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domenica 23 novembre 2014

Poesie e canzoni sul Natale - AA.VV.


NATALE



ADESTE FIDELES

Adeste fideles
Læti triumphantes
Venite, venite in Bethlehem
Natum videte Regem angelorum
Venite adoremus
Dominum

En grege relicto humiles ad cunas
Vocati pastores adproperant
Et nos ovanti gradu festinemus
Venite adoremus
Dominum

Æterni Parentis
Splendorem æternum
Velatum sub carne videbimus
Deum infantem pannis involutum
Venite adoremus
Dominum

Pro nobis egenum et fœno cubantem
Piis foveamus amplexibus
Sic nos amantem quis non redamaret
Venite adoremus
Dominum

Ergo qui natus die hodierna,
Jesu, tibi sit gloria,
Patris aeterni, Verbum caro factum est
Venite adoremus 
Dominum

Accorrete fedeli
Felici ed esultanti 
Venite, venite a Betlemme
Vedete, è nato il re degli angeli
Venite adoriamo
Il Signore
Lasciato il gregge all'umile culla
I pastori convocati si affrettano
E noi, esultanti al passo, festeggiamo
Venite adoriamo
Il Signore
Dell'eterno Padre
Lo splendore eterno
Velato nella carne potremo vedere
Dio fanciullo in fasce
Venite adoriamo
Il Signore
Nato per noi e tenuto nel tepore del fieno
Scaldiamolo con abbracci pii
Perché non ricambiare l'amore di chi ci ama tanto?
Venite adoriamo
Il Signore
Quindi tu che sei nato oggi,
Gesù, a te vada la Gloria
Del Pare Eterno, il Verbo si è fatto carne
Venite adoriamo
Il Signore




Dopo l'inatteso successo del post sugli alberi, desidero proporre un altro - e ultimo - tema che mi è carissimo. Perché io, come credo tutti voi, sono stata bambina, e non dimentico facilmente la magia del Natale di allora: le canzoncine per la novena, l'ideazione e costruzione del presepe, le decorazioni in vetro per l'albero, le calze appese al camino, il regalo (l'unico dell'anno) che sarebbe forse arrivato. E poi le cartoline che ci si inviava allora, il profumo magico dei mandarini, i boeri da appendere all'albero, la nevicate abbondanti e silenziose. Eppure, non riesco mai a ricreare la stessa atmosfera, ma me la sogno di notte, e di giorno. E quando arriva Natale, sogno ancora più forte. Ebbene, scavate nella memoria e scatenatevi!

157 commenti:

  1. La poesia di Gozzano che segue rappresenta il mio esordio nelle recite scolastiche: avevo sette anni, e facevo l'orologio (il campanile scocca lentamente le sei...). Avrei voluto fare Maria, Giuseppe che ne so, qualcosa di importante. Riuscii anche a sbagliare l'ora.

    LA NOTTE SANTA di Guido Gozzano

    - Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
    Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
    Presso quell'osteria potremo riposare,
    ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.

    Il campanile scocca
    lentamente le sei.

    - Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
    Un po' di posto per me e per Giuseppe?
    - Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
    son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe

    Il campanile scocca
    lentamente le sette.

    - Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
    Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
    - Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
    Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.

    Il campanile scocca
    lentamente le otto.

    - O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
    avete per dormire? Non ci mandate altrove!
    - S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
    d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.

    Il campanile scocca
    lentamente le nove.

    - Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
    Pensate in quale stato e quanta strada feci!
    - Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
    Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...

    Il campanile scocca
    lentamente le dieci.

    - Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
    Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
    L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
    non amo la miscela dell'alta e bassa gente.

    Il campanile scocca
    le undici lentamente.

    La neve! - ecco una stalla! - Avrà posto per due?
    - Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta!
    Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
    Maria già trascolora, divinamente affranta...

    Il campanile scocca
    La Mezzanotte Santa.

    È nato!
    Alleluja! Alleluja!

    È nato il Sovrano Bambino.
    La notte, che già fu sì buia,
    risplende d'un astro divino.
    Orsù, cornamuse, più gaje
    suonate; squillate, campane!
    Venite, pastori e massaie,
    o genti vicine e lontane!

    Non sete, non molli tappeti,
    ma, come nei libri hanno detto
    da quattro mill'anni i Profeti,
    un poco di paglia ha per letto.
    Per quattro mill'anni s'attese
    quest'ora su tutte le ore.
    È nato! È nato il Signore!
    È nato nel nostro paese!
    Risplende d'un astro divino
    La notte che già fu sì buia.
    È nato il Sovrano Bambino.

    È nato!
    Alleluja! Alleluja!

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  2. Questa, invece, è una delle mie canzoni di Natale preferite:

    SILENT NIGHT

    Silent night, holy night
    All is calm, all is bright
    Round yon Virgin Mother and Child
    Holy Infant so tender and mild
    Sleep in heavenly peace
    Sleep in heavenly peace

    Silent night, holy night!
    Shepherds quake at the sight
    Glories stream from heaven afar
    Heavenly hosts sing Alleluia!
    Christ, the Saviour is born
    Christ, the Saviour is born

    Silent night, holy night
    Son of God, love's pure light
    Radiant beams from Thy holy face
    With the dawn of redeeming grace
    Jesus, Lord, at Thy birth
    Jesus, Lord, at Thy birth "

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  3. Questa invece l'ho scoperta da poco:

    Cantique de Noël di Placide Cappeau

    Minuit, chrétiens, c'est l'heure solennelle
    Où l'Homme-Dieu descendit jusqu'à nous,
    Pour effacer la tache originelle
    Et de son Père arrêter le courroux.
    Le monde entier tressaille d'espérance,
    A cette nuit qui lui donne un Sauveur.
    Peuple, à genoux, attends ta délivrance
    Noël ! Noël ! Voici le Rédempteur (bis)

    De notre foi que la lumière ardente
    Nous guide tous au berceau de l'Enfant
    Comme autrefois une étoile brillante
    Y conduisit les chefs de l'Orient.
    Le Roi des rois naît dans une humble crèche
    Puissants du jour, fiers de votre grandeur,
    A votre orgueil, c'est de là que Dieu prêche.
    Courbez vos fronts devant le Rédempteur (bis).

    Le Rédempteur a brisé toute entrave,
    La Terre est libre et le Ciel est ouvert.
    Il voit un frère où n'était qu'un esclave,
    L'amour unit ceux qu'enchaînait le fer.
    Qui lui dira notre reconnaissance ?
    C'est pour nous tous qu'il naît,
    qu'il souffre et meurt.
    Peuple, debout ! Chante ta délivrance.
    Noël ! Noël ! Chantons le Rédempteur (bis).

    Questo canto ebbe un'adattamento in inglese, poi diventato famosissimo:
    OH HOLY NIGHT

    Oh holy night!
    The stars are brightly shining
    It is the night of the dear Savior's birth!
    Long lay the world in sin and error pining
    Till he appear'd and the soul felt its worth.
    A thrill of hope the weary world rejoices
    For yonder breaks a new and glorious morn!

    Fall on your knees
    Oh hear the angel voices
    Oh night divine
    Oh night when Christ was born
    Oh night divine
    Oh night divine

    Led by the light of Faith serenely beaming
    With glowing hearts by His cradle we stand
    So led by light of a star sweetly gleaming
    Here come the wise men from Orient land
    The King of Kings lay thus in lowly manger
    In all our trials born to be our friend

    Truly He taught us to love one another
    His law is love and His gospel is peace
    Chains shall He break for the slave is our brother
    And in His name all oppression shall cease
    Sweet hymns of joy in grateful chorus raise we,
    Let all within us praise His holy name

    E questa, infine, è la versione arrivata in Italia, di Gianni Malatesta:

    OH SANTA NOTTE
    Oh santa notte, le stelle son splendenti,
    in questa notte è nato Gesù.
    A lungo giacque il mondo nell’errore
    finché Egli apparve la luce a portar.
    Un cantico di gioia e di speranza
    riempie il cuore e nasce il nuovo giorno.
    Gloria al Signore
    in cielo e sulla terra,
    oh notte divina, oh notte del Signor.
    Natal, Natal, nato è Gesù.
    Oh santa notte, la notte del Natale
    un bimbo è nato il mondo a salvar.
    In una fredda e buia mangiatoia
    Iddio Signore per l’uomo s’incarnò.
    A Lui offriamo con cuore generoso
    la nostra vita, gioie e sofferenze.
    Nato è Gesù divino redentore
    Gloria
    Egli ci disse di amarci l’un con l’altro,
    la Sua legge è pace e amor.
    Ogni persona sia nostro fratello,
    nel Suo nome cessi ogni mal.
    Di gioia un canto in coro eleviamo
    e il Suo santo nome veneriamo.
    Gloria al Signor, per sempre Lui preghiamo.
    Gloria …

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  4. Questa poesia mi fa ancora venire i brividi, tanto mi piace. La declamavo lentamente ad occhi spalancati, come se raccontassi una favola sul lupo: soono venuuute dai moonti oscuuuri....

    LE CIARAMELLE - GIOVANNI PASCOLI
    Udii tra il sonno le ciaramelle,
    ho udito un suono di ninne nanne,
    ci sono in cielo tutte le stelle,
    ci sono i lumi nelle capanne.

    Sono venute dai monti oscuri
    le ciaramelle senza dir niente;
    hanno destata ne' suoi tuguri
    tutta la buona povera gente.

    Ognuno è sorto dal suo giaciglio;
    accende il lume sotto la trave:
    sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
    di cauti passi, di voce grave.

    Le pie lucerne brillano intorno,
    là nella casa, qua su la siepe:
    sembra la terra, prima di giorno,
    un piccoletto grande presepe.

    Nel cielo azzurro tutte le stelle
    paion restare come in attesa;
    ed ecco alzare le ciaramelle
    il loro dolce suono di chiesa;
    suono di chiesa, suono di chiostro,
    suono di casa, suono di culla,
    suono di mamma, suono del nostro
    dolce e passato pianger di nulla.

    O ciaramelle degli anni primi,
    d'avanti il giorno, d'avanti il vero,
    or che le stelle son là sublimi,
    conscie del nostro breve mistero;

    che non ancora si pensa al pane,
    che non ancora s'accende il fuoco;
    prima del grido delle campane
    fateci dunque piangere un poco.

    Non più di nulla, sì di qualcosa,
    di tante cose! Ma il cuor lo vuole,
    quel pianto grande che poi riposa,
    quel gran dolore che poi non duole:

    sopra le nuove pene sue vere
    vuol quei singulti senza ragione:
    sul suo martòro, sul suo piacere,
    vuol quelle antiche lagrime buone!

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  5. Ecco lo sapevo che cadevo nella trappola! Ma si tratta di una trappola molto classica

    WHITE CHRISTMAS (Irving Berlin, 1942)

    I'm dreaming of a white Christmas
    Just like the ones I used to know
    Where the treetops glisten
    And children listen
    To hear sleigh bells in the snow.

    I'm dreaming of a white Christmas
    With every Christmas card I write
    May your days be merry and bright
    And may all your Christmases be white.

    I'm dreaming of a white Christmas
    With every Christmas card I write
    May your days be merry and bright
    And may all your Christmases be white.

    Sto sognando un bianco Natale
    proprio come quelli che ho vissuto
    dove le cime degli alberi luccicano
    e i bambini stanno attenti per ascoltare
    le campane della slitta nella neve

    sto sognando un bianco Natale
    con ogni bigliettino di Natale che scrivo
    possano i tuoi giorni essere felici e luminosi
    e possano i tuoi Natali essere bianchi

    sto sognando un bianco Natale
    con ogni bigliettino di Natale che scrivo
    possano i tuoi giorni essere felici e luminosi
    e possano i tuoi Natali essere bianchi!

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  6. E prima che qualcuno me la rubi, ci tengo a fare suonare i campanelli per primo

    JINGLE BELLS

    Dashing through the snow
    In a one-horse open sleigh
    Through the fields we go
    Laughing all the way
    Bells on bob-tail ring
    Making spirits bright
    What fun it is to ride and sing
    A sleighing song tonight

    Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh,
    O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh.

    A day or two ago
    I thought I'd take a ride
    And soon Miss Fanny Bright
    Was seated by my side;
    The horse was lean and lank
    Misfortune seemed his lot,
    We ran into a drifted bank
    And there we got upsot.

    Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh,
    O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh.

    A day or two ago
    The story I must tell
    I went out on the snow
    And on my back I fell;
    A gent was riding by
    In a one-horse open sleigh
    He laughed at me as I there sprawling laid
    But quickly drove away.

    Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh,
    O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh.

    Now the ground is white,
    Go it while you're young,
    Take the girls along
    And sing this sleighing song.
    Just bet a bob-tailed bay,
    Two-forty as his speed,
    Hitch him to an open sleigh and crack!
    You'll take the lead.

    Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh,
    O Jingle bells, jingle bells Jingle all the way,
    Oh what fun it is to ride
    In a one-horse open sleigh.

    I CAMPANELLI TINTINNANTI

    Sfrecciando sulla neve
    In una slitta a un tiro
    Attraversiamo i campi
    Rallegrando l'intera vallata
    Sonagli sul giogo del cavallo dalla coda mozza
    Illuminando gli spiriti
    Che divertimento andare a spasso e cantare
    Una canzone da slitta stanotte

    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro
    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro

    Un giorno fa o due
    Pensavo di farmi un giro
    Presto Miss Fanny Bright
    Si è seduta di fianco a me
    Il cavallo era magro e frusto
    E la sfortuna in agguato
    Siamo finiti in un fosso
    E ci ribaltammo

    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro
    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro

    Un giorno fa o due
    Devo raccontarvi questa
    Andai fuori nella neve
    E caddi all'indietro
    Un gentiluomo stava passando di lì
    Su una slitta a un tiro
    Rise di me mentre io lì stavo a gambe all'aria
    Ma se ne andò rapidamente

    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro
    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro

    Ora la terra è bianca
    Esci finché sei giovane
    Porta a spasso le ragazze
    E canta questa canzoncina da slitta
    Scommetti su un baio dalla coda mozza
    Due e quaranta la sua velocità
    Attaccalo a una slitta a un tiro e ecco!
    Sarai alle redini

    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti, sonagli lungo tutta la strada
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro
    Sonagli tintinnanti, sonagli tintinnanti,
    sonagli che tintinnano continuamente
    Oh che divertimento andare a spasso
    su una slitta a un tiro!

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  7. Come se fosse la mezzanotte in punto, voglio anch'io sognare come tanti anni fa:

    TU SCENDI DALLE STELLE
    Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo,
    E vieni in una grotta al freddo e al gelo.
    E vieni in una grotta al freddo e al gelo.
    O Bambino mio divino,
    Io ti vedo qui a tremar;
    O Dio beato !
    Ah, quanto ti costò l'avermi amato !
    Ah, quanto ti costò l'avermi amato !

    A te, che sei del mondo il Creatore,
    Mancano panni e fuoco, o mio Signore.
    Mancano panni e fuoco, o mio Signore.
    Caro eletto pargoletto,
    Quanto questa povertà
    Più m'innamora,
    Giacché ti fece amor povero ancora.
    Giacché ti fece amor povero ancora.

    Tu lasci il bel gioir del divin seno,
    Per giunger a penar su questo fieno.
    Per giunger a penar su questo fieno.
    Dolce amore del mio core,
    Dove amore ti trasportò ?
    O Gesù mio,
    Per ché tanto patir ? per amor mio !
    Per ché tanto patir ? per amor mio !

    Ma se fu tuo voler il tuo patire,
    Perché vuoi pianger poi, perché vagire?
    Perché vuoi pianger poi, perché vagire?
    Mio Gesù, t'intendo sì !
    Ah, mio Signore !
    Tu piangi non per duol, ma per amore.
    Tu piangi non per duol, ma per amore.

