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mercoledì 9 novembre 2011

L'uomo nero e la bicicletta blu - Eraldo Baldini


"In mano aveva un fuso ed una rocca: doveva essere l'ultima in tutta Italia che filava ancora, e lo stava facendo anche quando era esploso il camino, tanto che la matassa di lana, nel volo, le si era avvolta intorno al collo come una sciarpa sfilacciata. Con quella, gli occhiali in testa e la postura della sedia orientata verso l'alto per via della pendenza, sembrava l'incrocio tra la Befana e un pilota d'aereo della Prima guerra mondiale."

Mentre leggo questo libro rivivo sensazioni e ricordi della mia stessa infanzia, le fole, i falò, il Natale, le recite, il desiderio di una bicicletta... e poi arrivano personaggi veri, Gigi Melandri, Allegra, la Rospa sul tetto. Rido, e tanto, mi commuovo, mi godo questa storia cercando di viverla con le antenne di un ragazzino. Ma una sensazione strana si è già fatta strada, senza che me ne sia resa conto. E mi faccio coinvolgere in un'attesa che diventa ansia, e come ogni bambino percepisco il male senza conoscerlo, eppure devo sapere, devo dare un nome a questa angoscia terribile. E finisco questo libro con la convinzione che nessun bambino dovrebbe scoprire cosa esiste oltre i giochi, oltre i muri rassicuranti del paese, oltre l'infanzia. Un libro bellissimo, terribile, indimenticabile.

8 commenti:

  1. ciao RosaRita, ho scelto questo libro, che comprerò e leggerò, perché le tue parole mi hanno convinto della bellezza, e sofferenza, che troverò. Alud

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  2. L'ho comprato, e letto. Sono sconvolta! Il libro è bellissimo, non conoscevo Eraldo Baldini, e penso che cercherò altri libri. Due note soprattutto: la prima è che, nonostante io non appartenga a questa meravigliosa cultura, essendo nata e cresciuta in città, mi sono sentita farne parte fin da subito. Seconda nota, il finale precipita letteralmente in poche pagine, come se fosse una liberazione all'angoscia che, come hai annotato tu, senza fare rumore, mi era già entrata dentro. Grazie per averlo segnalato. Alud

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  3. l'ho visto al volo e sottoscrivo subito: bellissimo. Leggetelo è un libro che ricorderete a lungo.
    Ales

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  4. Che bello questo libro, anche se sono diventata matta a procurarmelo. Devo dire che mi ha impressionato lo stile, forse ancora di più della trama, a quella ero preparata, e ti ringrazio. Adesso sto cercando Faccia di Sale, dopo essermi documentata è quello che mi attira... da morire! Se lo hai letto parlane.
    ciao julia.junior

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  5. Ho visto Baldini alla presentazione di questo libro nella mia città. E'stato bravissimo, divertente, esauriente. Ha spiegato che i suoi libri finiscono come nelle favole della Tugnina, improvvisamente. Anche in Terra di Nessuno succede questo, e può sembrare strano, dopo tante pagine di preparazione. Ma è un marchio di fabbrica, e funziona.

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  6. L'ho comprato dopo aver letto i commenti, l'ho cominciato una sera, e confesso di non aver pensato ad altro tutto il giorno seguente che a riprenderlo e finirlo. Ci sono due cose importanti che voglio sottolineare: primo, l'autore che non conoscevo è diventato il motivo per tornare più volte in libreria, secondo: ma quanto è bello questo romanzo, ma quanto profondo è il solco che lascia nella mente. L'infanzia, i pregiudizi, l'innocenza, l'egoismo, la tragedia, la tragedia nella tragedia. C'è tutto. Grazie per averlo segnalato.

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  7. Ho trovato il blog cercando commenti su questo libro, che mi ha sconvolto! Forse il miglior libro che ho letto, come dice Ele c'è tutto, si ride, si sorride, si piange. Si cresce. Mi è piaciuta la vita di Gigi, il babbo che sogna Marilyn, il nonno che sogna di fare ancora le cose che faceva da giovane, il fratellino furbastro (ma quanto mi ricorda Sid, il cugino di Tom Sawyer), e tutti i vicini di casa, ognuno con le sue fisse. Poi, con l'arrivo di Allegra, Gigi e tutto il libro ingranano una marcia diversa, Gigi conosce sentimenti nuovi, il sentirsi disadatto, l'insofferenza ai lavori di casa, ma anche una tenerezza sconosciuta. E questo è solo metà libro. L'altra metà è una discesa lenta, inesorabile, annunciata forse, verso una conclusione che lascia sconvolti a lungo. L'ho consigliato a tutti quelli che conosco. Lo consiglio a tutti. Maria

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  8. Avevo già letto Gotico Rurale quando ho comprato questo, sperando di trovare lo stesso genere, che mi era piaciuto molto. All'inizio ho pensato di essermi sbagliato, sembrava più un romanzo autobiografico, spiritoso, irresistibile. Poi arriva. Ed è una brutta botta, di quelle che fanno male, forse ancora più male perchè l'inizio era così rassicurante. Concludo sottoscrivendo quello che altri hanno detto: Fantastico. Nicola

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