Pagine

giovedì 20 settembre 2012

Cavalli Selvaggi - Cormac McCarthy


(All the Pretty Horses - 1992)

Scesero lungo il fresco versante settentrionale immerso nell'ombra azzurrina. Diospiri, sapodillas. Sotto di loro si alzò un falco, volteggiò nella bruma che si addensava e scese in picchiata. I ragazzi tolsero i piedi dalle staffe e fecero avanzare i cavalli con prudenza lungo i tornanti di roccia friabile. Al calar della notte si accamparono su una spianata sassosa e più tardi sentirono quello che non avevano mai sentito prima, tre lunghi ululati a sud-ovest seguiti da un silenzio totale. 
Hai sentito? disse Rawlins. Sì. E' un lupo, vero? Sì.

John Grady Cole, maschio Alfa, ha sedici anni quando lascia il Texas per seguire un'antica pista verso il Messico, in cerca di fortuna. Lo accompagna l'amico Lacey Rawlins, maschio Omega, infantile e permaloso. Tra i due si interpone Blevins, tredicenne pieno di risorse, incontrato per caso e su cui si accaniranno il destino e l'uomo.  Sembrerebbe un romanzo di formazione, ma non lo è: John Grady è già adulto. Dei tre, è l'unico in grado di affrontare e superare avventure e disavventure.
Questo romanzo, scritto in uno stile asciutto ed essenziale,  mantiene sempre alta la tensione, e si dilata   meravigliosamente in descrizioni di paesaggi indimenticabili. E' il primo della Border Trilogy.

10 commenti:

  1. Fotogrammi di una tragedia che sta per compiersi, annunciata e ineluttabile:

    "Rawlins guardò John Grady. Aveva le mascelle serrate. Guardava il ragazzino stracciato scomparire zoppicando tra gli alberi insieme ai suoi guardiani. Blevins sembrava troppo inconsistente per poter suscitare l'ira di qualcuno, troppo debole per scatenare qualche rivalsa. Non dire niente, disse Rawlins. Va bene. Tieni la bocca chiusa. John Grady lo guardò. Poi guardò le guardie, quello strano posto e quello strano cielo."

    Leggendo questo romanzo è difficile sfuggire all'ammirazione incondizionata per Grady, come pure è impossibile sfuggire all'orrore crescente per la sorte di Blevins. Lo considero un romanzo più che avvincente: direi impressionante.

    RispondiElimina
  2. C'è un legame stretto tra le motivazioni che spingono qualcuno a lasciare la propria terra con quelle di chi poi, arricchito di delusioni, ci ritorna: proverbi e locuzioni di popolana memoria riempiono i trattati. Perché il ragazzo Grady ritorna al punto di partenza? Perché era partito. Il primo giro della sua ruota si è compiuto, e sicuramente lui adesso è diverso. Come sarà diverso quando tornerà ancora, e ancora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. forse perchè sempre maggiore è la consapevolezza dell'esperienza di vita vissuta...

      Elimina
  3. Le strade polverose del Texas, i cavalli assetati e il cappello che scivola sulla nuca. Le mani salde sul pomolo della sella, e lo sguardo che vaga lontano, oltre le colline pietrose, oltre l'adolescenza... Magnifico romanzo, il migliore della trilogia.

    RispondiElimina
  4. Bello! Mi è piaciuta la storia con Alejandra, intensa e contrastata, anche se avrei preferito ovviamente un epilogo più romantico. John Grady Cole non è un personaggio che si dimentica, è un uomo rude e vero, di cui ci si innamora subito. E'difficile tenere a mente che ha solo 16 anni, sembra un adulto in tutto e per tutto. Il suo unico sbaglio, tra virgolette, è voler scavalcare la rigida gerarchia sociale.

    RispondiElimina
  5. Ricerca di se stesso, di un luogo che si sente affine perchè legato ai valori delle antiche tradizioni,rifiuto di un progresso sentito ostile..inseguire il sogno di vivere al contatto con la natura dove la propria anima possa correre come i cavalli allo stato brado

    RispondiElimina
    Risposte
    1. bellissima immagine...poi succede che la realtà è più dura del sogno, e che le difficoltà arrivano dalla natura (il temporale che scatena il destino di Blenvis) dagli uomini (che accettano solo le leggi del proprio territorio, escludendo i nuovi arrivati) dall'amore (sfidato e perduto)... e una nuova vecchia strada si apre davanti, una strada che, si intuisce, non sarà mai l'ultima.

      Elimina
  6. E' un ragazzo, ma ha più compostezza e coraggio della maggior parte degli uomini fatti. Affronta il suo sogno senza esitare, senza cedere nulla di sé agli altri. Solo Alejandra lo colpisce a fondo, ma senza affondarlo in realtà. Gli amori contrastati non finiscono mai bene... ma servono anche quelli. Serve tutto, nella vita.

    RispondiElimina
  7. Confesso, non l'ho letto anche se mi ripromettevo di acquistarlo... è molto diverso dai libri che di solito leggo, ma proprio per questo ne sono incuriosita!

    RispondiElimina
  8. Indiscutibilmente uno dei maggiori scrittori americani viventi, dalle sue opere sono stati tratti molti film. Da Cavalli Selvaggi nel 2000 Billy Bob Thornton ha tratto "Passione Ribelle" con Matt Damon e Penelope Cruz.
    Ma è senz'altro meglio ricordare "Non è un paese per vecchi", romanzo del 2005 dal quale i fratelli Coen traggono un vero capolavoro, grazie anche ai due fantastici protagonisti: Tommy Lee Jones e Javier Bardem. Girato nel 2007, si aggiudica 4 Oscar.
    Mi preme commentare che spesso l'asciutta lucidità dello scrittore viene ben tradotta nei film, che però altrettanto spesso sorvolano su un aspetto tipico di MacCarthy: la speranza di salvezza, o redenzione, che sempre si annida nelle sue ultime pagine.

    RispondiElimina