    Tu piangi per vederti da me ingrato
    Dopo sì grande amor, sì poco amato!
    Dopo sì grande amor, sì poco amato!
    O diletto - del mio petto,
    Se già un tempo fu così, or te sol bramo
    Caro non pianger più, ch'io t'amo e t'amo
    Caro non pianger più, ch'io t'amo e t'amo

    Tu dormi, Ninno mio, ma intanto il core
    Non dorme, no ma veglia a tutte l'ore
    Non dorme, no ma veglia a tutte l'ore
    Deh, mio bello e puro Agnello
    A che pensi? dimmi tu. O amore immenso,
    Un dì morir per te, rispondi, io penso.
    Un dì morir per te, rispondi, io penso.

    Dunque a morire per me, tu pensi, o Dio
    Ed altro, fuor di te, amar poss'io?
    Ed altro, fuor di te, amar poss'io?
    O Maria. speranza mia,
    Se poc'amo il tuo Gesù, non ti sdegnare
    Amalo tu per me, s'io non so amare!
    Amalo tu per me, s'io non so amare!

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  8. In quest'apologia del natale, mi associo a Silent Night, per ricordare che la versione originale è tedesca, la iperfamosa Stille Nacht:

    Stille Nacht! Heilige Nacht!
    Alles schläft; einsam wacht
    Nur das traute hochheilige Paar.
    Holder Knab´ im lockigen Haar,
    Schlafe in himmlischer Ruh!
    Schlafe in himmlischer Ruh!
    Stille Nacht! Heilige Nacht!
    Gottes Sohn! O wie lacht
    Lieb´ aus deinem göttlichen Mund,
    Da uns schlägt die rettende Stund´,
    Jesus in deiner Geburt!
    Jesus in deiner Geburt!
    Stille Nacht! Heilige Nacht!
    Die der Welt Heil gebracht,
    Aus des Himmels goldenen Höhn
    Uns der Gnaden Fülle läßt seh´n
    Jesum in Menschengestalt,
    Jesum in Menschengestalt
    Stille Nacht! Heilige Nacht!
    Wo sich heut' alle Macht
    Väterlicher Liebe ergoss
    Und als Bruder huldvoll umschloss
    Jesus die Völker der Welt,
    Jesus die Völker der Welt.
    Stille Nacht! Heilige Nacht!
    Lange schon uns bedacht,
    Als der Herr vom Grimme befreit,
    In der Väter urgrauer Zeit
    Aller Welt Schonung verhieß,
    Aller Welt Schonung verhieß.
    Stille Nacht! Heilige Nacht!
    Hirten erst kundgemacht
    Durch der Engel Alleluja.
    Tönt es laut bei Ferne und Nah:
    Jesus, der Retter ist da!
    Jesus, der Retter ist da!

    e per ricordare, inoltre, che la nostra Astro del Ciel ricalca la musica, ma non il testo, che è di Angelo Meli:

    Astro del Ciel, pargol divin,
    Mite agnello, Redentor,
    Tu che i Vati da lungi sognâr,
    Tu che angeliche voci nunziâr,
    Luce dona alle menti,
    Pace infondi nei cuor.
    Astro del Ciel, pargol divin,
    Mite agnello, Redentor,
    Tu di stirpe regale decor,
    Tu virgineo, mistico fior,
    Luce dona alle menti,
    Pace infondi nei cuor.
    Astro del Ciel, pargol divin,
    Mite agnello, Redentor,
    Tu disceso a scontare l'error,
    Tu sol nato a parlare d'amor,
    Luce dona alle menti,
    Pace infondi nei cuor;
    Luce dona alle menti,
    Pace infondi nei cuor.

    E per ricordare, infine, mio padre.

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  9. peccato non poter inserire le figure! Questa mi piace assai: O TANNENBAUM

    O Tannenbaum
    Wie grün sind deine Blätter
    Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
    Nein auch im Winter wenn es schneit
    O Tannenbaum
    Wie grün sind deine Blätter!

    O Tannenbaum
    Du kannst mir sehr gefallen!
    Wie oft hat nicht zur Winterszeit
    Ein Baum von dir mich hoch erfreut!
    O Tannenbaum
    Du kannst mir sehr gefallen!

    Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
    Nein auch im Winter wenn es schneit
    Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
    Nein auch im Winter wenn es schneit

    O Tannenbaum
    Dein Kleid will mich was lehren:
    Die Hoffnung und Beständigkeit
    Gibt Mut und Kraft zu jeder Zeit!
    O Tannenbaum
    Dein Kleid will mich was lehren

    Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
    Nein auch im Winter wenn es schneit
    Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
    Nein auch im Winter wenn es schneit
    Du grünst nicht nur zur Sommerzeit
    Nein auch im Winter wenn es schneit

    O Tannenbaum
    Wie grün sind deine Blätter!

    Tannenbaum
    Wie grün sind deine Blätter!

    Oh albero di Natale
    Come sono verdi le tue foglie
    Tu sei verde non solo d'estate
    No, anche in inverno quando nevica
    Oh albero di Natale
    Come sono verdi le tue foglie!

    Oh albero di Natale
    Puoi piacermi molto!
    Quanto spesso d'inverno un albero
    Non mi ha rallegrato tanto quanto te!
    Oh albero di Natale
    Puoi piacermi molto!

    Tu sei verde non solo d'estate
    No, anche in inverno quando nevica
    Tu sei verde non solo d'estate
    No, anche in inverno quando nevica

    Oh albero di Natale
    Il tuo vestito mi vuole insegnare qualcosa:
    La speranza e la costanza
    Dammi coraggio e forza in ogni momento!
    Oh albero di Natale
    Il tuo vestito mi vuole insegnare qualcosa

    Tu sei verde non solo d'estate
    No, anche in inverno quando nevica
    Tu sei verde non solo d'estate
    No, anche in inverno quando nevica
    Tu sei verde non solo d'estate
    No, anche in inverno quando nevica

    Oh albero di Natale
    Come sono verdi le tue foglie!

    Albero di Natale
    Come sono verdi le tue foglie!

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  10. Tutte di Gianni Rodari: L'albero dei poveri

    Filastrocca di Natale,
    la neve è bianca come il sale,
    la neve è fredda, la notte è nera
    ma per i bambini è primavera:
    soltanto per loro, ai piedi del letto
    è fiorito un albereto.
    Che strani fiori, che frutti buoni
    Oggi sull'albero dei doni:
    bambole d'oro, treni di latta,
    orsi dal pelo come d'ovatta,
    e in cima, proprio sul ramo più alto,
    un cavalo che spicca il salto.
    Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
    ed ecco, adesso, mi sono destato:
    nella mia casa, accanto al mio letto
    non è fiorito l'alberetto.
    Ci sono soltanto i fiori del gelo
    Sui vetri che mi nascondono il cielo.
    L'albero dei poveri sui vetri è fiorito:
    io lo cancello con un dito.

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  11. Il magico Natale di Gianni rodari

    S'io fossi il mago di Natale
    farei spuntare un albero di Natale
    in ogni casa, in ogni appartamento
    dalle piastrelle del pavimento,
    ma non l'alberello finto,
    di plastica, dipinto
    che vendono adesso all'Upim:
    un vero abete, un pino di montagna,
    con un po' di vento vero
    impigliato tra i rami,
    che mandi profumo di resina
    in tutte le camere,
    e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
    Poi con la mia bacchetta me ne andrei
    a fare magie
    per tutte le vie.

    In via Nazionale
    farei crescere un albero di Natale
    carico di bambole
    d'ogni qualità,
    che chiudono gli occhi
    e chiamano papà,
    camminano da sole,
    ballano il rock an'roll
    e fanno le capriole.
    Chi le vuole, le prende:
    gratis, s'intende.

    In piazza San Cosimato
    faccio crescere l'albero
    del cioccolato;
    in via del Tritone
    l'albero del panettone
    in viale Buozzi
    l'albero dei maritozzi,
    e in largo di Santa Susanna
    quello dei maritozzi con la panna.

    Continuiamo la passeggiata?
    La magia è appena cominciata:
    dobbiamo scegliere il posto
    all'albero dei trenini:
    va bene piazza Mazzini?
    Quello degli aeroplani
    lo faccio in via dei Campani.
    Ogni strada avrà un albero speciale
    e il giorno di Natale
    i bimbi faranno
    il giro di Roma
    a prendersi quel che vorranno.
    Per ogni giocattolo
    colto dal suo ramo
    ne spunterà un altro
    dello stesso modello
    o anche più bello.
    Per i grandi invece ci sarà
    magari in via Condotti
    l'albero delle scarpe e dei cappotti.
    Tutto questo farei se fossi un mago.
    Però non lo sono
    che posso fare?
    Non ho che auguri da regalare:
    di auguri ne ho tanti,
    scegliete quelli che volete,
    prendeteli tutti quanti.

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  12. Lo zampognaro di Gianni Rodari

    Se comandasse lo zampognaro
    Che scende per il viale,
    sai che cosa direbbe
    il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa
    spunti dal pavimento
    un albero fiorito
    di stelle d'oro e d'argento”. Se comandasse il passero
    Che sulla neve zampetta,
    sai che cosa direbbe
    con la voce che cinguetta?
    “Voglio che i bimbi trovino,
    quando il lume sarà acceso
    tutti i doni sognati
    più uno, per buon peso”. Se comandasse il pastore
    Del presepe di cartone
    Sai che legge farebbe
    Firmandola col lungo bastone?
    “Voglio che oggi non pianga
    nel mondo un solo bambino,
    che abbiano lo stesso sorriso
    il bianco, il moro, il giallino”.
    Sapete che cosa vi dico
    Io che non comando niente?
    Tutte queste belle cose
    Accadranno facilmente; se ci diamo la mano
    i miracoli si faranno
    e il giorno di Natale
    durerà tutto l'anno.

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  13. Il pianeta degli alberi di Natale di Gianni Rodari

    Dove sono i bambini che non hanno
    l'albero di Natale
    con la neve d'argento, i lumini
    e i frutti di cioccolata?
    presto, presto adunata, si va
    sul Pianeta degli alberi di natale,
    io so dove sta. Che strano, beato Pianeta…
    Qui è Natale ogni giorno.
    Ma guardatevi attorno:
    gli alberi della foresta,
    illuminati a festa,
    sono carichi di doni.
    Crescono sulle siepi i panettoni,
    i platani del viale
    sono platani di Natale.
    Perfino l'ortica,
    non punge mica,
    ma tiene su ogni foglia
    un campanello d'argento
    che si dondola al vento.
    In piazza c'e' il mercato dei balocchi.
    Un mercato coi fiocchi,
    ad ogni banco lasceresti gli occhi.
    E non si paga niente, tutto gratis.
    Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
    Anzi, anzi, il padrone
    Ti fa l'inchino e dice:"Grazie assai,
    torni ancora domani, per favore:
    per me sarà un onore…" Che belle le vetrine senza vetri!
    Senza vetri, s'intende,
    così ciascuno prende
    quello che più gli piace: e non si passa
    mica alla cassa, perché
    la cassa non c'è. Un bel Pianeta davvero
    Anche se qualcuno insiste
    A dire che non esiste…
    Ebbene, se non esiste, esisterà:
    che differenza fa?

    Natale per me significa guardare mamma che preparava il pranzo, godermi il calore del forno e del camino, tirare le strisce scintillanti del nostro piccolo alberello e spostare i re magi nel presepio un po' tutte le sere

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  14. Christmas is Coming

    Christmas is coming,
    The goose is getting fat,
    Please put a penny
    In a poor man's hat.
    If you haven't got a penny,
    A ha'penny will do,
    If you haven't got a ha'penny,
    Then God bless you.

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  15. Maria Elena23/11/14, 12:34

    Antonello Venditti

    Quando verrà Natale,
    tutto il mondo cambierà
    Quando verrà Natale,
    tutto sorriderà

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  16. Maria Elena23/11/14, 12:36

    Luca Carboni

    E' quasi Natale
    e a Bologna
    che freddo che fa
    Io parto da Milano
    per passarlo
    con mamma e papà

    Il mondo
    forse no, non è cambiato mai
    e pace in terra
    no non c'è
    e non ci sarà
    perché noi non siamo uomini
    di buona volontà

    Non so perché
    questo lusso di cartone
    se razzismo guerra e fame
    ancora uccidon le persone.

    Lo sai cos'è,
    dovremmo stringerci le mani
    ... O è Natale tutti i giorni
    o non è Natale mai...

    E intanto i negozi
    brillano e brilla la TV
    e le offerte speciali
    e i nostri dischi si vendono di più

    Il mondo
    forse no, non è cambiato mai
    e pace in terra
    forse un giorno ci sarà
    perché il mondo ha molto tempo,
    ha tempo
    molto più di noi

    E intanto noi
    ci facciamo i regali
    il giorno che è nato Cristo
    arricchiamo gl'industriali
    e intanto noi
    ci mangiamo i panettoni
    il giorno che è nato Cristo
    diventiamo più ciccioni

    Lo sai cos'è,
    dovremmo stringerci le mani
    ... O è Natale tutti i giorni
    o non è Natale maaaai...

    ... O è Natale tutti i giorni
    o non è Natale maaaai...

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  17. Maria Elena23/11/14, 12:39

    Francesco De Gregori

    C'è la luna sui tetti e c'è la notte per strada
    le ragazze ritornano in tram
    ci scommetto che nevica, tra due giorni Natale
    ci scommetto dal freddo che fa.
    E da dietro la porta sento uno che sale
    ma si ferma due piani più giù
    un peccato davvero ma io già lo sapevo
    che comunque non potevi esser tu
    E tu scrivimi, scrivimi
    se ti viene la voglia
    e raccontami quello che fai
    se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
    e se dormi, che dormi e che sogni che fai.
    E tu scrivimi, scrivimi per il bene che conti
    per i conti che non tornano mai
    se ti scappa un sorriso e ti si ferma sul viso
    quell'allegra tristezza che ci hai
    Qui la gente va veloce ed il tempo corre piano
    come un treno dentro a una galleria
    tra due giorni è Natale e non va bene e non va male
    buonanotte torna presto e così sia.
    E tu scrivimi, scrivimi
    se ti viene la voglia
    e raccontami quello che fai
    se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
    e se dormi, che dormi e che sogni che fai.

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  18. Maria Elena23/11/14, 12:40

    Faber, Fabrizio de Andrè

    Parlavi alla luna giocavi coi fiori
    avevi l'età che non porta dolori
    e il vento era un mago, la rugiada una dea,
    nel bosco incantato di ogni tua idea
    nel bosco incantato di ogni tua idea
    E venne l'inverno che uccide il colore
    e un babbo Natale che parlava d'amore
    e d'oro e d'argento splendevano i doni
    ma gli occhi erano freddi e non erano buoni
    ma gli occhi eran freddi e non erano buoni
    Coprì le tue spalle d'argento e di lana
    di perle e smeraldi intrecciò una collana
    e mentre incantata lo stavi a guardare
    dai piedi ai capelli ti volle baciare
    dai piedi ai capelli ti volle baciare
    E adesso che gli altri ti chiamano dea
    l'incanto è svanito da ogni tua idea
    ma ancora alla luna vorresti narrare
    la storia d'un fiore appassito a Natale
    la storia d'un fiore appassito a Natale

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  19. Maria Elena23/11/14, 12:41

    Lucio Dalla

    Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
    porterà una trasformazione
    e tutti quanti stiamo già aspettando
    sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
    ogni Cristo scenderà dalla croce
    anche gli uccelli faranno ritorno.

    RispondiElimina
  20. Maria Elena23/11/14, 12:43

    Non è proprio di Natale, ma e me ricorda proprio natale, soprattutto del 1961

    Lettera a Pinocchio - johnny Dorelli

    "Ho tanto desiderio questa sera
    di scrivere una lettera a qualcuno
    e tra gli amici della primavera
    al mio più caro amico scriverò...."

