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lunedì 26 dicembre 2011

La ballata del vecchio marinaio - Samuel Taylor Coleridge


(The Rime of the Ancient Mariner - 1798)

" Farewell, farewell! but this I tell
to thee, thou the wedding-Guest!
He prayeth well, who loveth well
both man and bird and beast.
He prayeth best, who loveth best
all things both great and small;
for the dear God who loveth us, 
he made and loveth all."

Addio, Addio! Ma questo tieni  a mente, tu, invitato alla festa! Prega bene chi ama bene
sia l'uomo, che l'uccello, che la bestia. Meglio prega chi ama meglio tutte le cose, grandi e piccole, perché quel Dio misericordioso che ci ama, le ha create e le ama tutte.



Samuel Taylor Coleridge (England 1772-1834)

La malaugurata uccisione dell'albatros diventa un incubo passivo. Il marinaio, soggiogato dalla maledizione che legge negli sguardi vitrei dei compagni morti,  non è più padrone dei propri pensieri, ma diventa un attore agitato da mani invisibili. Dopo avere letto questa ballata, non si può restare gli stessi.


"God save thee, ancient Mariner!
from the fiends, that plague thee thus!-
Why look'st thou so?" - "Whit my cross-bow
I shot the Albatross."

"Che Dio ti salvi, vecchio Marinaio!
dai demoni che tanto ti tormentano!-
Perché guardi così?" - "Con la balestra
io stesi morto l'Albatros"

10 commenti:

  1. Caspita, passiamo ai grossi calibri. Coleridge e Wordsworth sono due mie passioni, romantici, apparentemente superficiali, ma quante sensazioni perfette risveglia questa semplicità.

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  2. ‎"Water, water everywhere and
    all the boards did shrink
    Water, water everywhere nor any drop to drink"
    Iron Maiden - Rime Of The Ancient Mariner

    Vali

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  3. ‎...and the albatross begin to be avenged.

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  4. invidio chi si può permettere di leggere i libri in lingua originale, soprattutto le poesie. Per questo ogni libro in inglese che hai messo diventa un oscuro oggetto del desiderio. Avrei voluto trovare una battuta da aggiungere, e invece posso dire solo: ci provo. Stef

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  5. Domenica Sunday09/02/12, 12:20

    Io leggo in italiano e poi in inglese, almeno ci provo! Invidio chi fa le battute appropriate, e su quest'opera avrei problemi, ma sto allargando i miei confini, ancora un po' e sono pronta per Shakespeare

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  6. Sa di prezioso davvero, da leggere con piacere.

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  7. "Benché sia stato ritenuto ingiusto da molti lettori, Coleridge aveva immaginativamente ragione quando lascia morire tutti i compagni del Vecchio Marinaio. Quest'ultimo ha peccato uccidendo l'Albatro, ma il peccato è un atto personale a causa del quale egli può soffrire, e di cui può pentirsi. Il resto dell'equipaggio reagisce collettivamente come una folla, e non in modo individuale. Prima lo biasimano perché pensano che abbia ucciso l'uccello che faceva soffiare la brezza, poi lo lodano per aver ucciso l'uccello che portava la foschia e la nebbia, e infine durante la bonaccia gli si ritorcono di nuovo contro e gli appendono l'albatro al collo. Essi sono dunque una folla irresponsabile, e poiché in quanto tali non prendono parte al pentimento personale del Marinaio, per liberarsene bisognava farli morire."

    da "Gli irati flutti" di Wystan Hugh Auden

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  8. Un bel poema. Avendo letto le Lyrical Ballads, difficile fu separare Coleridge da Wordsworth. Poi è emersa la differenza sostanziale tra i due poeti, opposta e complementare. La magia sovrannaturale di Coleridge ci emoziona e ci riempie di dubbi; la natura romantica di Wordsworth ci placa e ci riconcilia con la vita.

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  9. Grazie a tutti per i preziosi commenti che ho potuto leggere. Mi manca di leggere Wordsworth, cercherò di colmare la mia lacuna.

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  10. "The Rime of the Ancient Mariner" is an epic poem written by Samuel Taylor Coleridge, not ST Coleridge. This poem, published in 1798 as part of the "Lyrical Ballads," is a cornerstone of English Romantic literature. It's a captivating and haunting narrative that explores themes of guilt, redemption, the supernatural, and the power of nature. Here's a detailed review:
    Coleridge's "The Rime of the Ancient Mariner" is a poetic masterpiece that takes readers on a harrowing voyage across the seas, both in the physical and metaphysical sense. The poem begins with a mysterious and weather-beaten mariner stopping a wedding guest to tell his tale, a tale that will leave an indelible mark on the guest's soul, much like it does on the readers'.
    The narrative is vividly descriptive, and Coleridge's use of symbolism and supernatural elements creates an eerie and otherworldly atmosphere. The mariner's ship is stranded in a desolate, icebound sea after he commits a senseless act by killing an albatross, a symbol of good luck. This act sets the stage for a profound exploration of guilt and the consequences of one's actions.
    Throughout the poem, nature plays a prominent role, portraying both its majestic beauty and its terrifying power. The ghostly ship, the skeletal crew, and the relentless pursuit by vengeful spirits paint a surreal and nightmarish picture. Coleridge's portrayal of these supernatural elements taps into the reader's deepest fears and emotions.
    The mariner's transformation and his spiritual journey towards redemption are central to the poem's theme. As he reflects on his actions and their consequences, he ultimately finds salvation through a profound spiritual experience. This transformation is a testament to the human capacity for change and the possibility of redemption even in the face of overwhelming guilt.
    Coleridge's use of language is rich and poetic, filled with memorable lines and metaphors that resonate with readers. The poem's rhythm and meter, often described as "ballad-like," enhance its storytelling quality.
    In conclusion, "The Rime of the Ancient Mariner" is a timeless work of English literature that continues to captivate and mystify readers. Coleridge's ability to blend the supernatural, nature, and the human psyche creates a haunting and thought-provoking narrative. The poem's exploration of guilt, redemption, and the enduring power of storytelling makes it a classic that will continue to be celebrated for generations to come.
    (By English Literature)

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