice, tutti quanti-
    «ladro», «ladro», «ladro», dovunque vada.
    E non trova lavoro, e non mangia
    se non ruba, allora il ragazzo ruba.
    È come la gente vede il furto della mela
    che fa il ragazzo ladro.



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  38. Heartstone29/01/14, 09:25

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  45. CHARLES WEBSTER - Edgar Lee Masters, Antologia di Spoon River

    I boschi di pini sulla collina,
    e la fattoria lontana miglia e miglia,
    apparivano nitidi come dietro una lente
    sotto il cielo di un azzurro pavone!
    Ma una coperta di nuvole nel pomeriggio
    avvolse la terra. E tu camminavi la strada
    e il campo dei trifogli, dove l’unica voce
    era il tremolo vivo del grillo.
    Poi il sole tramonto’ fra grandi cumuli
    di lontane burrasche. Si levo’ un vento
    e spazzo’ il cielo che attizzava le fiamme
    delle stelle scoperte;
    e faceva oscillare la luna rossiccia,
    che pendeva fra l’orlo del colle
    e i rami scintillanti del frutteto.
    Tu camminavi soprappensiero sulla riva
    dove le gole delle onde erano come civette
    che cantassero sotto l’acqua e piangessero
    allo sciacquio del vento in mezzo ai cedri.
    Finche’ tu ti fermasti, troppo commossa per piangere,
    e vicino alla casa, in alto, vedesti Giove,
    che sfiorava la vetta del pino gigante,
    e in basso vedesti la mia sedia vuota,
    cullata dal vento nel portico solitario-
    sii coraggiosa, Amore!

    *****

    Charles Webster - Edgar Lee Masters (Spoon River Anthology)

    The pine woods on the hill,
    And the farmhouse miles away,
    Showed clear as though behind a lens
    Under a sky of peacock blue!
    But a blanket of cloud by afternoon
    Muffled the earth. And you walked the road
    And the clover field, where the only sound
    Was the cricket’s liquid tremolo.
    Then the sun went down between great drifts
    Of distant storms. For a rising wind
    Swept clean the sky and blew the flames
    Of the unprotected stars
    And swayed the russet moon,
    Hanging between the rim of the hill
    And the twinkling boughs of the apple orchard.
    You walked the shore in thought
    Where the throats of the waves were like whip-poor-wills
    Singing beneath the water and crying
    To the wash of the wind in the cedar trees,
    Till you stood, too full for tears, by the cot,
    And looking up saw Jupiter,
    Tipping the spire of the giant pine,
    And looking down saw my vacant chair,
    Rocked by the wind on the lonely porch—
    Be brave, Beloved!

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  46. PAULINE BARRETT - EDGAR LEE MASTERS (87)


    Almost the shell of a woman after the surgeon’s knife!
    And almost a year to creep back into strength,
    Till the dawn of our wedding decennial
    Found me my seeming self again.
    We walked the forest together,
    By a path of soundless moss and turf.
    But I could not look in your eyes,
    And you could not look in my eyes,
    For such sorrow was ours—the beginning of gray in your hair,
    And I but a shell of myself.
    And what did we talk of?—sky and water,
    Anything, ’most, to hide our thoughts.
    And then your gift of wild roses,
    Set on the table to grace our dinner.
    Poor heart, how bravely you struggled
    To imagine and live a remembered rapture!
    Then my spirit drooped as the night came on,
    And you left me alone in my room for a while,
    As you did when I was a bride, poor heart.
    And I looked in the mirror and something said:
    “One should be all dead when one is half-dead—”
    Nor ever mock life, nor ever cheat love.”
    And I did it looking there in the mirror—
    Dear, have you ever understood?

    ******

    Pauline Barrett - E.L. Masters

    Quasi una larva di donna dopo il coltello del chirurgo!
    E quasi un anno per recuperare le forze,
    finché all'alba di dieci anni di matrimonio
    mi ritrovai quasi la stessa.
    Passeggiammo insieme nel bosco,
    per un silenzioso sentiero di muschio e d'erba.
    Ma non potevo guardarti negli occhi,
    e tu non potevi guardare nei miei,
    tale era il nostro dolore - i tuoi primi capelli grigi,
    e io solo la larva di me stessa.
    E di che parlammo?- del cielo e dell'acqua,
    di tutto, si può dire, per nascondere i nostri pensieri.
    Poi il tuo dono di rose selvatiche,
    messe sul tavolo per dare grazia alla nostra cena.
    Povero caro, con che coraggio lottavi
    per illuderti di vivere la memoria di un'estasi!
    Poi il mio animo s'intristì al calar della notte,
    e tu mi lasciasti sola nella stanza per un attimo,
    come il giorno delle nozze, povero caro.
    Allora guardai nello specchio e qualcosa mi disse:
    "Si dovrebbe essere morti del tutto quando si è morti a metà-
    e non beffare la vita, né truffare l'amore".
    E lo feci guardando là nello specchio -
    caro, hai mai capito?

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