    Carissimo Pinocchio,
    amico dei giorni più lieti,
    di tutti i miei segreti
    che confidavo a te.

    Carissimo Pinocchio,
    ricordi quand'ero bambino?
    Nel bianco mio lettino,
    ti sfogliai, ti parlai, ti sognai.

    Dove sei? Ti vorrei veder,
    del tuo mondo vorrei saper:
    forse Babbo Geppetto è con te...
    Dov'è il Gatto che t'ingannò,
    il buon Grillo che ti parlò,
    e la Fata Turchina dov'è?

    Carissimo Pinocchio,
    amico dei sogni più lieti,
    con tutti i miei segreti
    resti ancor nel mio cuor come allor.
    Resti ancor nel mio cuor come allor.

    Dove sei? Ti vorrei veder,
    del tuo mondo vorrei saper:
    forse Babbo Geppetto è con te...
    dov'è il Gatto che t'ingannò,
    il buon Grillo che ti parlò,
    e la Fata Turchina dov'è??

    Carissimo Pinocchio,
    amico dei giorni più lieti,
    con tutti i miei segreti,
    resti ancor nel mio cuor come allor.

    RispondiElimina
  21. Natale, Salvatore Quasimodo

    Natale. Guardo il presepe scolpito,
    Dove sono i pastori appena giunti
    Alla povera stalla di Betlemme.
    Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
    Salutano il potente Re del mondo.
    Pace nella finzione e nel silenzio
    Delle figure di legno: ecco i vecchi
    Del villaggio e la stella che risplende,
    E l'asinello di colore azzurro.
    Pace nel cuore di Cristo in eterno;
    Ma non v'è pace nel cuore dell'uomo.
    Anche con Cristo e sono venti secoli
    Il fratello si scaglia sul fratello.
    Ma c'è chi ascolta il pianto del bambino
    Che morirà poi in croce fra due ladri?

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  22. HOLLY SONG (W.Shakespeare)

    Blow, blow, thou winter wind,
    Thou art not so unkind
    As man's ingratitude.
    Thy tooth is not so keen,
    because thou art not seen,
    Although thy breath be rude.
    Heigh, ho, sing heigh, ho! Unto the green holly,
    Most friendship is feigning, most loving mere folly;
    Then, heigh, ho! the holly!
    This life is most jolly.
    Freeze, freeze, thou bitter sky,
    That dost not bite so nigh
    As benefits forgot.
    Though thou the waters warp,
    Thy sting is not so sharp
    As friend remembered not.
    Heigh, ho! Sing heigh, ho! unto the green holly,
    Most friendship is feigning, most loving mere folly;
    Then, heigh, ho! the holly!
    This life is most jolly.
    (Amiens, As You like it II,7)

    Soffia, soffia vento d’inverno,
    Tu non sei così scortese
    Come l’ingratitudine dell’uomo.
    Il tuo dente non è così aguzzo
    Perché tu sei invisibile
    Anche se il tuo fiato è pesante.
    Ehi-ho, cant a ehi-ho sotto il verde agrifoglio,
    Quasi tutta l’amicizia è finzione,
    Quasi tutto l’amore è follia.
    E allora, ehi-ho, canta,
    Questa vita è bella.
    Gela, gela, amaro cielo,
    Che non mordi tanto
    Quanto i benefici di chi si scorda,
    Sebbene tu smuova le acque,
    La tua punta non è tanto acuta
    Quanto l’amico che si scorda.
    Ehi-ho, canta ehi-ho, sotto il verde agrifoglio,
    Quasi tutta l’amicizia è finzione,
    Quasi tutto l’amore è follia.
    E allora, ehi-ho canta,
    Questa vita è bella.

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  23. Bellissima e struggente:

    IL NATALE DELLE ZITELLE - Marie Noël

    Tre zitelle, tre, eccoci arrivate qui,
    portando tre vecchie lampade,
    per adorare il Bambino…
    O Vergine, eccoci qua, le ultime di tutti:
    d’un tal ritardo, eccoci qua, umiliate,
    ma il fatto è che gli altri, partendo,
    ci hanno dimenticato.
    Tutto il paese in festa, senza di noi,
    a mezzanotte se n’andò.
    Nessuna di noi, da sola, osò venirsene ed entrare…
    Infine, eccoci qua, l’una ha condotto l’altra,
    a poco a poco facemmo tutta la strada insieme
    per vedere il nostro piccolo Dio…
    Poverino, come trema!
    Possiamo sfiorarlo con la punta delle dita?
    Le nostre dita – toccatele – son tiepide.
    Siam noi, Gesù Bambino, siam noi, le tre zitelle,
    tre, così povere e brutte,
    che nessuno ha mai voluto prenderci in sposa.
    Un marito, passi! E’ un figlio
    che manca al nostro cuore.
    E quando voi, volgendovi
    perché l’ombra allo sguardo vi celi,
    Madre, timidamente schiudete, scostandola,
    la vostra povera veste
    per allattare il vostro bimbo affamato che piange,
    nostro malgrado, il cuore ci si spezza:
    è Lui che desideriamo!

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  24. proposta da Anonimo:

    WE WISH YOU A MERRY CHRISTMAS

    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    And a Happy New Year.

    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    And a Happy New Year.

    Good tidings we bring
    To you and your kin
    Good tidings for Christmas
    And a happy new year.

    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    And a Happy New Year.

    Good tidings we bring.
    To you and your king
    Good tidings for Christmas
    And a happy new year.

    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    And a Happy New Year.

    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    We wish you a Merry Christmas
    And a Happy New Year.

    We wish you a merry Christmas
    And a happy new year.

    RispondiElimina
  25. proposta da Cybil Ohio:

    Angels We Have Heard on High

    Angels we have heard on high
    Sweetly singing o'er the plains,
    And the mountains in reply
    Echoing their joyous strains.

    Refrain

    Gloria, in excelsis Deo!
    Gloria, in excelsis Deo!

    Shepherds, why this jubilee?
    Why your joyous strains prolong?
    What the gladsome tidings be
    Which inspire your heavenly song?

    Refrain

    Come to Bethlehem and see
    Christ Whose birth the angels sing;
    Come, adore on bended knee,
    Christ the Lord, the newborn King.

    Refrain

    See Him in a manger laid,
    Whom the choirs of angels praise;
    Mary, Joseph, lend your aid,
    While our hearts in love we raise.

    Refrain

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  26. proposta da b.b.five

    The First Noel, the Angels did say
    Was to certain poor shepherds in fields as they lay
    In fields where they lay keeping their sheep
    On a cold winter's night that was so deep.
    Noel, Noel, Noel, Noel
    Born is the King of Israel!

    They looked up and saw a star
    Shining in the East beyond them far
    And to the earth it gave great light
    And so it continued both day and night.
    Noel, Noel, Noel, Noel
    Born is the King of Israel!

    And by the light of that same star
    Three Wise men came from country far
    To seek for a King was their intent
    And to follow the star wherever it went.
    Noel, Noel, Noel, Noel
    Born is the King of Israel!

    This star drew nigh to the northwest
    O'er Bethlehem it took its rest
    And there it did both Pause and stay
    Right o'er the place where Jesus lay.
    Noel, Noel, Noel, Noel
    Born is the King of Israel!

    Then entered in those Wise men three
    Full reverently upon their knee
    And offered there in His presence
    Their gold and myrrh and frankincense.
    Noel, Noel, Noel, Noel
    Born is the King of Israel!

    Then let us all with one accord
    Sing praises to our heavenly Lord
    That hath made Heaven and earth of nought
    And with his blood mankind has bought.
    Noel, Noel, Noel, Noel
    Born is the King of Israel!

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    1. "The First Noel" (also written "The First Noël" and "The First Nowell") is a traditional classical English carol, most likely from the 18th century, although possibly earlier. The word Noel comes from the French word Noël meaning Christmas, from the Latin word natalis which translates as birthday".

      In its current form, it is of Cornish origin, and it was first published in Carols Ancient and Modern (1823) and Gilbert and Sandys Carols (1833), both of which were edited by William Sandys and arranged, edited and with extra lyrics written by Davies Gilbert for Hymns and Carols of God. Today, it is usually performed in a four-part hymn arrangement by the English composer John Stainer, first published in his Carols, New and Old in 1871. Variations of its theme are included in Victor Hely-Hutchinson's Carol Symphony.

      The melody is unusual among English folk melodies in that it consists of one musical phrase repeated twice, followed by a refrain which is a variation on that phrase. All three phrases end on the third of the scale. It is thought to be a version of an earlier melody sung in a church gallery setting "The First O Well"; a conjectural reconstruction of this earlier version can be found in the New Oxford Book of Carols.

      A Christmas carol is a carol whose lyrics center on the theme of Christmas or that has become associated with the Christmas season even though its lyrics may not specifically refer to Christmas. Both types of Christmas carols are included in this list.

      Traditional Christmas carols mainly focus on the Christian celebration of the birth of Jesus. Other Christmas songs focus on more secular Christmas themes, such as winter scenes, family gatherings, and Santa Claus.

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    2. La iperfamosa "Nooeel, Nooeel..." spessissimo usata nei telefilm di lingua anglosassone, di solito coi titoli di coda nella puntata natalizia. In Italia tutti la conoscono, ma quasi nessuno sa cos'è!

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  27. Amish.scot23/11/14, 21:10

    proposta da amish.scot:

    The Twelve Days of Christmas

    On the first day of Christmas
    my true love sent to me:
    A Partridge in a Pear Tree

    On the second day of Christmas
    my true love sent to me:
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the third day of Christmas
    my true love sent to me:
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the fourth day of Christmas
    my true love sent to me:
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the fifth day of Christmas
    my true love sent to me:
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the sixth day of Christmas
    my true love sent to me:
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the seventh day of Christmas
    my true love sent to me:
    7 Swans a Swimming
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the eighth day of Christmas
    my true love sent to me:
    8 Maids a Milking
    7 Swans a Swimming
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the ninth day of Christmas
    my true love sent to me:
    9 Ladies Dancing
    8 Maids a Milking
    7 Swans a Swimming
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the tenth day of Christmas
    my true love sent to me:
    10 Lords a Leaping
    9 Ladies Dancing
    8 Maids a Milking
    7 Swans a Swimming
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the eleventh day of Christmas
    my true love sent to me:
    11 Pipers Piping
    10 Lords a Leaping
    9 Ladies Dancing
    8 Maids a Milking
    7 Swans a Swimming
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree

    On the first day of Christmas
    my true love sent to me:
    12 Drummers Drumming
    11 Pipers Piping
    10 Lords a Leaping
    9 Ladies Dancing
    8 Maids a Milking
    7 Swans a Swimming
    6 Geese a Laying
    5 Golden Rings
    4 Calling Birds
    3 French Hens
    2 Turtle Doves
    and a Partridge in a Pear Tree










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  28. I saw three ships come sailing by
    On Christmas Day, on Christmas Day.
    I saw three ships come sailing by
    On Christmas Day in the morning.

    And what was in those ships all three
    On Christmas Day, on Christmas Day?
    And what was in those ships all three
    On Christmas Day in the morning?

    The Virgin Mary and Christ were there
    On Christmas Day, on Christmas Day.
    The virgin Mary and Christ were there
    On Christmas Day in the morning

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  29. In Memoriam,(Ring out, wild bells) - Lord Alfred Tennyson

    Ring out, wild bells, to the wild sky,
    The flying cloud, the frosty light:
    The year is dying in the night;
    Ring out, wild bells, and let him die.

    Ring out the old, ring in the new,
    Ring, happy bells, across the snow:
    The year is going, let him go;
    Ring out the false, ring in the true.

    Ring out the grief that saps the mind
    For those that here we see no more;
    Ring out the feud of rich and poor,
    Ring in redress to all mankind.

    Ring out a slowly dying cause,
    And ancient forms of party strife;
    Ring in the nobler modes of life,
    With sweeter manners, purer laws.

    Ring out the want, the care, the sin,
    The faithless coldness of the times;
    Ring out, ring out my mournful rhymes
    But ring the fuller minstrel in.

    Ring out false pride in place and blood,
    The civic slander and the spite;
    Ring in the love of truth and right,
    Ring in the common love of good.

    Ring out old shapes of foul disease;
    Ring out the narrowing lust of gold;
    Ring out the thousand wars of old,
    Ring in the thousand years of peace.

    Ring in the valiant man and free,
    The larger heart, the kindlier hand;
    Ring out the darkness of the land,
    Ring in the Christ that is to be.

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  30. Up on the housetop reindeer paws out jumps Good Old Santa Claus
    Down through the chimney with lots of toys
    All for the little ones, Christmas joys
    Ho, ho ho! Who wouldn't go? Ho, ho ho! Who wouldn't go?

    Up on the housetop, click, click, click
    Down through the chimney with good Saint Nick

    First comes the stocking of little Nell
    Oh, dear Santa fill it well
    Give her a dolly that laughs and cries
    One that will open and shut her eyes
    Ho, ho, ho! Who wouldn't go? Ho, ho, ho! Who wouldn't go?

    Up on the housetop, click, click, click
    Down through the chimney with good Saint Nick

    Next comes the stocking of little Will
    Oh, just see what a glorious fill
    Here is a hammer and lots of tacks
    Also a ball and a whip that cracks

    Ho, ho ho! Who wouldn't go? Ho, ho, ho! Who wouldn't go?

    Up on the housetop, click, click, click
    Down through the chimney with good Saint Nick

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  31. SANTA CLAUS IS COMING TO TOWN

    «You better watch out
    You better not cry
    better not pout
    I'm telling you why
    Santa Claus is coming to town

    He's making a list,
    and checking it twice;
    gonna find out
    Who's naughty and nice.
    Santa Claus is coming to town

    He sees you when you're sleeping
    He knows when you're awake
    He knows if you've been bad or good
    so be good for goodness sake!

    O! You better watch out!
    You better not cry.
    better not pout, I'm telling you why.
    Santa Claus is coming to town.
    Santa Claus is coming to town.»

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  32. resisto a tutto tranne che al Natale! Poesia di Diego Valeri

    Notte Santa

    Mamma, chi è che nella notte canta
    questo canto divino?
    Caro, è una mamma poveretta e santa
    che culla il suo bambino.
    Mamma, m'è parso di sentire un suono
    come di ciaramella...
    Sono i pastori, mio piccino buono,
    che van dietro alla stella..
    Mamma, c'è un batter d'ali, un sussurrare
    di voci intorno, intorno...
    Sono gli angeli discesi ad annunziare
    il benedetto giorno.
    Mamma, il cielo si schiara e si scolora
    come al levar del sole...
    Splendono i cuor degli uomini; è l'aurora
    del giorno dell'amore.

    Diego Valeri

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  33. Non solo fanno la slitta volare
    e in ciel galoppano senza cadere
    Ogni renna ha il suo compito speciale
    per saper dove i doni portare
    “Cometa” chiede a ciascuna stella
    Dov'è questa casa o dov'è quella.
    “Fulmine” guarda di qui e di là
    Per sapere se la neve verrà.
    “Donnola” segue del vento la scia
    Schivando le nubi che sbarran la via.
    “Freccia” controlla il tempo scrupoloso
    Ogni secondo che fugge è prezioso.
    “Ballerina” tiene il passo cadenzato
    Per far che ogni ritardo sia recuperato.
    “Saltarello” deve scalpitare
    Per dare il segnale di ripartire.
    “Donato” è poi la renna postino
    Porta le lettere d´ogni bambino.
    “Cupido”, quello dal cuore d´oro
    Sorveglia ogni dono come un tesoro.
    Quando vedete le renne volare
    Babbo Natale sta per arrivare!

