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domenica 15 aprile 2012

Casa di bambola - Henrik Ibsen


(Et Dukkehjem - 1879)


HELMER: prima di ogni altra cosa, tu sei sposa e madre.
NORA: Non credo più a questi miti. Credo di essere innanzitutto un essere umano, come lo sei tu... o che almeno devo sforzarmi di diventarlo. So che la maggioranza degli uomini ti darà ragione, e che anche nei libri ci deve essere scritto che hai ragione tu. Ma io non posso più ascoltare gli uomini, né badare a quello che è stampato nei libri. Ho bisogno di idee mie e di provare a vederci chiaro.

  


Siamo nel lontano 1879, e la superficialità delle Desperate Housewives era di là da venire. Nora è una casalinga in gabbia, perfetta nel ruolo di sottomessa e dipendente dal marito, a sua volta perfetto nel proprio ruolo di depositario di ogni verità, moralità e ragionevolezza. Ma un gesto di Nora, dettato comunque dall'amore verso il marito, svelerà la meschinità e la pochezza morale di quest'ultimo, col risultato di liberare Nora dalla sua soffocante casa di bambola. 
Opera sicuramente datata, ma tuttora efficace nella feroce critica ai ruoli convenzionali di uomo-donna dell'epoca. Per riprendere il paragone iniziale, quanta dignità in questa donna di 130 anni fa, e quanta inutilità in alcune donne patinate.




10 commenti:

  1. Riprendo il tuo paragone. Nora rigetta la sottomissione e intende affrancarsi. Le abominevoli casalinghe disperate, invece, sono ben contente di spendere i soldi dei mariti, annoiarsi e fare casini.

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    1. In effetti oggi si insegue il sogno del successo e del denaro,sembrerebbe quasi che la vita sia intesa solo come una soddisfazione di bisogni materialistici;un tempo la cura della propria interiorità,era un modus vivendi e se le donne non riuscivano ad affrancarsi da una vita di sorprusi,era semplicemente perchè non avevano un'indipendenza economica ,oggi ciò che vale per i più è non perdere uno status sociale e per questo si è disposti a sacrificare se stessi

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  2. «Credo di essere prima di tutto una creatura umana, come te... o meglio, voglio tentare di divenirlo.»
    Ecco che Nora,dopo aver finalmente preso coscienza di sè. da bambina viziata ,si trasforma in una donna volitiva e determinata,lascia la sua vecchia vita per iniziarne un'altra,finalmente libera da schiavitù mentali::Adesso è una donna che vive non più all'interno di un mondo ovattato e prigioniera come un'allodola in gabbia..ma libera di volare verso una nuova vita:la sua
    Quante donne oggi rinuncerebbero ad una vita piena di certezze per inseguire se stesse???

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  3. Come devo avere già detto, sono un'appassionata di teatro, anche se purtroppo sono trascorsi almeno 15 anni da quando ho visto Casa di bambola. Se fossi un'attrice, adorerei questo ruolo, mi permetterebbe di interpretare con convinzione soprattutto l'umiliazione subita da parte del marito, vero fattore scatenante della ribellione. Questa mi sembra la vera affermazione di dignità: troncare i rapporti umilianti.

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  4. ricordo lo sceneggiato con la mitica Giulia Lazzarini...

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  5. bellissimo libro,molto moderno per il periodo in cui è stato scritto, la presa di coscienza di Nora è sorprendente, nel suo riaffermarsi riesce a fare dimenticare completamente la ''lodoletta'' che era.Ho visto a teatro una splendida Nora interpretata da Rossella Falk,pensa che non ricordo chi interpretava il marito,tanto alla fine risultava meschino, di fronte ala sua non piu' fragile figura.

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  6. per una volta mi metto dalla parte di quell'orrendo marito. Non potrebbe essere che anche il suo sia stato un modo d'amare? All'epoca il modo di comportarsi con le mogli era dettato da canoni difficili da smontare, e soprattutto poteva essere impensabile diventare i primi a mutare le cose. Nel suo prendersi cura di tutti i minimi problemi, e dare a Nora una vita agiata forse non si sentiva tanto colpevole, seguiva un ruolo assegnato. Semplicemente non ha capito, e non credo che volesse umiliare la moglie, solo badare a lei. Poi, invece la piccola truffa di Nora, che oggi lo avrebbe portato ad apprezzare la moglie, lo ha fatto reagire da egoista benpensante: questo è l'errore bestiale che ha fatto.

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    1. Trovo giusto guardare anche dall'angolazione dell'orrendo marito,Marian ha ragione quando afferma che è anche necessario calarsi in quel tempo rivedendo i costumi di allora..forse anche l'errore bestiale potrebbe essere giustificato dal fatto che allora il giudizio degli altri potesse essere anteposto ad un meraviglioso gesto di amore..ma l'amore, se tradito, si sa allora come oggi,difficilmente perdona

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  7. Mi ricorda casa di bambola". "Anche lei ama Ibsen?". "No, mi riferivo a una che frequentavo". (da "Scoop" di Woody Allen)

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  8. Ho conosciuto donne troppo complicate per essere amate, e uomini troppo riservati per ammettere di amare. Nora matura una decisione estrema senza confidarsi mai con l'essere che ha sposato. E'un dramma dell'incomunicabilità, prima che dell'insensibilità. La battuta riportata da Gigi è azzeccata.

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