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giovedì 19 luglio 2012

Tess dei D'Urberville - Thomas Hardy



(Tess of the D'Urbervilles - A Pure Woman Faithfully Presented by Thomas Hardy - 1891)

Spostando le dita egli si avvide che quanto aveva toccato era un colossale pilastro rettangolare; stendendo la mano sinistra poté sentirne un altro vicino. Ad un'infinita altezza sopra la sua testa rendeva più nero il cielo nero qualcosa avente l'aspetto di una vasta architrave che univa orizzontalmente i pilastri. Entrarono cauti sotto la volta e tra i due sostegni: le superfici rinviarono l'eco del tenue fruscio che produssero, ma sembrò loro di essere rimasti tuttavia all'aperto. Quella struttura non aveva tetto. Tess trasse con timore il respiro e Angel chiese perplesso:  - Che mai può essere? - Brancolando ai lati incontrarono un altro pilastro a forma di torre, squadrato e deciso come il primo; e di là di quello, altri ed altri ancora. 
Il luogo era tutto porte e pilastri, alcuni connessi in alto da ininterrotte architravi.
- Un autentico Tempio del Vento, - egli disse.


Pochi libri come questo mi hanno emozionato e coinvolto: Tess è una figura di donna forte assolutamente indimenticabile, diversa da tutte le altre, distinta pur nella sua povertà. Tess subisce le logiche familiari e sociali dell'epoca, subisce gli uomini, Alec e Angel, che tentano di sottometterla, riuscendo solo a violentarla, e usarla, ma senza mai realmente possederla. Il romanzo è ambientato nel mio amatissimo Wessex (ora Dorset), ai confini con la Cornovaglia, e questo territorio ha una parte fondamentale nella storia, essendo dipinto, più che descritto, da Hardy in ogni suo aspetto: paesaggistico, culturale, popolare. La scena finale, indimenticabile, si svolge a Stonehenge, in un ultimo, disperato riferimento a quelle leggi imperscrutabili che regolano il destino avverso degli esseri umani. Lo dedico a chi, aspirando ad una vita migliore e avendone le qualità, viene invece sopraffatto da continui eventi contrari ed esterni, e ne rimane vittima incolpevole, accettando comunque la propria sorte con fierezza.


Nastassja Kinski (Tess) nel film di Polanski


12 commenti:

  1. "Era una bella e piacente ragazza, forse non più piacente di qualche altra, ma la sua mobile bocca di peonia e i grandi occhi innocenti aggiungevano eloquenza al colore e alla forma. portava un nastro rosso nei capelli..."
    Questa è la prima descrizione di Tess da parte dell'autore. E' una ragazzina, quasi ancora una bambina:
    "Mentre camminava, in quel giorno, a dispetto della sua prepotente e bella femminilità, le si potevano talora scorgere i dodici anni nelle guance o i nove anni scintillarle negli occhi; e persino i suoi cinque anni di tanto in tanto le aleggiavano nelle curve della bocca."
    E'il ritratto di una creatura innocente, e tale rimarrà per tutta la sue breve e tormentata esistenza. Infatti, nonostante la violenza subita da Alec e tutte le sue conseguenze, quando Angel la incontra, ecco cosa pensa di lei:
    "Che fresca e virginale figlia della natura è quella lattaia."

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  2. ho visto prima il film e poi letto il libro, e devo ammettere che il viso veramente bello di nastassja kinski usciva da ogni pagina... che dire di più, solo un commento sul ruolo della famiglia nella sua vita, il padre inutile e vanesio, la madre profittatrice della situazione, che non le spiega nulla del sesso sperando che rimanga incinta dell'uomo ricco... e poi gli altri due, gli uomini che dovevano amarla e che, sia pure per motivi diversi sono entrambi spregevoli e ripugnanti: viziato uno e debole l'altro, capaci solo di amare se stessi, forse.

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  3. Nel 1979 Roman Polanski gira il pluripremiato "Tess" quello che per me è il suo capolavoro, e sceglie un'attrice emergente di 20 anni, Nastassja Kinski, dicendo: "La sua bellezza è totale, magica. Tutto è bello in lei, come nella Tess del romanzo". Unica nota a margine, Polanski traduce letteralmente il romanzo nel film, tranne la scena finale a Stonehenge, abbreviata e privata di ogni riferimento simbolico.

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  4. La scoperta di appartenere ad una antica nobiltà in un certo qual modo arriva a giustificare la distinzione di Tess fin da bambina, la sua educazione, il rispetto per gli altri, la differenza abissale con la madre stessa. Inconsapevolmente assomiglia ad Alec, tra di loro si crea infatti un fluido d'intesa che non nascerà mai con Angel: eppure Alec la tradisce, la ferisce, la distrugge internamente come donna. Solo lui poteva riuscirci, nemmeno Angel col suo vigliacco puritanesimo poteva aspirare a tanto. Come vada a finire la storia, è noto. Tutto nasce con Alec e tutto deve finire con lui.