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  34. Rudolph the Red-Nosed Reindeer

    « You know Dasher and Dancer
    And Prancer and Vixen,
    Comet and Cupid And Donner and Blitzen.
    But do you recall The most famous reindeer of all?
    Rudolph the Red-Nosed Reindeer
    Had a very shiny nose And if you ever saw it
    You would even say it glows All of the other reindeer
    Used to laugh and call him names They never let poor Rudolph
    Play in any reindeer games
    Then one foggy Christmas Eve
    Santa came to say Rudolph with your nose so bright
    Won't you guide my sleigh tonight? Then all the reindeer loved him
    And they shouted out with glee "Rudolph the red-nosed reindeer
    You'll go down in history!" »

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  35. DECK THE HALLS ( FA- LA- LA- LA)

    Deck the halls with boughs of holly
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    'Tis the season to be jolly
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    Don we now our gay apparel
    Fa-la-la, la-la-la, la-la-la.
    Troll the ancient Yule-tide carol
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la.

    See the blazing Yule before us.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    Strike the harp and join the chorus.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    Follow me in merry measure.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    While I tell of Yule-tide treasure.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la

    Fast away the old year passes.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    Hail the new year, lads and lasses
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    Sing we joyous, all together.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la
    Heedless of the wind and weather.
    Fa-la-la-la-la, la-la-la-la

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  36. proposta da anonimo

    O little town of Bethlehem,
    How still we see thee lie.
    Above thy deep and dreamless sleep
    The silent stars go by;
    Yet in thy dark streets shineth
    The everlasting Light.
    The hopes and fears of all the years
    Are met in thee tonight.

    For Christ is born of Mary,
    And, gathered all above
    While mortals sleep, the angels keep
    Their watch of wond'ring love.
    O morning stars, together
    Proclaim the holy birth,
    And praises sing to God the King,
    And peace to men on earth.

    How silently, how silently
    The wondrous gift is giv'n!
    So God imparts to human hearts
    The blessings of his heav'n.
    No ear may hear his coming;
    But in this world of sin,
    Where meek souls will receive him, still
    The dear Christ enters in.

    Text: Phillips Brooks, 1835-1893
    Music: Lewis H. Redner, 1831-1908

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  37. IL PELLEROSSA NEL PRESEPE - GIANNI RODARI

    Il pellerossa con le piume in testa
    e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
    come è finito tra le statuine
    del presepe, pastori e pecorine,
    e l’asinello, e i maghi sul cammello,
    e le stelle ben disposte,
    e la vecchina delle caldarroste?
    Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
    torna presto di dove sei venuto.
    Ma l’indiano non sente. O fa l’indiano.
    Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
    O darà noia agli angeli di gesso?
    Forse è venuto fin qua,
    ha fatto tanto viaggio,
    perché ha sentito il messaggio:
    pace agli uomini di buona volontà.

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  38. I Re Magi - Gabriele D'Annunzio

    Una luce vermiglia
    risplende nella pia
    notte e si spande via
    per miglia e miglia e miglia.
    O nova meraviglia!
    O fiore di Maria!
    Passa la melodia
    e la terra s'ingiglia.
    Cantano tra il fischiare
    del vento per le forre,
    i biondi angeli in coro;
    ed ecco Baldassarre
    Gaspare e Melchiorre,
    con mirra, incenso ed oro.

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  39. Siam venuti dall'oriente
    per cercare Maria e Gesù...

    tormentone urlato da me, mio fratello e Alfio di porta in porta, vestiti da Re Magi, con una stella cometa di cartone e stagnola, credo sia stato nel 1964

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    1. Credo che questa sia la versione originale

      "SIAMO QUI CON LA GRAN STELLA"

      Siamo qui con la gran stella
      per adorare Maria e Gesù
      e per portarvi la novella
      che è nato il Redentor.

      Maria gli disse amato sposo
      sono stanca di camminar
      per paura di gente strana
      o di qualche traditor.

      Giuseppe le disse amata sposa
      tu riposi di buon cuor
      questa notte sarai gloriosa
      soffrirai di un gran dolor.

      Quan fu giunta la mezza notte
      e Maria si risvegliò
      e la vide di un gran splendore
      era nato il Redentor.

      La rimira quel bambinello
      nato ignudo in mezzo al fien
      la si leva di testa il velo
      per coprir il suo Re del ciel.

      L’era nato in una stalla
      presso il bue e l’asinel
      la parea una gran sala
      preparata per un di Re.

      Elimina
    2. Forse antrambe derivano dal Canto della Ciara Stela degli Alpini:

      Siamo qua di una gran Stela
      par adorare Maria e Gesù
      per portare una novèla che xe nato el Redentor!
      Camminando di giorno e notte
      così fresca xe la stagion
      per i boschi e per le grotte
      sensa avere la provigion!
      E Maria le disse a Giuseppe:
      “sono stanca di caminar se trovassi una capanna questa notte a riposar!”
      La capanna fu ritrovata e Maria stava con grande timor
      per paura di gente strana e di qualche traditor!
      Co fu giunta la mesanote, e Maria si risvegliò
      e la vide d’un gran splendore Che l’è nato il Redentor!
      Siamo qua per ringrarsiarVI
      D’una grasia e di un favor,
      n’altro ano ritorneremo se ghe piaserà al Signor!


      Dolce felice notte, che più chiara sei del giorno
      per veder la luce attorno la Ciarastela.
      Dolce madre, regina bella, che per tutto il mondo regge
      il pasto che mi sorregge è Giuseppe santo.
      Ascoltate il mio canto, ascoltate le mie parole
      ché la luna mi sembra sole e la terra splende.
      C'è un angelo che mi attende, sopra il suon della capanna
      canteremo a tutti Osanna per il Signore".

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  40. E' nato! Alleluia! di Guido Gozzano


    E' nato! Alleluia!
    E' nato il sovrano bambino,
    è nato! Alleluia, alleluia!
    La notte che già fu sì buia
    risplende di un astro divino.
    Orsù, cornamuse, più gaie
    suonate! Squillate, campane!
    Venite, pastori e massaie,
    o genti vicine e lontane!
    Non sete, non molli tappeti,
    ma come nei libri hanno detto
    da quattromill'anni i profeti,
    un poco di paglia ha per letto.
    Da quattromill'anni s'attese
    quest'ora su tutte le ore.
    E' nato, è nato il Signore!
    E' nato nel nostro paese.
    Risplende d'un astro divino
    la notte che già fu sì buia.
    E' nato il Sovrano Bambino,
    è nato! Alleluia, alleluia!

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  41. I Magi - Angiolo Silvio Novaro

    La carovana
    non è lontana
    dei Magi d'Oriente.

    Scalpitio di cavalli si sente,
    suoni di pifferi, confuse
    arie di cornamuse.

    I re portano tesori
    su cavalli bardati d'argento,
    e i pastori a passo lento
    ingenui cuori.

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  42. E' Natale - Madre Teresa di Calcutta

    E' Natale ogni volta che sorridi
    a un fratello e gli tendi una mano.

    E' Natale ogni volta che rimani
    in silenzio per ascoltare l'altro.

    E' Natale ogni volta che non accetti
    quei principi che relegano gli oppressi
    ai margini della società.

    E' Natale ogni volta che speri
    con quelli che disperano
    nella povertà fisica e spirituale.

    E' Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
    E' Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri."

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  43. Il vecchio Natale di Marino Moretti

    Mentre la neve fa, sopra la siepe,
    un bel merletto e la campana suona,
    Natale bussa a tutti gli usci e dona
    ad ogni bimbo un piccolo presepe.

    Ed alle buone mamme reca i forti
    virgulti che orneran furtivamente
    d'ogni piccola cosa rilucente:
    ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti...

    A tutti il vecchio dalla barba bianca
    porta qualcosa, qualche bella cosa.
    e cammina e cammina senza posa
    e cammina e cammina e non si stanca.

    E, dopo avere tanto camminato
    nel giorno bianco e nella notte azzurra,
    conta le dodici ore che
    sussurra la mezzanotte
    e dice al mondo: È nato!

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  44. proposta da anonimo:

    Lo Zampognaro (di Gianni Rodari)

    Se comandasse lo zampognaro
    Che scende per il viale,
    sai che cosa direbbe
    il giorno di Natale?

    "Voglio che in ogni casa
    spunti dal pavimento
    un albero fiorito
    di stelle d'oro e d'argento".

    Se comandasse il passero
    Che sulla neve zampetta,
    sai che cosa direbbe
    con la voce che cinguetta?

    "Voglio che i bimbi trovino,
    quando il lume sarà acceso
    tutti i doni sognati
    più uno, per buon peso".

    Se comandasse il pastore
    Del presepe di cartone
    Sai che legge farebbe
    Firmandola col lungo bastone?

    "Voglio che oggi non pianga
    nel mondo un solo bambino,
    che abbiano lo stesso sorriso
    il bianco, il moro, il giallino".

    Sapete che cosa vi dico
    Io che non comando niente?
    Tutte queste belle cose
    Accadranno facilmente;

    se ci diamo la mano
    i miracoli si faranno
    e il giorno di Natale
    durerà tutto l'anno.

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  45. Non avevamo molti soldi: il nostro presepe (mio e di mio fratello Toni) era fatto di pezzi di legna rubati dalla catasta sotto la tettoia; invece di muschio ne avevamo in abbondanza. Poche statuine, alcune di plastica, alcune di cartapesta, sproporzionate e scolorite. Solo i re magi erano davvero belli, di terracotta smaltata: ce li aveva regalati la zia Paolina. Stonavano, ma luccicavano. Ogni anno ci potevamo permettere solo due cose: un nuovo foglio di carta-cielo blu scura con le stelline dorate e una nuova cometa di cartone coi brillantini, tutti gli anni andavano rotti entrambi per qualche motivo. Nonna e mamma facevano i tortellini, e ci regalavano pezzetti di pasta che spianavamo con un bastoncino e cuocevamo sulle piastre della cucina Sovrana: mi ricordo ancora l'odore del brodo di cappone che bolliva. Questi sono i miei ricordi più feroci, l'odore del brodo e l'odore del muschio ancora umido di terra. Non voglio aggiungere poesie, solo un grazie per aver reso possibile scrivere queste cose.

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  46. NATALE - di Giuseppe Ungaretti 1916

    Non ho voglia
    di tuffarmi
    in un gomitolo
    di strade

    Ho tanta
    stanchezza
    sulle spalle

    Lasciatemi così
    come una
    cosa
    posata
    in un
    angolo
    e dimenticata

    Qui
    non si sente
    altro
    che il caldo buono

    Sto
    con le quattro
    capriole
    di fumo
    del focolare

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  47. Sotto l'albero di Natale di Luigi Ardenzi

    Nella stanza del soggiorno
    splende l'Albero di Natale.
    Com'è bello tutto adorno
    di palline colorate,
    d'angioletti e cioccolatini
    che si muovono al vento
    appeso a fili d'argento.
    Ai suoi piedi
    (anche se tu non lo vedi)
    c'è una grotta col Bue e l'Asinello
    con Giuseppe e Maria
    e in mezzo, sulla paglia, un Bambinello.
    Ci sono anch'io, ci sei anche tu
    tra quei pastori che allungano il collo
    per vedere il Bambin Gesù.
    E' nato questa notte
    per farci tutti fratelli:
    bianchi, rossi, gialli, neri;
    e il colore non conta più.
    Sotto l'albero, attorno alla grotta
    danzano in girotondo
    tutti i bambini del mondo
    entrati in punta di piedi
    (anche se tu non li vedi)
    nella stanza del tuo soggiorno.
    Con loro danza anche tu
    perché è nato il Bambin Gesù.

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  48. Anna Maria24/11/14, 07:26

    Nel mio Presepe di Paola Surano

    Nel mio Presepe, quest'anno, Signore
    non metterò davanti alla grotta pastori di gesso
    con gli agnelli sacrificali sulle spalle
    né Magi carichi di doni preziosi
    condotti nel cammino dalle stelle.
    quest'anno vorrei mettere nel mio presepe noi,
    uomini affannati in corsa senza meta,
    avventurati senza bussola su tortuosi sentieri.
    e, seduta davanti alla grotta, Signore,
    vorrei parlarTidi noi, uomini
    assillati dalle incombenze di fine mese,
    distratti dalle mille cose da fare e
    dallo zapping che riempie gli occhi di immagini
    e svuota la mente dai pensieri,
    angosciati dalla realtà del tempo globale
    che riempie il cuore di emozioni
    e svuota l‟anima dai sentimenti;
    vorrei parlarTidi quanto siamo stanchi
    sfiduciati, annichiliti al cospetto
    di un futuro che non riusciamo a decifrare.
    e accorgermi, alla fine, Signore
    che pur camminando alla cieca
    siamo arrivati tutti insieme nel mio presepe
    noi uomini, con le braccia cariche
    delle nostre povere cose da offrirTi
    in cambio di un Tuo sorriso di Pace.

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  49. Anna Maria24/11/14, 07:27

    IL MIO PRESEPE


    Ho girato per cercare un presepe.
    Ne ho trovati fatti di pietra, di paglia,
    d'oro e d'argento, luccicanti ed opachi,
    colorati e grigi, maestosi e modesti.


    Ne ho visti da veri artisti,
    da fanciulli, da anziani tremolanti,
    ed anche uno fatto da un cieco.
    Ho cercato persino su internet.


    Tutti unici e svariati.
    Ogni volto nasconde un cuore,
    ogni presepe una luce.
    Gesù è luce e pace.


    Ecco il mio presepe,
    il più semplice, umile,
    una piccola luce...
    MA ACCESA NEL MIO CUORE!

    Flavia Delpino

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  50. Anna Maria24/11/14, 07:28

    Ti presento il Natale di Vincenzo Riccio

    Voglio parlare a te
    di quel Natale
    capace di portare al mondo intero
    il dono della pace;
    di regalare, senza prezzo alcuno,
    erenità, nel cuore di ciascuno.

    Altro non è la notte di Natale:
    fruscio del corpo di un piccolo Bambino
    che si rannicchia in un angolo di paglia
    per regalare, anche a chi non voglia,
    una speranza fatta di sorrisi.

    Altro non è la notte di Natale:
    la mano di un pittore
    che dona al mondo intero
    un quadro dell’amore,
    d’apprendere in un angolo del cuore.

    Altro non è la notte di Natale:
    voglia di calore,
    anche di torrone,
    fette di panettone.
    Anche questo é Natale,
    ma ad una condizione,
    che sia tutto condito con lievito d’amore.

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  51. LA BUONA NOVELLA - GIOVANNI PASCOLI

    In Oriente
    Si vegliava sui monti. Erano pochi
    pastori che vegliavano sui monti
    di Giuda. Quasi spenti erano i fuochi.
    Altri alle tombe mute, altri alle fonti
    garrule, presso. Il plenilunio bianco
    battea dai cieli sopra le lor fronti.
    Ognun guardava ai cieli, come stanco,
    stanco nel cuore; ognuno avea vicino
    il dolce uguale ruminar del branco.
    Sostava sino all'alba del mattino
    il cuor del gregge, sazio di mentastri;
    ma il cuore de' pastori era in cammino
    sempre; ch'erano erranti come gli astri,
    essi: avean la bisaccia irta di peli
    al collo, e tra i ginocchi i lor vincastri,
    e cinti i lombi, e nella mano steli
    d'issopo. E alcuno, come è lor costume,
    cantava, fiso, come stanco, ai cieli.
    E il canto, sotto i cieli arsi dal lume,
    a piè dell'universo, era sommesso,
    era non più che un pigolìo d'implume
    caduto, sotto il suo grande cipresso.
    Maath cantava: - O tu che mai non poni
    il tuo vincastro, e che pari nell'alto
    le taciturne costellazïoni,
    Dio! che la nostra vita cader d'alto
    fai, come pietra, dalla tua gran fionda...
    la pietra cade sopra il Mar d'asfalto.
    Pietra ch'è nel Mar morto e non affonda,
    la vita! Cosa grave che galleggia,
    e va e va dove la porta l'onda!
    O Dio, noi siamo come questa greggia
    che va e va, né posso dir che arrivi,
    nemmen se giunga al pozzo della reggia! -
    Addì cantava: - Tu, sola tu, vivi,
    o greggia, che non mai dalle tue strade
    vedi la Morte ferma là nei trivi.
    Vedo qualche smarrito astro che cade:
    muore anche l'astro. Ma tu, pago il cuore,
    stai ruminando sotto le rugiade.
    O greggia, solo chi non sa, non muore!
    Tu non odi l'abisso che rimbomba
    presso il tuo dente, e strappi lieta il fiore
    del loto eterno ai sassi della tomba.
    E un canto invase allora i cieli:
    PACE SOPRA LA TERRA!

