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domenica 16 settembre 2012

Jane Eyre - Charlotte Brontë



(Jane Eyre - 1847)

Durante tutta la notte, a molta distanza l'uno dall'altro, sentii uno strillo acuto, un breve mugolio canino ed un profondo gemito umano. Mi misi a riflettere. Chi era la bestia feroce che viveva in quella casa appartata, che lo stesso padrone non poteva né cacciare, né sottomettere? Qual era il mistero che nelle più profonde ore della notte dirompeva ora nel fuoco, ora nel sangue? Chi era l'essere che, sotto forme femminili, emetteva ora una risata demoniaca, e ora l'urlo di un uccello da preda?



 Charlotte Brontë (England 1816-1855)

A dodici anni andavo ancora a Catechismo, perché le suore avevano una piccolissima biblioteca di romanzi, ovviamente con l'imprimatur. Finiti i libri, finito Catechismo. Quelli che mi erano piaciuti di più li avevo poi ricomprati: La Figlia del Condannato, la Piccola Dorrit, Sepolta Viva, Il Bacio di una Morta. Invece non ho mai restituito Jane Eyre, dicendo che l'avevo perso e proponendo in cambio Senza Famiglia, sistemazione più consona ad entrambi i libri. Questo bel romanzo di Charlotte Bronte (figlia di un pastore protestante ) aveva tutti gli elementi per entusiasmare una ragazzina: maltrattamenti e riscatto, innamoramento e ostacoli, castello e fantasmi. L'ho riletto spesso, senza immaginare che il mio vecchio e amato libro fosse censurato finché, qualche settimana fa, mi sono comprata una versione, evidentemente integrale, e con l'originale a fronte. Ammetto la sorpresa enorme provata constatando che il libro "preso in prestito" dalle suore era molto più avventuroso e agile, mancando pagine e  pagine di motivazioni e princìpi religiosi...


Bronte Parsonage, casa natale della famiglia Bronte - Haworth UK

Anne, Charlotte e Emily - Bronte Parsonage - Haworth UK


Anna Paquin, Jane Eyre a 10 anni nel film di Zeffirelli


Charlotte Gainsbourg, Jane Eyre a 18 anni nel film di Zeffirelli

15 commenti:

  1. Gotico, vittoriano e appassionante come tutti i romanzi delle sorelle Bronte

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  2. Tanti film, ma soprattutto due appassionanti e recenti: Jane Eyre del 96, con William Hurt e una strepitosa Charlotte Gainsbourg, film curatissimo e un po' teatrale diretto da Zeffirelli (che detesto come persona, ma di cui ammiro immensamente il risultato, come per Pavarotti). Invece Jane Eyre di Fukunaga del 2011, con Michael Fassbender, è soffusamente gotico, oscuro e sinistro.

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    1. Ho visto proprio oggi il film di Fukunaga e devo dire che l'ambientazione gotica dona moltissimo alla storia. E il risultato è molto più sensuale della versione di Zeffirelli, bello ma fin troppo romantico

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  3. I film tratti da questo romanzo sono decine, a cominciare dal 1910: segno inequivocabile di quanto sia apprezzato da sempre. Concordo sullo schiaffetto a Zeffirelli, ma non su Pavarotti! Non concordo nemmeno con Maria, perchè Jane Eyre (come pure Cime Tempestose di sua sorella Emily) è sì vittoriano come epoca, ma non certo come contenuto. Anzi, la mentalità della protagonista è assai in contrasto con lo standard rigido dell'epoca: è indipendente, testarda e coraggiosa. Anche irascibile!

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  4. bellissimo libro, bellissima Jane, severa con la sua anima ma aperta all'amore...donna indipendente ma fedele alle regole del suo tempo, tuttavia anticonformista e appassionata..bellissima jane!

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  5. julia.junior16/09/12, 21:17

    L'ho letto, e mi è piaciuto tantissimo. Ho anche visto il film, quello con William Hurt nella parte di Edward Rochester, e l'ho trovato fedele al libro, anche se accelera sul ruolo di St John eliminando i discorsi di esaltata religiosità, eliminando una delle sorelle e soprattutto eliminando la parentela con Jane, poco credibile. Infatti questa parte è l'unico difetto che trovo al romanzo: come può un'istitutrice fuggita da casa senza soldi e cibo vagare a caso per centinaia di miglia nella campagna inglese e finire proprio, dico proprio, alla porta dei suoi cugini sconosciuti?

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  6. Romanzo semiautobiografico nel quale Jane raffigura Charlotte Brontë.Una narrazione scorrevole,incisiva,mai noiosa che ci porta a percorrere le fasi della crescita della bambina Jane fino al suo diventare donna: con i suoi desideri,le sue speranze,le sue passioni;a volte fragile,a volte coraggiosa e volitiva.Jane,che nonostante la sfortuna,ha in sè una grande forza di andare avanti e di non arrendersi mai, Jane che pur incontrando l'amore difende la propria moralità e la propria dignità.
    Non particolramente bella,umile, dimessa,ma pronta a morire per ciò in cui crede,questa è la chiave di lettura di questo romanzo dove sembra che la protagonista esca dal libro e si presenti in mezzo a noi e come fa notare la Oates,autrice della prefazione, Jane è "diversa in base al posto in cui si trova, e si ha la sensazione che sia quasi un’anima in continua evoluzione".

