Pagine

giovedì 1 dicembre 2011

I racconti di Nick Adams - Ernest Hemingway



" Al mattino il sole era alto e la tenda cominciava a scaldarsi. 
Nick  uscì strisciando sotto la zanzariera tesa sopra l'imboccatura della tenda, per guardare il mattino. Mentre usciva sentì l'erba bagnata sotto le mani. Teneva in mano i calzoni e le scarpe. 
Il sole era appena spuntato dietro la collina. C'erano il prato, il fiume e la palude. 
C'erano delle betulle in mezzo al verde della palude sull'altra riva del fiume. Il fiume scorreva tranquillo, limpido e veloce nel primo mattino."

Splendido libro; fra i tanti di Hemingway ho scelto questo perché meno noto, ma così tipico ed esemplare da rappresentare l'essenza di quello che Hemingway è per me. L'ho scoperto da piccola, mi annoiavo e ho preso un libro di mio padre. Ho cominciato con Pesca sul fiume, da allora ogni volta che ho bisogno di rilassarmi  me lo piglio sul divano e rileggo le frasi che so a memoria, rassicuranti, appassionanti: la preparazione delle focacce sulla lastra, la ricerca delle esche.... una meraviglia. Non sono un gran pescatore, ma ho la licenza solo per avventurarmi lungo i fiumi come Nick. Con calma, col vento soffice attorno.


                                                   Ernest Miller Hemingway (USA 1899-1961)


«My name is Ernest Miller Hemingway. I was born on July 21, 1899. My favorite authors are Kipling, O. Henry and Steuart Edward White. My favorite flower is lady slipper and tiger lily. My favorite sports are trout fishing, hiking, shooting, football and boxing. My favorite studies are English, zoology and chemistry. I intend to travel and write».

Ernest Hemingway, 9 years old.

10 commenti:

  1. Bellissimo libro: immagino che il racconto a cui ti riferisci sia parte di "Grande fiume dai due cuori", uno dei racconti di avventura più belli mai scritti. La tenda, la rugiada, le cavallette, le trote... è vero, è un racconto appassionante. Ciao, brava
    Roby

    RispondiElimina
  2. Gli ultimi libri che hai messo sono scritti da maschi per i maschi, anche se a molte donne forse piacciono. Io preferisco le storie d'amore sofferte e combattute, ma ti seguo per capire se ci sono altre storie che potrebbero piacermi.
    ciao Ross

    RispondiElimina
  3. ciao Ross: le storie d'amore più appassionanti le ho trovate nei grandissimi classici. Sembra ovvio, ma non lo è. Molti pensano che i classici siano noiosi, e ripiegano su qualcosa di facile. E' un grandissimo peccato, ma giustamente uno legge quello che gli pare.

    RispondiElimina
  4. Mi sono portato questo libro in treno durante un viaggio di sei ore. Mi ci sono perso dentro da subito, cosa insolita. La vita di Nick, da ragazzino ad adulto è appassionante, e sicuramente Hemingway lo ha vestito di tutti i suoi pensieri, sogni, esperienze, facendone in pratica un'autobiografia. Assolutamente imperdibile (soprattutto se dovete fare un lungo viaggio in treno).

    RispondiElimina
  5. L'ho comprato usato in una bancarella, e pagato 3mila lire. Spesi benissimo devo dire, non avrei mai creduto di potermi appassionare tanto ai racconti, anche se in realtà sono capitoli di vita ben definiti. Nick è un personaggio strano, obbedisce a leggi sue, scontroso e introverso. Ma l'ambiente che lo circonda è strepitoso: il vero protagonista, secondo me.

    RispondiElimina
  6. C'è più poesia in questi racconti che in molte raccolte di poesie. Intendo poesia vera, quella che ti circonda come una musica, e ti accompagna lungo i fiumi, dentro ai boschi, oltre gli spazi aperti, e sotto un cielo sempre mutevole. Anche una vecchia ferrovia, o una catasta di tronchi, diventano poesia in questo libro. Bellissimo e imperdibile. Claudio

    RispondiElimina
  7. But you knew there would always be the spring, as you knew the river would flow again after it was frozen. When the cold rains kept on and killed the springs, it was as though a young person had died for no reason.
    Ernest Hemingway – People of the Seine - A Moveable Feast

    Ma sapevi che ci sarebbe sempre stata la primavera, come sapevi che il fiume avrebbe ripreso a scorrere dopo essere stato congelato. Quando le piogge fredde ricominciavano ad uccidere le primavere, era come se un giovane fosse morte senza un motivo.

    Metto questo paragrafo perché Claudio ha ragione: è poesia.

    RispondiElimina
  8. Questo libro mi ha insegnato una cosa fondamentale: quanto è appagante la lentezza dei movimenti ogni volta che si è in crisi, e come è rassicurante la pacatezza della solitudine quando si è immersi nella natura.

    RispondiElimina
  9. Complimenti, questo è davvero un bel blog, ricchissimo di idee!

    RispondiElimina
  10. Ottimi libri e bei commenti. Complimenti a tutti, siete affiatati e piacevoli da leggere.

    RispondiElimina