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    Risposte
    1. E i fuochi quasi spenti
      arsero, e desta scintillò la brace,
      come per improvvisa ala di venti
      silenzïosi, e si sentì nei cieli
      come il soffio di due grandi battenti.
      Erano in alto nubi, pari a steli
      di giglio, sopra Betlehem; già pronti
      erano, in piedi, attoniti ed aneli,
      i pastori guardando di sui monti,
      e chi presso le tombe, onde una voce
      uscìa di culla, e chi presso le fonti,
      onde un tumulto scaturìa di foce:
      e un angelo era, con le braccia stese,
      tra loro, come un'alta esile croce,
      bianca; e diceva: «Gioia con voi! Scese
      Dio sulla terra.» Ed a ciascuno il cuore
      sobbalzò verso: il bianco angelo, e prese
      via per vedere il Grande che non muore,
      come l'agnello che pur va carponi;
      il Dio che vive tutto in sé, pastore
      di taciturne costellazioni.
      Mossero: e Betlehem, sotto l'osanna
      de' cieli ed il fiorir dell'infinito,
      dormiva. E videro, ecco, una capanna.
      Ed ai pastori l'accennò col dito
      un angelo: una stalla umile e nera,
      donde gemeva un filo di vagito.
      E d'un figlio dell'uomo era, ma era
      quale d'agnello. Esso giacea nel fieno
      del presepe, e sua madre, una straniera,
      sopra la paglia. Era il suo primo, e il seno
      le apriva; e non aveva ella né due
      assi: all'albergo alcun le disse: È pieno.
      Nella capanna povera le sue
      lagrime sorridea sopra il suo nato,
      su cui fiatava un asino ed un bue.
      Noi cercavamo Quei che vive... - entrato
      disse Maath. Ed ella con un pio
      dubbio: - Il mio figlio vive per quel fiato...
      Quei che non muore... - Ed ella: - Il figlio mio
      morrà (disse, e piangeva su l'agnello
      suo tremebondo) in una croce... - Dio... -
      Rispose all'uomo l'Universo: È quello!
      In Occidente
      Grande, lungo le molte acque, al sussurro
      del fiume eterno, sopra i sette monti,
      bianca di marmo in mezzo al cielo azzurro,
      Roma dormiva. Agli archi quadrifronti
      battea la luna; e il Tevere sonoro
      fiorìa di spuma percotendo ai ponti.
      Alto fulgeva col suo tetto d'oro
      il Capitolio: ma la notte mesta
      adombrava la Via Sacra del Foro.
      Nell'ombra un lume: il fuoco era di Vesta,
      che tralucea. Nel tempio le Vestali
      dormian ravvolte nella lor pretesta.

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    2. Era la notte dopo i Saturnali.
      Nelle celle de' templi, sui lor troni,
      taceano i numi, soli ed immortali.
      Intorno alla Dea Madre i suoi leoni
      giacean nel sonno. Gli ebbri Coribanti
      dormian con nell'orecchio ululi e tuoni.
      Rosso di sangue uno giaceva avanti
      la Dea. Dischiuso il tempio era di Giano.
      Esso attendeva, coi serrami infranti,
      l'aquile che predavano lontano.
      Roma dormiva, ebbra di sangue.
      I ludi eran finiti. In sogno le matrone
      ora vedean gladiatori ignudi.
      Ne' triclini ai dormenti le corone
      eran cadute, e s'imbevean le rose
      nel sangue che fluì dal mirmillone.
      Dormivan su le umane ossa già rose,
      le belve in fondo degli anfiteatri;
      e gli schiavi tornati erano cose.
      Dopo la breve libertà, negli atrï
      giacean gli ostiari alla catena, quali
      cani la cui leggera anima latri.
      Era la notte dopo i Saturnali;
      ed ogni schiavo dalla tarda sera
      dormiva, udendo ventilar grandi ali,
      e gracidare. Erano cigni a schiera
      sul patrio fiume... No: su l'Esquilino
      erano corvi in una nube nera...
      Ei tesseva e stesseva il suo destino:
      vedea sua madre; poi sentia la voce
      del banditore: apriva al suo bambino
      le braccia, e le sentia fitte alla croce.
      Roma dormiva. Uno vegliava, un Geta
      gladïatore. Egli era nuovo, appena
      giunto: il suo piede, bianco era di creta.
      L'avean, col raffio, tratto dall'arena
      del circo; e nello spolïario immondo
      alcun nel collo gli aprì poi la vena,
      Rantolava il silenzio era profondo:
      il cader lento d'una goccia rossa
      solo restava del fragor del mondo.
      Ma d'uomini gremita era la fossa
      in cui giaceva. All'occhio suo, tra un velo,
      parea scoprirne e ricoprirne l'ossa.
      Ed era solo, e l'uomo che col gelo
      lo pungea di sua cute, più lontano
      gli era del più lontano astro del cielo;
      più della terra sua, più del suo piano
      lunghesso l'Istro, e de' suoi bovi ch'ora
      sdraiati ruminavano pian piano,
      e de' suoi figli ch'attendean l'aurora,
      piccoli nella lor nomade cuna,
      e del suo plaustro, ch'era sua dimora,
      là fermo e nero al lume della luna.
      E venne bianco nella notte azzurra
      un angelo dal cielo di Giudea,
      a nunzïar la pace; e la Suburra
      non l'udiva; e nel tempio alto di Rhea
      bandì la pace; e non alzò la testa
      quell'uomo rosso ai piedi della Dea;
      e vide, un fuoco, e disse, PACE; e Vesta
      ardeva, e le Vestali al focolare
      sedeano avvolte nella lor pretesta;
      e vide un tempio aperto, e dal sogliare
      mormorò, PACE; e non l'udì che il vento
      che uscì gemendo e portò guerra al mare.
      E l'angelo passò candido e lento
      per i taciti trivi, e dicea,
      PACE SOPRA LA TERRA!...
      Udì forse un lamento...
      Vegliava, il Geta... Entrò l'angelo: PACE!
      disse. E nella infinita urbe de' forti
      sol quegli intese. E chiuse gli occhi in pace·
      Sol esso udì; ma lo ridisse ai morti,
      e i morti ai morti, e le tombe alle tombe
      e non sapeano i sette colli assorti,
      ciò che voi sapevate, o catacombe.

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  52. I RE MAGI - Emilio Praga

    I bei vegliardi dallo scettro d'oro
    Che per la neve, sotto il ciel sereno,
    Sostar sommessi alla mia porta udia,
    La notte della santa Epifania,
    O son morti di freddo, o son malati
    Nei paesi del sole,
    I bei vegliardi dallo scettro d'oro!

    Quando la mia scarpetta sul verone
    Tutta avvizzita facea la rugiada,
    E tu, madre, domestica regina,
    La colmavi di doni alla mattina,
    Io ricciuto avea il crin, candida l'alma,
    E ogni alba che venìa
    Di giornate regali il don mi offrìa

    Un giovin Sire senza scettro d'oro,
    Ma cui nutrian d'aromi e terra e cielo,
    E una corte di sogni e di speranze
    Complimentava fra beate stanze,
    Era in quei giorni io stesso:
    Io che il perduto imper sospiro adesso!

    I bei vegliardi dallo scettro d'oro
    Che per la neve, sotto il ciel sereno,
    Sostar sommessi alla mia porta udia,

    La notte della santa Epifania,
    O son morti di freddo, o son malati
    Nei paesi del sole,
    I bei vegliardi dallo scettro d'oro.

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  53. I Buoi di Thomas Hardy

    Vigilia di Natale, è mezzanotte:
    Ora essi sono tutti inginocchiati ,
    Disse un anziano a noi seduti in gruppo
    Ben crogiolati presso il focolare.

    Ci fingemmo le miti creature
    Entro il loro ricovero di paglia,
    Né ad alcuno a noi venne il pensiero
    Che non fossero appunto genuflessi.

    Tanto leggiadra fantasia, chi mai
    Tesserebbe in questi anni? Pure io sento
    Che se in quell'ora un tale mi dicesse :
    Vieni a vedere i buoi inginocchiati

    Nella solinga fattoria a valle,
    Che nell'infanzia avemmo familiare ,
    Lo seguirci tra le ombre della notte,
    Sperando in cuore fosse proprio vero.

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    1. ecco l'originale:

      The Oxen, BY THOMAS HARDY

      Christmas Eve, and twelve of the clock.
      “Now they are all on their knees,”
      An elder said as we sat in a flock
      By the embers in hearthside ease.

      We pictured the meek mild creatures where
      They dwelt in their strawy pen,
      Nor did it occur to one of us there
      To doubt they were kneeling then.

      So fair a fancy few would weave
      In these years! Yet, I feel,
      If someone said on Christmas Eve,
      “Come; see the oxen kneel,

      “In the lonely barton by yonder coomb
      Our childhood used to know,”
      I should go with him in the gloom,
      Hoping it might be so.

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  54. E' Natale - -Theophile Gautier

    Bianca la terra, il cielo grigio,
    “suonate, campane, a distesa:
    è nato!” Sul vivo prodigio
    la Vergine è china e protesa.

    Non broccati, non lievi tende
    Proteggono il Bimbo dal gelo:
    qualche tela di ragno pende
    dal soffitto che mostra il cielo.

    Gesù, tutto bianco e vermiglio,
    sulla paglia fredda si muove;
    gli rifiatano sul giaciglio,
    a scaldarlo, l’asino e il bove.

    Sopra il tetto che si spalanca
    Nero, la neve fiocca eguale.
    Angioletti in tunica bianca
    Ricantano ai greggi: “E’ Natale!”

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    1. ecco l'originale:

      Noël - Théophile GAUTIER (1811-1872)

      Le ciel est noir, la terre est blanche ;
      - Cloches, carillonnez gaîment ! -
      Jésus est né ; - la Vierge penche
      Sur lui son visage charmant.

      Pas de courtines festonnées
      Pour préserver l'enfant du froid ;
      Rien que les toiles d'araignées
      Qui pendent des poutres du toit.

      Il tremble sur la paille fraîche,
      Ce cher petit enfant Jésus,
      Et pour l'échauffer dans sa crèche
      L'âne et le boeuf soufflent dessus.

      La neige au chaume coud ses franges,
      Mais sur le toit s'ouvre le ciel
      Et, tout en blanc, le choeur des anges
      Chante aux bergers : " Noël ! Noël ! "

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  55. Gesù Bambino - PAUL VERLAINE

    Gesù Bambino, come dobbiamo essere
    Se vogliamo vedere Dio Padre:
    accordaci allora di rinascere

    come puri infanti, nudi, senz'altro rifugio
    che una stalla, e senz'altra compagnia
    che un asino e un bue, umile coppia;

    d'avere infinita ignoranza
    e l'incommensurabile debolezza
    per cui l'umile infanzia è benedetta;

    di non agire senza che nonnulla ferisca
    la nostra carne tuttavia innocente
    ancora perfino d'una carezza,

    senza che il nostro misero occhio non senta
    dolorosamente perfino il chiarore
    dell'alba impallidire appena,

    della sera che cade, suprema luce,
    senza provare altra voglia
    che d'un lungo sonno tiepido e smorto…

    Come puri infanti che l'aspra vita
    destina – a quale meta tragica
    o felice? – folla asservita

    o libera truppa, a quale calvario?

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    Risposte
    1. ecco l'originale:

      Renaître en purs bébés - Paul Verlaine
      extrait de Liturgies intimes, 1892

      Petit Jésus qu'il nous faut être,
      Si nous voulons voir Dieu le Père,
      Accordez-nous d'alors renaître

      En purs bébés, nus, sans repaire
      Qu'une étable, et sans compagnie
      Qu'un âne et qu'un bœuf, humble paire ;

      D'avoir l'ignorance infinie
      Et l'immense toute-faiblesse
      Par quoi l'humble enfance est bénie ;

      De n'agir sans qu'un rien ne blesse
      Notre chair pourtant innocente
      Encor même d'une caresse,

      Sans que notre œil chétif ne sente
      Douloureusement l'éclat même
      De l'aube à peine pâlissante,

      Du soir venant, lueur suprême,
      Sans éprouver aucune envie
      Que d'un long sommeil tiède et blême...

      En purs bébés que l'âpre vie
      Destine, - pour quel but sévère
      Ou bienheureux ? - foule asservie

      Ou troupe libre, à quel calvaire ?

      Elimina
  56. SALVATORE DI GIACOMO - Nuttata e' Natale

    Dint’a na grotta scura dormeno ‘e zampugnare:
    dormeno, appese a ‘e mura,
    e ronfeno, ‘e zampogne
    quase abbuffate ancora
    ‘a ll’urdema nuvena;
    e, ghianca, accumparesce e saglie ncielo,
    dint’ ‘a chiara nuttata, ‘a luna chiena.

    Dormeno: a mezzanotte
    cchiù de n’ora ce manca;
    e se sparano botte,
    s’appicceno bengala,
    e se canta e se sona
    per tutto ‘o vicenato…

    Ma ‘o Bammeniello nun è nato ancora,
    e nun s’è apierto ancora ‘o Viscuvato.
    Fora, doppo magnato,
    esce nfucata, ‘a gente:
    ccà d’ ‘o viento gelato,
    p’ ‘e fierre d’ ‘a cancella,
    trase ‘a furia ogne tanto…


    E c’ ‘o viento, e c’ ‘o friddo
    ncopp’ ‘a paglia pugnente, a ppare a ppare,
    dormeno, stracque e strutte, ‘e zampugnare.

    In una grotta scura dormono gli zampognari:
    dormono, appese al muro
    e ronfano, le zampogne
    quasi ancora gonfie
    dall'ultima novena;
    e, bianca, appare e sale in cielo,
    nella chiara nottata, la luna piena.

    Dormono: a mezzanotte
    manca più di un'ora;
    e si sparano le botte,
    si accendono i bengala,
    e si canta e si suona
    in tutto il vicinato.

    Ma il Bambinello non è nato ancora
    e non è stato ancora aperto il Vescovato.
    Fuori, dopo aver mangiato,
    esce accaldata la gente:
    perché un po' di vento gelido,
    attraverso le grate del cancello,
    entra con furia ogni tanto.

    E col vento e col freddo
    sulla paglia pungente, a due a due,
    dormono, stanchi e sfiniti, gli zampognari.

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  57. Malvina D.A.24/11/14, 12:50


    Il Rinato - Gabriele D'Annunzio

    Non videro la stella d’oriente
    i magi, non andava innanzi a loro
    ella per scorta su le nevi ardente;

    non improvviso udiron elli il coro
    dei Messaggeri in Betleem di Giuda
    prostrandosi; non mirra, incenso ed oro

    offersero alla creatura ignuda
    sopra la paglia della mangiatoia
    calda di fiati nella notte cruda;
    né, curvi in calca sotto la tettoia
    radiosa, i pastori di Giudea
    intonarono cantico di gioia.