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  7. Charlotte Gainsbourg è una perfetta Jane Eyre, quando si guarda allo specchio facendo il confronto con la signorina Blanche si dà della stupida: per un attimo aveva osato cedere di poter essere amata e desiderata. Eppure nella sua bruttezza diventa bellissima. E la piccola Anna Paquin è una perfetta Jane Eyre da piccola: volitiva, orgogliosa, indomabile e leale. Quando ho visto il link di questo libro ho pensato che avrei trovato commenti celebrativi all'infanzia, essendo un romanzo che si legge a partire dalle medie. Invece vedo che, mescolandolo ai film, desta ancora interesse ed emozione, e così posso ammetterlo anch'io: non provo nostalgia a leggerlo, ma una grande simpatia per questa ragazza... anche se io avrei sbattuto la porta di Thornfield per l'indignazione, piuttosto che per questioni morali! Rosarita, è curioso notare come hai gestito fin da piccola la questione-libri!

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  8. Bellissimo romanzo, Rosarita! Quanto piangere ho fatto da piccola, leggendo dell'infanzia terribile e ingiusta vissuta in casa della zia Reed! E i soprusi, i maltrattamenti dell'Istituto, la morte della sua amica Helen di tubercolosi... Dopo, la storia si dipana su un terreno meno emotivo, Jane è cresciuta e può difendersi. E' sicuramente molto forte e anticonformista, ma non abbastanza per vivere il suo sogno d'amore nonostante tutto: io l'avrei fatto.

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  9. "La scrittrice ci tiene per mano ben stretti, ci fa vedere quello che lei vede, non ci lascia neppure un istante. Alla fine, siamo pieni del genio, della veemenza, dell'indignazione di Charlotte Brontë."
    Virginia Woolf

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  10. Questo romanzo fa parte della mia vita. Ne ho letti tanti sul genere, ma Jane Eyre occuperà sempre un posto speciale... Lei è bella, la trama è bella, l'ambientazione magnifica e suggestiva. Traversie varie e lieto fine scontato non abbassano il livello: il fruscio delle gonne sui passi silenziosi, lo sguardo allo specchio e la forza incredibile di questa esile ragazza sono indimenticabili.

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  11. Claudio M.24/10/12, 18:05

    "Non ridete mai, signorina? Solo di rado, immagino. Ma non siete nata austera così come io non sono nato crudele. Leggo in voi lo sguardo di un uccellino curioso, attraverso le sbarre di una gabbia. Un vivido e irrequieto prigioniero. Fosse libero, volerebbe molto in alto."

    ( 'Jane Eyre', 2011, di Cary Fukunaga )

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  12. Montmorency30/12/14, 07:01

    “I would always rather be happy than dignified.”
    —Charlotte Brontë , Jane Eyre

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  13. Everyman's Library11/07/15, 06:10

    “All my heart is yours, sir: it belongs to you; and with you it would remain, were fate to exile the rest of me from your presence forever.”
    ― Charlotte Brontë, Jane Eyre
    Jane Eyre, a penniless orphan, is engaged as governess at Thornfield Hall by the mysterious Mr Rochester. Her integrity and independence are tested to the limit as their love for each other grows, and the secrets of Mr Rochester's past are revealed. Charlotte Brontë’s novel about the passionate love between Jane Eyre, a young girl alone in the world, and the rich, brilliant, domineering Rochester has, ever since its publication in 1847, enthralled every kind of reader, from the most critical and cultivated to the youngest and most unabashedly romantic. It lives as one of the great triumphs of storytelling and as a moving affirmation of the prerogatives of the heart in the face of disappointment and misfortune.

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  14. On this day in 1847, under the pseudonym of “Currer Bell,” Charlotte Brontë sent her manuscript of Jane Eyre to her eventual publisher, Smith, Elder and Co. The novel had already been rejected five times, but Brontë wasn’t close to agreeing with Wordsworth and poet laureate Robert Southey, who had advised her that novel-writing wasn't the proper pastime of a lady. Nor did she seem discouraged by her first book, published the previous year — a collection of poetry coauthored with her sisters (“Currer, Ellis and Acton Bell”), and selling only two copies. Smith, Elder and Co. accepted the risk (and, despite suspicions, the masculine pseudonym), and Jane Eyre became an immediate hit, even in face of those reviewers outraged by a writer who dared "to trample upon customs established by our forefathers, and long destined to shed glory upon our domestic circles."
    Source: http://www.todayinliterature.com/biogr…/charlotte.bronte.asp

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