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  5. Tess è davvero uno straordinario personaggio femminile, coraggiosa e delicata. Mi piace vederla camminare nelle splendide vallate, mi piace vederla affrontare le situazioni più difficili e restare sempre la stessa. Me la immagino andare incontro al suo destino a testa alta... E pensare che tutto comincia con la morte del vecchio cavallo Prince, innocente catalizzatore degli eventi, del resto tutto il romanzo è intriso di fatalismo. Il libro è da leggere, il film è da vedere, Tess-Nastassia Kinski sono inscindibili.

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  6. Tess è una ragazza bella,pulita,semplice,pura,un insieme di sentimenti ed emozioni che ci conducono alla scoperta di una interiorità che va oltre le parole.
    La sua bellezza rappresenterà una maledizione perchè le causerà una prima violenza che la segnerà per tutta la vita.
    Tuttavia da questa violenza nascerà la forza di affrontare e superare ogni sorta di avversità ,ma non quella di subirne una nuova e cosi uccidendo la ragione del suo male,si compirà il suo destino, anche segnato dal fato, nel più triste dei modi

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  7. Davvero un bel romanzone degno della fine '800! E mi è piaciuto molto, devo dire, lei rimane una bambina saggia e composta fino alla fine, le emozioni sempre e solo soffocate nell'intimo, e mai un cedimento. Loro, la pessima accoppiata Alec-Angel, quanto di peggio si possa riscontrare in un uomo, figuriamoci in due: il primo è un acconto di tutto, potrebbe amare, potrebbe condividere questo amore, potrebbe... potrebbe... e invece non può. Il secondo, forse ancora peggiore, non VUOLE condividere, non vuole amare, trova addirittura "contaminata" Tess... cosa importa se alla fine l'accompagna, cosa importa se... rimane un ominicchio inutile.

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  8. Il romanzo non mi attirava: pensavo fosse un feuilleton dell'800. Poi il fatto stesso che Polanski ne facesse un film - e che film - me lo rivalutò tantissimo. Capitò infine di fare un viaggio in Inghilterra e di passare da Stonehenge, dove, pur essendo refrattario alla suggestione ne rimasi assolutamente colpito. Così al ritorno mi decisi e lessi il romanzo. Devo ammettere che l'onnipresente idea della colpa da espiare mi ha un po' annoiato, mentre l'ampio respiro del paesaggio ha ripagato bene la scelta. Se posso, aggiungo un piccolo passo subito precedente a quello che hai messo tu come presentazione. E' notte, e Angel Clare e Tess proseguendo nella fuga arrivano a Stonehenge:
    "Avevano proceduto così alla cieca per due o tre miglia quando improvvisamente Clare ebbe coscienza di una vasta costruzione vicinissima di fronte a lui, che sorgeva direttamente sull'erba. Erano andati quasi a battervi contro. -Che mostruoso luogo è mai questo?- disse Angel. -Ronza, -ella disse.- Ascolta.- Egli ascoltò. Il vento, agendo sull'edificio produceva un rombo simile alla nota di una gigantesca arpa monocorde. Nessun altro suono ne proveniva, e , sollevando la mano e avanzando di un passo o due, Clare tastò la superficie verticale della costruzione. Sembrava di pietra massiccia, senza connessure o modanature."
    Quando ho letto questo passo, mi sono venuti i brividi, avendo sentito anch'io il ronzio tra i monoliti, in un'alba di qualche mese prima.

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  9. Tess è Nastassja Kinski, di una bellezza e grazia indimenticabile! Anche infagottata, anche lacera... comunque bella!

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  10. "Lei, Tess, non era un'esistenza, un'esperienza, una passione, un complesso di sensazioni per nessuno all'infuori che per se stessa. Per tutto il resto dell'umanità, Tess non era altro che un pensiero fugace. Perfino per gli amici, non era altro che un pensiero che, forse, passava nel loro cervello più di frequente. Se anche si disperava giorno e notte, la maggior parte di loro avrebbe fatto solo questo commento: «Ah, vuole rendersi infelice».

    (Thomas Hardy, Tess dei d’Urberville)

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  11. In epoca di femminicidi si discute molto del ruolo fragile dell'uomo, e della sua psiche. Consideriamo Alec: prototipo dell'uomo che vuole tutto perché tutto gli è dovuto, in nome di una atavica arroganza di signore padrone, incapace di vedere Tess in quanto persona a se stante, ma solo nell'ottica dei propri appetiti. Consideriamo ora Angel, larva strisciante del perbenismo, qualcosa a metà strada tra san Giuseppe e un talebano, che non vuole toccare Tess perché sporca e impura. E' questo che certi uomini non arriveranno mai a capire: che ad una donna puoi fare quello che vuoi, umiliarla, violentarla, picchiarla, ucciderla, ma non la sporcherai mai.

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  12. Mi hanno regalato questo libro solo 4 giorni fa, mi ha trascinata verso la conclusione con una immensa ansia e l'ho finito intuendo il finale, anche se ingenuamente speravo in una fine diversa. E' un romanzo crudele, non mi basta averlo letto, e ho cercato di scoprire di più, ecco perchè sono arrivata in questo bel blog! Ma vorrei aggiungere una cosa che ho appena scoperto altrove, Hardy è un autore crudele, se siete dei cuori romantici preparatevi, nessuno dei suoi romanzi ha un lieto fine, anche se bellissimi.

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