    S’ebbe natività nella trincea
    cava il Figliuol dell’uomo; e solo quivi,
    messo in fasce da piaghe, si giacea.

    Fasciato di tristezza era tra i vivi
    e i morti, solo; e il ferro e il sangue e il loto
    erano innanzi a lui doni votivi.

    E non piangea, ma intento era ed immoto.
    Laude gli era il rimbombo senza fine
    per il silenzio delle nevi ignoto;

    cantico gli era il croscio delle mine
    occulto; gli era aròmato il fetore
    ventato su dalle carneficine.

    E sanguinava in fasce; ed il rossore
    Si dilatava come immenso raggio,
    sicché tutti i ghiacciai parvero aurore,

    tutte le nevi parvero il messaggio
    dei dì prossimi, l’ombra fu promessa
    di luce, il buio fu di luce ostaggio.

    Ed intendemmo la parola stessa
    del suo profeta: “Un grido è stato udito
    in Rama, un mugolio di leonessa,

    un lamento, un rammarico infinito:
    Rachele piange i suoi figliuoli che non sono più.
    Una cosa novella, ecco, è creata.

    Il Signore ha creata una virtù
    nella carne. Quel ch’apre la matrice
    Ei farà santo. Ei semina quaggiù

    una semenza d’uomini”. Ora dice
    una voce: “Io farò rigermogliare
    in carne i tuoi germogli, o genitrice.

    Ritieni gli occhi tuoi di lacrimare,
    ritieni la tua gioia del lamento;
    perché come la rena del tuo mare

    t’accrescerò, come la rena al vento
    ti spanderò. Eccoti i tuoi figliuoli
    moltiplicati dal combattimento.

    Senza sudarii tu, senza lenzuoli,
    li seppellisci ed io li dissotterro.
    Rifioriranno ai tuoi novelli soli,

    alla nova stagione ch’io disserro”.
    E quivi il Figliuol d’uomo era, il Rinato;
    e quivi erano il loto e il sangue e il ferro.

    E con fasce da piaghe era fasciato;
    e sanguinava senza croce, come
    per il colpo di lancia nel costato.

    Ma “Colui ch’è il più forte” era il suo nome

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  58. HER FRIENDS BRING HER A CHRISTMAS TREE - WILLIAM BUTLER YEATS
    (from Upon a Dying Lady)

    Pardon, great enemy,
    Without an angry thought
    We’ve carried in our tree,
    And here and there have bought
    Till all the boughs are gay,
    And she may look from the bed
    On pretty things that may
    Please a fantastic head.
    Give her a little grace,
    What if a laughing eye
    Have looked into your face—
    It is about to die.


    GLI AMICI LE PORTANO UN ALBERO DI NATALE - W.B. YEATS
    (trad. Mary de Rachewiltz)

    Perdona grande nemica,
    Senza pensiero irato
    Abbiamo portato l'albero,
    E qui e lì comprato
    Per adornare ogni ramo,
    E lei dal letto rimiri
    Cose graziose che rallegrino
    Una fantasiosa mente.
    Un po' di grazia donale
    Anche se un occhio ridente
    Ha spiato il tuo volto -
    Che muore.

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    1. Erin - Tralee26/11/14, 07:35

      Oh my goodness! Amazing article dude! Many thanks

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  59. Questo brano è tratto dal "Religious Drama"

    AT THE MANGER - WYSTAN HUGH AUDEN

    MARY:
    O shut your bright eyes that mine must endanger
    With their watchfulness; protected by its shade
    Escape from my care: what can you discover
    From my tender look but how to be afraid?
    Love can but confirm the more it would deny.
    Close your bright eye.

    Sleep. What have you learned from the womb that bore you
    But an anxiety your Father cannot feel?
    Sleep. What will the flesh that I gave do for you,
    Or my mother love, but tempt you from His will?
    Why was I chosen to teach His Son to weep?
    Little One, sleep.

    Dream. In human dreams earth ascends to Heaven
    Where no one need pray nor ever feel alone.
    In your first few hours of life here, O have you
    Chosen already what death must be your own?

    AL PRESEPE – WYSTAN HUGH AUDEN
    (traduzione di Aurora Ciliberti)

    MARIA
    Chiudi i tuoi occhi splendenti, che i miei possono mettere in pericolo
    con la loro vigilanza; protetti dalle palpebre
    sfuggono alla mia cura: cosa potresti scoprire
    nel mio tenero sguardo se non il timore?
    L’amore solo può confermare quanto più vorrebbe negare.
    Chiudi i tuoi occhi splendenti.

    Dormi. Cosa hai appreso dal grembo che ti ha portato
    se non l’ansietà che tuo Padre non può sentire?
    Dormi. Cosa farà per te la carne che ti ho dato
    o il mio amore di madre, se non tentarti dal Suo volere?
    Perché sono stata scelta per insegnare a Suo figlio il pianto?
    Mio piccolo, dormi.

    Sogna. Nei sogni umani la terra ascende al Cielo
    dove nessuno ha bisogno di pregare né ha da sentirsi solo.
    Nelle tue prime ore di vita, qui, hai tu
    già scelto quale sarà la tua morte?
    Quanto presto inizierai la Via del Dolore?
    Sogna mentre lo puoi.

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    1. Man in Ohio25/11/14, 18:48

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    2. W.H. Auden from "For the Time Being"...

      Well, so that is that. Now we must dismantle the tree,
      Putting the decorations back into their cardboard boxes --
      Some have got broken -- and carrying them up to the attic.
      The holly and the mistletoe must be taken down and burnt,
      And the children got ready for school. There are enough
      Left-overs to do, warmed-up, for the rest of the week --
      Not that we have much appetite, having drunk such a lot,
      Stayed up so late, attempted -- quite unsuccessfully --
      To love all of our relatives, and in general
      Grossly overestimated our powers. Once again
      As in previous years we have seen the actual Vision and failed
      To do more than entertain it as an agreeable
      Possibility, once again we have sent Him away,
      Begging though to remain His disobedient servant,
      The promising child who cannot keep His word for long.
      The Christmas Feast is already a fading memory,
      And already the mind begins to be vaguely aware
      Of an unpleasant whiff of apprehension at the thought
      Of Lent and Good Friday which cannot, after all, now
      Be very far off. But, for the time being, here we all are,
      Back in the moderate Aristotelian city
      Of darning and the Eight-Fifteen, where Euclid's geometry
      And Newton's mechanics would account for our experience,
      And the kitchen table exists because I scrub it.
      It seems to have shrunk during the holidays. The streets
      Are much narrower than we remembered; we had forgotten
      The office was as depressing as this. To those who have seen
      The Child, however dimly, however incredulously,
      The Time Being is, in a sense, the most trying time of all.
      For the innocent children who whispered so excitedly
      Outside the locked door where they knew the presents to be
      Grew up when it opened. Now, recollecting that moment
      We can repress the joy, but the guilt remains conscious;
      Remembering the stable where for once in our lives
      Everything became a You and nothing was an It.
      And craving the sensation but ignoring the cause,
      We look round for something, no matter what, to inhibit
      Our self-reflection, and the obvious thing for that purpose
      Would be some great suffering. So, once we have met the Son,
      We are tempted ever after to pray to the Father;
      "Lead us into temptation and evil for our sake."
      They will come, all right, don't worry; probably in a form
      That we do not expect, and certainly with a force
      More dreadful than we can imagine. In the meantime
      There are bills to be paid, machines to keep in repair,
      Irregular verbs to learn, the Time Being to redeem
      From insignificance. The happy morning is over,
      The night of agony still to come; the time is noon:
      When the Spirit must practice his scales of rejoicing
      Without even a hostile audience, and the Soul endure
      A silence that is neither for nor against her faith
      That God's Will will be done, That, in spite of her prayers,
      God will cheat no one, not even the world of its triumph.

      IV
      Chorus

      He is the Way.
      Follow Him through the Land of Unlikeness;
      You will see rare beasts, and have unique adventures.

      He is the Truth.
      Seek Him in the Kingdom of Anxiety;
      You will come to a great city that has expected your return for years.

      He is the Life.
      Love Him in the World of the Flesh;
      And at your marriage all its occasions shall dance for joy.

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  60. Sebastiano Satta - Vespro di Natale ( Banditi)

    Incappucciati, foschi a passo lento
    tre banditi ascendevano la strada
    deserta e grigia tra la selva rada
    dei sughereti, sotto il ciel d'argento
    .
    Non rumori di madre, o voci, il vento
    agitava per l'algida contrada.
    Vasto silenzio. In fondo, Monte Spada
    ridea bianco nel vespro sonnolento.
    .
    O vespro di Natale! Dentro il core
    ai banditi piangea la nostalgia
    di te, pur senza udirne le campane
    .
    e mesti eran, pensando al buon odore
    del porchetto e del vino, e all'allegri
    del ceppo nelle loro case lontane.
    .

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  61. L’Enfant Jésus de Prague - Paul Claudel

    Il neige.
    Le grand monde est mort sans doute. C’est décembre.
    Mais qu’il fait bon, mon Dieu, dans la petite chambre!
    La cheminée emplie de charbons rougeoyants
    Colore le plafond d’un reflet somnolent,
    Et l’on n’entend que l’eau qui bout à petit bruit.
    Là-haut sur l’étagère, au-dessus des deux lits,
    Sous son globe de verre, couronne en tête,
    L’une des mains tenant le monde, l’autre prête
    À couvrir ces petits qui se confient à elle,
    Tout aimable dans sa grande robe solennelle
    Et magnifique sous cet énorme chapeau jaune,
    L’Enfant Jésus de Prague règne et trône.
    Il est tout seul devant le foyer qui l’éclaire
    Comme l’hostie cachée au fond du sanctuaire,
    L’Enfant-Dieu jusqu’au jour garde ses petits frères.
    Inentendue comme le souffle qui s’exhale,
    L’existence éternelle emplit la chambre, égale
    À toutes ces pauvres choses innocentes et naïves!
    Quand il est avec nous, nul mal ne nous arrive.
    On peut dormir, Jésus, notre frère, est ici.
    Il est à nous, et toutes ces bonnes choses aussi:
    La poupée merveilleuse, et le cheval de bois,
    Et le mouton, sont là, dans ce coin tous les trois.
    Et nous dormons, mais toutes ces bonnes choses sont à nous!
    Les rideaux sont tirés… Là-bas, on ne sait où,
    Dans la neige et la nuit sonne une espèce d’heure.
    L’enfant dans son lit chaud comprend avec bonheur
    Qu’il dort et que quelqu’un qui l’aime bien est là,
    S’agite un peu, murmure vaguement, sort le bras,
    Essaye de se réveiller et ne peut pas.

    ****

    Il Bambino Gesù di Praga - di Paul Claudel

    Nevica.
    Il grande mondo non c’è dubbio è morto.
    È dicembre. Ma si sta proprio bene,
    mio Dio, nella cameretta!
    Le braci rosseggianti del camino
    mandano pigri riflessi sul soffitto,
    sola si sente bollir piano l’acqua.
    Sulla mensola, là, sopra i due letti
    corona in testa, sotto una campana di vetro,
    tenendo il mondo con una mano, l’altra
    alzata a proteggere i piccoli che ha in cura,
    così grazioso nel suo manto solenne
    magnifico sotto un’enorme aurea corona,
    il Gesù Bambino di Praga impera e regna.
    È solo davanti al fuoco che lo illumina
    come l’ostia nascosta in fondo al santuario,
    fino al far del giorno il Divino Bambino
    custodirà i suoi piccoli fratelli.
    Non udita, come il silenzio di un respiro,
    l’eterna esistenza empie la camera, uguale
    a queste povere cose, ingenue e pure!
    Quando Lui è con noi siamo al riparo dal male
    si può dormire, Gesù fratello è qui
    nostro come queste cose buone: la bambola
    meravigliosa, il cavallo a dondolo, la pecora
    tutti e tre là, in quel cantuccio, insieme.
    Noi dormiamo, vicino a queste cose: nostre!
    Le tende sono abbassate… Chissà dove laggiù,
    nella notte, nella neve suona forse un’ora.
    Nel caldo lettino il bambino felice
    sa di dormire e che qualcuno che l’ama è vicino,
    si agita un poco, mormora vagamente, sporge il braccio
    cerca di svegliarsi, non gli riesce.
    (Traduzione di Luciano Erba)

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    1. Queel bonheuг de lire votrе post

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    2. Un grօs merci au webmaster de ce ite internet

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  62. Rainer Maria Rilke - La nascita di Gesù

    Se in te semplicità non fosse, come
    T'accadrebbe il miracolo
    di questa notte lucente? Quel Dio,
    vedi, che sopra i popoli tuonava
    si fa mansueto e viene al mondo in te.
    Più grande forse lo avevi pensato?
    Se mediti grandezza: ogni misura umana
    dritto attraversa ed annienta
    l’inflessibile fato di lui. Simili
    vie neppure le stelle
    hanno. Son grandi, vedi, questi re;
    e tesori, i più grandi agli occhi loro,
    al tuo grembo dinanzi essi trascinano.
    Tu meravigli forse a tanto dono:
    ma fra le pieghe del tuo panno guarda,
    come ogni cosa Egli sorpassi già.
    Tutta l'ambra imbarcata dalle terre più remote,
    i gioielli aurei, gli aromi
    che penetrano i sensi conturbanti:
    tutto questo non era che fuggevole
    brevità: d’essi, poi, ci si ravvede;
    ma è gioia - vedrai - ciò che Egli dà.

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    1. ecco l'originale:

      Geburt Christi - RAINER MARIA RILKE

      Hättest du der Einfalt nicht, wie sollte
      dir geschehn, was jetzt die Nacht erhellt?
      Sieh, der Gott, der über Völkern grollte,
      macht sich mild und kommt in dir zur Welt.

      Hast du dir ihn größer vorgestellt?

      Was ist Größe? Quer durch alle Maße,
      die er durchstreicht, geht sein grades Los.
      Selbst ein Stern hat keine solche Straße.
      Siehst du, diese Könige sind groß,

      und sie schleppen dir vor deinen Schoß

      Schätze, die sie für die größten halten,
      und du staunst vielleicht bei dieser Gift -:
      aber schau in deines Tuches Falten,
      wie er jetzt schon alles übertrifft.

      Aller Amber, den man weit verschifft,

      jeder Goldschmuck und das Luftgewürze,
      das sich trübend in die Sinne streut:
      alles dieses war von rascher Kürze,
      und am Ende hat man es bereut.

      Aber (du wirst sehen): Er erfreut.

      Elimina
    2. ecco una traduzione diversa:

      La nascita di Gesú – Rainer Maria Rike dic
      (tittideluca)

      Se tu non fossi stata, in tua fattura,
      solo umiltà, – come poteva, o Donna,
      accader l’ineffabile prodigio,
      che illumina la Notte all’improvviso?
      L’Iddio che era in corruccio con le genti,
      s’è conciliato….. E viene al mondo in te.

      Forse più grande lo sognavi, Madre?
      Che vuol dire grandezza? Ogni oltre limite
      ed ogni oltre misura della terra,
      ch’Egli sovrasta e annulla, il suo destino
      va diritto nel mondo, ora, per vie
      finanche ignote ai trànsiti degli astri.

      Guarda! Sono grandi questi Re. Travolsero
      innanzi al tempio del tuo Grembo santo
      i più ricchi tesori della terra…..
      E tu forse stupisci, umile, ai doni.
      Ma guarda! Fra le pieghe dello scialle,
      il tuo Pargolo, già, tutto trascende.
      L’ambra che va lontano sui navigli,
      l’oro contesto in fulgidi gioielli,
      l’incenso che si esala e che c’inebria,
      passano, Donna. E lascian solamente
      amarezza d’inutili rimpianti…..

      Ma il Bimbo che ti splende, ora, nel grembo
      (domani lo saprai!) conduce e dona
      la Gioia che non passa e che si eterna.

      Rainer Maria Rilke

      (Traduzione di Vincenzo Errante)

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  63. KALEVALA - ELIAS LONNROT (cinquantesimo runo)

    ...Non c'è libera una stanza,
    non un bagno nel villaggio.
    Sopra il colle della brace
    c'è una stanza in mezzo ai pini;
    là la druda partorire,
    può figliar la meretrice:
    del cavallo il caldo fiato
    da vapor le può servire!"
    Tal risposto lei m'ha dato,
    in tal modo m'ha parlato».
    Marjatta, la fanciulla,
    diede in un dirotto pianto.
    Parlò ancora, così disse:
    «Dovrò dunque colà andare,
    come un pover manuale,
    come un servo mercenario,
    sopra il colle della brace,
    su quel campo abbandonato!»
    Con la mano sollevato
    tenne l'orlo della veste,
    e di foglie delicate
    mise in grembo un ciuffettino.
    Si affrettò quanto poteva,
    tormentata dalle doglie,
    alla stanza in mezzo ai pini,
    alla stalla sopra il colle.
    Disse allor queste parole,
    pronunziò questo scongiuro:
    «Vien', Creatore, a mio sostegno,
    in aiuto mio, benigno,
    in quest'opera penosa,
    in quest'ora dolorosa!
    Dalle doglie la fanciulla,
    dagli spasimi solleva,
    che alle pene non soccomba,
    non perisca tra i tormenti!»
    Giunta al fin del cammino
    pronunziò queste parole:
    «Or respira, cavallino,
    buon pulledro, soffia forte,
    un vapor caldo diffondi,
    spargi il caldo nella stanza,
    della debole a ristoro,
    che ha bisogno di sollievo!»
    Respirava il buon cavallo
    e soffiava quel pulledro
    presso al ventre doloroso;
    del cavallo il fiato caldo
    fu qual bagno di vapore,
    qual d'acquetta lo spruzzare.
    Marjatta, la fanciulla,
    quella casta donzelletta,
    si bagnò di quel vapore
    quanto il ventre ebbe bisogno.
    Fece un vago bambinello,
    l'innocente bimbo mise
    sulla paglia del cavallo,
    nella greppia del chiomato.
    Lavò quel suo figliuolino,
    l'avvolse in fasce di lino;
    sui ginocchi poi lo prese,
    sulla veste lo distese.

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    1. Ed ecco l'originale in finlandese (sempre più difficile):

      KALEVALA - 50esimo runo

      "Ei kylyt kylähän joua,
      ei saunat Sarajan suulta.
      On kyly kytömäellä,
      hepohuone hongikossa
      tuliporton poiat saa'a,
      lautan lapsensa latoa:
      kun hevonen hengännevi,
      niin on siinä kylpeköhön!"
      Niinp' on, niin sanoi mokomin,
      niinpä vainen vastaeli».
      Marjatta, matala neiti,
      tuosta täytyi itkemähän.
      Itse tuon sanoiksi virkki:
      «Lähteä minun tulevi
      niinkuin muinenki kasakan
      eli orjan palkollisen
      - lähteä kytömäelle,
      käyä hongikkokeolle!»
      Käsin kääri vaattehensa,
      kourin helmansa kokosi;
      otti vastan varjoksensa,
      lehen lempi suojaksensa.
      Astua taputtelevi
      vatsanvaivoissa kovissa
      huonehesen hongikkohon,
      tallihin Tapiomäelle.
      Sanovi sanalla tuolla,
      lausui tuolla lausehella:
      «Tule, Luoja, turvakseni,
      avukseni, armollinen,
      näissä töissä työlähissä,
      ajoissa ani kovissa!
      Päästä piika pintehestä,
      vaimo vatsanvääntehestä,
      ettei vaivoihin vajoisi,
      tuskihinsa tummeneisi!»
      Niin perille päästyänsä
      itse tuon sanoiksi virkki:
      «Henkeäs, hyvä hevonen,
      huokoas, vetäjä varsa,
      kylylöyly löyhäytä,
      sauna lämpöinen lähetä,
      jotta, huono, hoivan saisin!
      Avun, ange, tarvitseisin».
      Henkäsi hyvä hevonen,
      huokasi vetäjä varsa
      vatsan kautta vaivaloisen:
      min hevonen hengähtävi,
      on kuin löyly lyötäessä,
      viskattaessa vetonen.
      Marjatta, matala neiti,
      pyhä piika pikkarainen,
      kylpi kylyn kyllältänsä,
      vatsan löylyn vallaltansa.
      Teki tuonne pienen poian,
      latoi lapsensa vakaisen
      heinille hevosen luoksi,
      sorajouhen soimen päähän.
      Pesi pienen poikuensa,
      kääri kääreliinahansa;
      otti pojan polvillensa,
      laittoi lapsen helmahansa.

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    3. Davvero intenso e gradevole brano, che non ricordavo, tanto da ringraziare per avermi dato la spinta ad approfondire l'argomento.
      Il cinquantesimo runo è l'ultimo del Kalevala, poema nazionale finnico. Oltre il brano che avete proposto, compreso grosso modo tra i vv 260 e 340, si prosegue nella narrazione della scomparsa del bambino (v. 351 cadde il bambino dai ginocchi e seguenti): un chiarissimo riferimento alla sparizione del Salvatore dai suoi genitori, quando essi partirono da Gerusalemme e lo ritrovarono nel tempio (Luca II 41-50). Come dire: la storia universale, trasversale alle culture e alle etnie. Davvero bravi, era facile riportare stereotipi dell'infanzia, ma a volte succede di andare davvero oltre: grazie.

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  64. I tre santi Re Magi dall'Oriente - Heinrich Heine

    I tre santi Re Magi dall'Oriente
    Chiedono in ogni piccola città:
    "Cari ragazzi e giovinette, dite,
    la strada per Betlemme è per di qua? "

    Ma i giovani ed i vecchi non lo sanno
    E i tre Re Magi sempre avanti vanno;
    ma una cometa d'oro li conduce
    che lassù chiara e amabile riluce.

    La stella sulla casa di Giuseppe
    Ecco s'arresta: là devono entrare.
    Il bovetto muggisce, il bimbo strilla,
    e i tre Re Magi prendono a cantare.

    ****

    Die Heil'gen Drei Könige aus Morgenland - HEINRICH HEINE


    Die Heil'gen Drei Könige aus Morgenland,
    Sie frugen in jedem Städtchen:
    "Wo geht der Weg nach Bethlehem,
    Ihr lieben Buben und Mädchen?"

    Die Jungen und Alten, sie wußten es nicht,
    Die Könige zogen weiter;
    Sie folgten einem goldenen Stern,
    Der leuchtete lieblich und heiter.

    Der Stern blieb stehn über Josephs Haus,
    Da sind sie hineingegangen;
    Das Öchslein brüllte, das Kindlein schrie,
    Die Heil'gen Drei Könige sangen.

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  65. Luca 2,1-20

    1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.
    2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.
    3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.
    4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme,
    5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
    6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
    7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
    8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.
    9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,
    10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo:
    11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.
    12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».
    13 E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
    14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
    15 Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
    16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
    17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
    18 Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.
    19 Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
    20 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.

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  66. Amica del Natale24/11/14, 17:30

    E' nato Gesù di Ettore Bogno

    Il gregge stanco ansando riposava
    sotto le stelle nella notte fonda.
    Dormivano i pastori. Il tempo andava.
    Quand'ecco una gran luce il cielo inonda.
    E' mezzanotte. Ed ecco un dolce canto
    suona per l'aria, in armonia gioconda.
    Si destano i pastori, al gregge accanto,
    e ascoltano: "Sia gloria a Dio nei cieli
    e pace in terra all'uomo!". O dolce incanto!
    E' nato un bimbo tutto luce e amore.
    In una stalla, avvolto in pochi veli,
    povero è nato e pure è il Re dei cieli.
    E dice a tutti: "State cuore a cuore,
    come fratelli! Non odiate mai!
    L'anima che perdona è come un fiore.
    Chi crede in me non perirà mai".

    RispondiElimina
  67. Amica del Natale24/11/14, 17:32

    A Gesù Bambino di Umberto Saba

    La notte è scesa
    e brilla la cometa
    che ha segnato il cammino.
    Sono davanti a Te, Santo Bambino!
    Tu, Re dell’universo,
    ci hai insegnato
    che tutte le creature sono uguali,
    che le distingue solo la bontà,
    tesoro immenso,
    dato al povero e al ricco.
    Gesù, fa’ ch’io sia buono,
    che in cuore non abbia che dolcezza.
    Fa’ che il tuo dono
    s’accresca in me ogni giorno
    e intorno lo diffonda,
    nel Tuo nome.

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  68. LA MANGIATOIA - di Ai Qing

    Per l'anniversario della nascita di un Nazareno
    Perché nevica ancora?
    I passeri sulla staccionata guardano il cielo
    il cielo è così buio
    qualcuno passa oltre la mangiatoia
    alla mangiatoia, il pianto di una donna
    come se le lacrime di dolore e vergogna
    di tutta una notte
    ancora non bastassero a inumidire
    la terra inaridita dell'inverno!
    Qualcuno passa oltre la mangiatoia
    dalla mangiatoia vengono lamenti che strappano il cuore
    ah , con innumerevoli dita
    la folla segna la fanciulla-madre
    sprezzata come immondizia
    nessuno è disposto a portarle un catino per il sangue
    a versarle un secchio di acqua calda.
    II vento penetra nelle crepe del muro di terra
    è il ghigno del freddo invernale
    lei lotta lotta lotta
    la testa appoggiata alla staccionata
    guardate, tra i capelli scarmigliati
    scintillano febbri citanti gli occhi luminosi
    questa donna di Betlemme scacciata,
    esposta alla pubblica infamia
    vittima del disprezzo della folla
    tutto il corpo in un bagno di sudore
    Vento soffia ancora con forza
    perché ti sei placato?
    Ascoltate i teneri vagiti
    il sangue della puerpera
    la mangiatoia mai prima fiorita
    ha cosparso di splendidi fiori
    la piccola vita
    dà nuova forza alla madre
    nella paglia di riso quattro membra si muovono
    qualcuno passa oltre la mangiatoia
    rivolge sguardi obliqui
    qualcuno passa oltre la mangiatoia
    si allontana sdegnoso
    qualcuno passa oltre la mangiatoia
    muove gelide risa
    il bimbo primogenito
    col suo pianto spaurito
    viene a conoscere questo mondo straniero
    dalla nebbia del malessere
    Maria si risveglia
    china il viso di cenere
    e parla tra le lacrime
    che scorrono ininterrotte
    «Bambino mio
    a Betlemme
    noi saremo scacciati
    noi andiamo
    raminghi a farti crescere
    Oggi ci incamminiamo
    ricordati che sei
    nato nella mangiatoia
    figlio di una donna reietta
    che ti ha dato la vita nel dolore e nell'oppressione
    quando ne avrai le forze
    dovrai con le tue lacrime
    lavare i peccati degli uomini».
    Dolorosamente si leva
    avvolge il neonato nel suo petto
    e desolata lascia la mangiatoia
    fiocchi di neve turbinano sui suoi capelli sparsi
    in silenzio
    va via.

    Natale 1936

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  69. A mezzanotte

    La notte di Natale,
    è nato un bel bambino,
    bianco, rosso
    e tutto ricciolino.
    La neve cadeva.
    Cadeva giù dal cielo,
    Maria col suo velo
    Copriva Gesù.
    Maria lavava,
    Giuseppe stendeva
    il Bimbo piangeva
    dal freddo che aveva.
    "Sta zitto mio figlio
    che adesso ti piglio,
    del latte ti do;
    ma pane non ho!".
    La neve cadeva,
    cadeva giù dal cielo,
    Maria col suo velo
    copriva Gesù!

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  70. Kirtland Ohio25/11/14, 18:42

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  73. Io vi propongo un racconto: Il bambino senza scarpe

    Era la notte Santa. Un povero calzolaio lavorava ancora nella sua unica stanza, dove viveva insieme alla moglie. Entro la mattina successiva, avrebbe dovuto consegnare un paio di scarpe per il figlio di un ricco signore.
    - Hai già pensato a quello che potremo comprarci con il guadagno di questo lavoro? - chiese il calzolaio alla moglie.
    - Sono piccole: ci daranno ben poco! - scherzò lei.
    - Accontentiamoci! Meglio questo che niente!
    Il calzolaio appoggiò le scarpe sul banco e se le guardò soddisfatto.
    - Guarda che meraviglia! - esclamò. - E senti come sono calde con questa pelliccetta dentro!
    - Un paio di scarpette degne di Gesù Bambino!
    - Hai ragione - rispose il calzolaio mettendosi a spazzolarle.
    - Allora, che cosa pensi di compare per il pranzo di domani? - riprese l'uomo dopo un attimo.
    - Mah... pensavo a un cappone.
    - Già, senza un cappone non sarebbe un vero Natale!
    - Forse anche mezzo...
    - D'accordo, e poi?
    - Due fette di prosciutto.
    - Sicuro: il prosciutto come antipasto. E poi?
    - E poi il dolce.
    - E poi la frutta secca...
    - Giusto. E da bere?
    - Una bottiglia di spumante.
    - Sì, una bottiglia basterà, ma che sia buono!
    A quel punto si sentì un colpo alla porta.
    - Hanno bussato? - chiese l'uomo.
    - Ma chi sarà a quest'ora? Forse il cliente...
    - No, gliele devo portare io domattina.
    - Allora sarà il vento.
    Ma il rumore si sentì di nuovo. La donna aprì la porta ed ebbe un moto di sorpresa. Un bambino la guardava, con grandi occhi neri, dalla soglia della porta. I suoi capelli erano tutti spettinati e i suoi vestiti erano laceri e sporchi.
    - Entra, piccolo - lo invitò la donna.
    Il bambino entrò. Aveva le labbra bluastre dal freddo. Il calzolaio guardò subito i suoi piedini. - Ma tu sei scalzo! - gridò.
    Il piccolo non parlò: guardò le scarpe, anzi le accarezzò con gli occhi, ma senza invidia.
    L'uomo e la moglie guardarono prima i piedi nudi del bambino e poi le scarpe sul tavolo; quindi la donna fece un cenno al marito. Il calzolaio prese in mano le scarpe, le osservò contento e disse: - Prendile, te le regalo. Sono morbide e calde.
    La moglie aiutò il bambino a infilarsele.
    - Grazie - rispose sorridendo. - Sono le prime che porto. Ora però devo andare. Buona notte.
    Il calzolaio e la moglie non ebbero neanche il tempo di salutarlo che il bambino era già sparito.
    - E' fatta - esclamò l'uomo. - Ora niente più prosciutto, né cappone, né frutta, nè dolce.
    - E neanche lo spumante! In fondo a me lo spumante non piace nemmeno.
    - E io non digerisco il cappone! Anche del prosciutto posso farne a meno. E il dolce poi... C'è rimasta qualche noce e un po' di pane raffermo - disse la donna.
    - Va benissimo. Passeremo un bel Natale.
    Tutti e due pensavano al bambino. - Penso che gli siano piaciute molto le mie scarpe - aggiunse il calzolaio.
    - Sì, mi sembrava molto contento.
    In quel momento suonò la Messa di mezzanotte e la stanza si illuminò all'improvviso. Il calzolaio e la moglie furono abbagliati da quella luce; poi, quando riaprirono gli occhi, nel punto in cui il bambino aveva calzato le scarpe, videro spuntare miracolosamente un abete con una stella in cima. Dai rami penzolavano capponi, prosciutti, dolci, frutta secca e bottiglie di spumante.
    Soltanto allora capirono chi fosse quel bambino e si inginocchiarono a ringraziare Dio.

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  74. E un'altra, che potrei essere io, o voi
    LA PECORA NERA ALLA GROTTA DI BETLEMME

    C'era una volta una pecora diversa da tutte le altre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei invece era nera, nera come la pece.
    Quando passava per i campi tutti la deridevano, perché in un gregge tutto bianco spiccava come una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco: «Guarda una pecora nera! Che animale originale; chi crede mai di essere? ».
    Anche le compagne pecore le gridavano dietro: «Pecora sbagliata, non sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte avvolte di bianca lana?».
    La pecora nera non ne poteva più, quelle parole erano come pietre e non riusciva a digerirle.
    E così decise di uscire dal gregge e andarsene sui monti, da sola: almeno là avrebbe potuto brucare in pace e riposarsi all'ombra dei pini.
    Ma nemmeno in montagna trovò pace. «Che vivere è questo? Sempre da sola!», si diceva dopo che il sole tramontava e la notte arrivava.
    Una sera, con la faccia tutta piena di lacrime, vide lontano una grotta illuminata da una debole luce. «Dormirò là dentro » e si mise a correre. Correva come se qualcuno la attirasse.
    «Chi sei?», le domandò una voce appena fu entrata.
    «Sono una pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi hanno buttata fuori dei gregge».
    «La stessa cosa è capitata a noi! Anche per noi non c'era posto con gli altri nell'albergo. Abbiamo dovuto ripararci qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui ci è nato un bel bambino. Eccolo!».
    La pecora nera era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva vedere il piccolo Gesù.
    «Avrà freddo; lasciate che mi metta vicino per riscaldarlo!».
    Maria e Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si avvicinò stretta stretta al bambino e lo accarezzò con la sua lana.
    Gesù si svegliò e le bisbigliò nell'orecchio: «Proprio per questo sono venuto: per le pecore smarrite!».
    La pecora si mise a belare di felicità. Dal cielo gli angeli intonarono il «Gloria».

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  75. Di un Natale metropolitano di Eugenio Montale

    Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
    di fede e di pruina sul tuo lavandino
    e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
    i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti


    di ragazzi infilati un po' alla svelta
    nella cornice, una caraffa vuota,
    bicchierini di cenere e di bucce,
    le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
    le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
    non più guerra né pace, il tardo frullo
    di un piccione incapace di seguirti
    sui gradini automatici che ti slittano in giù…

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  76. Natale - Jorge Guillen

    Allegria di neve
    Per le strade.
    Allegria!
    Tutto è in attesa della grazia
    Del Nuovo Eletto.

    Miserabili gli uomini,
    Dura la terra.
    Più cade la neve,
    Più il cielo è vicino.

    Tu ci salvi,
    Creatura
    Sovrana!

    Qui risplende
    Più rosa che bianca.
    Le fossette ridono
    Di sorrisi silenziosi.

    Freschezza e perfezione
    Risplendono per sempre
    Come in una rosa
    Che diresti del cielo.

    E non più silenziosi,
    Sonori sorrisi
    Rivelano a tutti
    Una rosa viva.

    Tu ci salvi,
    Creatura
    Sovrana!

    Com’è rosea la carne
    Appena nata,
    E quanta fretta
    Di piacere!

    Allegria di neve
    Per le strade.
    Allegria!
    Tutto è in attesa della grazia
    Del Nuovo Eletto.

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    1. Ecco l'originale

      NAVIDAD - JORGE GUILLEN

      Alegría de nieve
      por los caminos.
      ¡Alegría!
      Todo espera la gracia
      del Bien Nacido.

      Miserables los hombres,
      dura la tierra.
      Cuanta más nieve cae
      más cielo cerca.

      ¡Tú nos salvas,
      criatura
      soberana!

      Aquí está luciendo
      más rosa que blanca.
      Los hoyuelos ríen
      con risas calladas.

      Frescor y primor
      lucen para siempre
      como en una rosa
      que fuera celeste.

      Y sin más callar,
      grosezuelas risas
      tienden hacia todos
      una rosa viva.

      ¡Tú nos salvas,
      criatura
      soberana!

      ¡Qué encarnada la carne
      recién nacida,
      con qué apresuramiento
      de simpatía!

      Alegría de nieve
      por los caminos.
      ¡Alegría!
      Todo espera la gracia
      del Bien Nacido.

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  77. Presepe - di Marzia Serpi -

    Passa lucente la stella cometa
    si ferma nel cuore come ultima meta
    montagne di cartapesta, casette e borraccina
    con cura ambientata ogni statuina.
    Voglio essere anch'io vicina al pastore
    sulla strada di ghiaia che porta al signore,
    gli angeli in cielo, il ruscello di stagnola
    è aria di festa, non sono più sola.
    Pensieri, riflessioni, il tempo che vola via
    mentre avverto del Natale la magia
    mi ritrovo tra le mani l'ultima statuina,
    faccio il presepe come quand'ero bambina.
    Da sempre il ricordo mi parla d'amore
    questo presepe costruisco nel cuore.

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  83. Maria Peixoto18/12/14, 20:07

    O NATAL
    Ouvi dizer que o Natal perdeu seu significado...
    Que deu lugar ao consumismo,
    Árvores de Natal
    e Papai Noel
    Mas eu prefiro lembrar que neste Natal,
    Por conta dos empregos temporários,
    Muitas pessoas puderam resgatar um pouco de sua dignidade.
    E que por conta do dinheirinho extra que receberão
    Muitos pais e mães de família poderão
    Oferecer uma mesa mais farta aos seus filhos
    Prefiro lembrar que
    por conta das Campanhas de Solidariedade feitas nesta época
    algumas crianças ganharão, sim, algum brinquedo.
    E que você...
    Você poderá dar Aquele Abraço nas pessoas que você gosta
    Mas que “por falta de motivo” pra abraçar
    Ficou contido até agora...
    E, talvez, neste momento você perceba que,
    Bem ou mal,
    No Natal, o Amor está em toda parte!
    Mas, se ainda assim, você não quiser celebrar nesta data
    Não tem problema:
    Quero te convidar a viver com o Espírito do Natal
    Todos os teus dias!
    Augusto Branco

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  84. "Reflections on Ice-Breaking" by Ogden Nash

    Candy
    Is Dandy
    But liquor
    Is quicker.
    *
    Eating and drinking and the rituals that go with them are at least as important as loving in most people’s lives, yet for every hundred anthologies of poems about love, hardly one is devoted to the pleasures of the table. Eat, Drink, and Be Merry abundantly fills the gap. All kinds of foods and beverages are laid out in these pages, along with picnics and banquets, intimate suppers and quiet dinners, noisy parties and public celebrations–in poems by Horace, Catullus, Hafiz, Rumi, Rilke, Moore, Nabokov, Updike, Mandelstam, Stevens, and many others. From Sylvia Plath’s ecstatic vision of juice-laden berries in “Blackberrying” to D. H. Lawrence’s lush celebration of “Figs,” from the civilized comfort of Noël Coward’s “Something on a Tray” to the salacious provocation of Swift’s “Oysters,” from Li Po on “Drinking Alone” to Baudelaire on “The Soul of the Wine,” and from Emily Dickinson’s “Forbidden Fruit” to Elizabeth Bishop’s “A Miracle for Breakfast,” Eat, Drink, and Be Merry serves up a tantalizing and variegated literary feast.

    (Everyman's Library)

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  85. Questa poesia in dialetto medicinese è stata scritta da un mio amico e compaesano: il maestro Luciano Trerè:

    Amarcord cum l’ira bèl
    una vôlta asptèr Nadèl …
    Giost alé, ai prèmm dal mais,
    al cambiéva un pô al pajais,
    saul par fèl dvintèr piò bèl
    pr al periodo éd Nadèl.
    Atachè cant’r al vidrè
    quatar fil ‘d chèrta arzintè,
    due anzlén, un quaich pastaur,
    jiran alé dal fiôl dal Sgnaur:
    ecco acsé, acsé al bastevan,
    e tot quènt qui chi pasévan
    is farmévan a dèr ‘n’ucè
    al vidrin acsé adubè.
    Mama, in chè cun competènza
    la stindéva in tla cardènza
    statuin, muschio e giarlén
    satta j’uc’ stupì di bèn
    e al nascéva acsé, p’r’inchènt,
    al présèpi, e me ajò in mènt,
    che tot i dé da lè didri
    a spustéva un po’ i cami
    ch’ j’arivèssan a la capana
    propri insamm a la béfana.
    Quènt arcord, quènti emozian,
    ch’i t fèn vgnir un bél magan
    a pinsèr a chi gn’è piò …
    … se sta not al vgnèss n’anvèda
    jost da crivar al vatt d’la zèda:
    la m farèv parair piò bèl
    ènch l’arcord di mi Nadèl …

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  86. La traduco, letteralmente, per i non-emiliani:

    Mi ricordo com'era bello
    una volta aspettare Natale...
    Proprio lì, ai primi del mese,
    cambiava un po' il paese,
    solo per farlo diventare più bello
    per il periodo di Natale.
    Incollati contro le vetrate
    quattro fili di carta argentata,
    due angioletti, qualche pastore,
    erano accanto al figlio del Signore:
    ecco così, così erano sufficienti,
    e tutti quelli che passavano
    si fermavano a dare un'occhiata
    alle vetrine così addobbate.
    La mamma, in casa con bravura
    stendeva sulla credenza
    statuine, muschio e sassolini
    sotto gli occhi meravigliati dei bambini
    e nasceva così, come per incanto
    il presepio, e io ho in mente,
    che tutti i giorni da lì in fondo
    spostavo un po' i cammelli
    perché arrivassero alla capanna
    proprio assieme alla Befana.
    Quanti ricordi, quante emozioni,
    che ti fan venire un bel magone
    a pensare a quelli che non ci sono più...
    ... se stanotte arrivasse una nevicata
    appena da coprire le cime della siepe:
    mi farebbe sembrare più bello
    anche il ricordo del mio Natale...

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  87. I heard the bells on Christmas Day
    Their old, familiar carols play,
    And wild and sweet
    The words repeat
    Of peace on earth, good-will to men!”
    ― Henry Wadsworth Longfellow
    "Ho sentito le campane il giorno di Natale il loro gioco di canti di vecchio, familiare e selvaggia e dolce parole ripetono di pace sulla terra, la buona volontà di uomini!"
    ― Henry Wadsworth Longfellow
    Traduzione di Bing

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  88. "The Savior must have been a docile Gentleman" (1487) by Emily Dickinson

    "The Savior must have been
    A docile Gentleman—
    To come so far so cold a Day
    For little Fellowmen—
    The Road to Bethlehem
    Since He and I were Boys
    Was leveled, but for that ‘twould be
    A rugged Billion Miles— "
    *
    Christmas is both a holiday and a holy day, and from the start it has been associated with poetry, from the song of the seraphim above the manger to the cherished carols around the punch bowl. This garland of Christmas poems contains not only the ones you would insist on finding here ("A Visit from St. Nicholas," "Lo, How a Rose E'er Blooming," and "The Twelve Days of Christmas" among them) but such equally enchanting though lesser-known Yuletide treasures as Emily Dickinson's "The Savior must have been a docile Gentleman," Anthony Hecht's "Christmas Is Coming," Rudyard Kipling's "Christmas in India," Langston Hughes's "Shepherd's Song at Christmas," Robert Graves's "The Christmas Robin," and happy surprises like Phyllis McGinley's "Office Party," Dorothy Parker's "The Maid-Servant at the Inn," and Philip Larkin's "New Year Poem."

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  89. HAPPY XMAS (WAR IS OVER) - JOHN LENNON

    So this is Christmas
    And what have you done
    Another year over
    And a new one just begun
    And so this is Xmas
    I hope you have fun
    The near and the dear ones
    The old and the young

    A very very Merry Xmas
    And a happy New Year
    Let's hope it's a good one
    Without any fear

    And so this is Xmas
    For weak and for strong
    For rich and the poor ones
    The road is so long
    And so happy Xmas
    For black and for white
    For yellow and red ones
    Let's stop all the fight

    A very very Merry Xmas
    And a happy New Year
    Let's hope it's a good one
    Without any fear

    And so this is Xmas
    And what have we done
    Another year over
    A new one just begun
    And so happy Xmas
    We hope you have fun
    The near and the dear ones
    The old and the young

    A very very Merry Xmas
    And a happy New Year
    Let's hope it's a good one
    Without any fear

    War is over, if you want it
    War is over now

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  90. DO THEY KNOW IT'S CHRISTMAS - BAND AID
    Songwriters: Midge Ure and Bob Geldof

    It's Christmas time, and there's no need to be afraid
    At Christmas time, we let in light and banish shade
    And in our world of plenty, we can spread a smile of joy

    Throw your arms around the world
    At Christmas time

    But say a prayer and pray for the other ones
    At Christmas time, it's hard but while you're having fun
    There's a world outside your window, and it's a world of dread and fear
    Where a kiss of love can kill you, and there's death in every tear
    And the Christmas bells that ring there are the clanging chimes of doom

    Well tonight we're reaching out and touching you

    Bring peace and joy this Christmas to West Africa
    A song of hope they'll have is being alive
    Why is comfort deadly fear
    Why is to touch to be scared
    How can they know it's Christmas time at all

    Here's to you
    Raise a glass to everyone
    Here's to them
    And all their years to come

    Can they know it's Christmas time at all

    Feed the world, let them know it's Christmas time again
    Feed the world, let them know it's Christmas time again
    Heal the world, let them know it's Christmas time again
    Feed the world, let them know it's Christmas time again
    Heal the world, let them know it's Christmas time again
    Heal the world, let them know it's Christmas time again
    Feed the world, let them know it's Christmas time again
    Heal the world, let them know it's Christmas time again
    Heal the world

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  91. no war please26/11/15, 06:34

    JOT TO THE WORLD

    Joy to the world! The Lord is come
    Let earth receive her King!
    Let every heart prepare Him room

    And heaven and nature sing
    And heaven and nature sing
    And heaven, and heaven and nature sing

    Joy to the world! the Savior reigns
    Let men their songs employ
    While fields and floods
    Rocks, hills and plains
    Repeat the sounding joy
    Repeat the sounding joy
    Repeat, repeat the sounding joy

    No more let sins and sorrows grow
    Nor thorns infest the ground
    He comes to make
    His blessings flow
    Far as the curse is found
    Far as the curse is found
    Far as, far as the curse is found

    Songwriters
    G. F. HANDEL, ISAAC WATTS

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  92. Caroling, Caroling

    Caroling, caroling, now we go
    Christmas bells are ringing
    Caroling, caroling thru the snow
    Christmas bells are ringing

    Joyous voices sweet and clear
    Sing the sad of heart to cheer
    Ding dong, ding dong
    Christmas bells are ringing

    Caroling, caroling thru the town
    Christmas bells are ringing
    Caroling, caroling up and down
    Christmas bells are ringing
    Mark ye well the song we sing
    Gladsome tidings now we bring
    Ding dong, ding dong
    Christmas bells are ringing!

    Caroling, caroling, near and far
    Christmas bells are ringing
    Following, following yonder star
    Christmas bells are ringing
    Sing we all this happy morn
    "Lo, the King of heav'n is born!"
    Ding dong, ding dong
    Christmas bells are ringing!

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  93. LETRA 'NAVIDAD CON PAZ'

    llega la navidad con sabor de mazapán
    de turrón de mieles y demás
    vamos a celebrar la familia en el hogar
    nuestra nochebuena una vez más
    con nueces peladillas y un poquito de champán
    cantando una canción que diga con mucha humildad
    que aquí los tres payasos piden a la humanidad
    que reine la paz

    llega la navidad con sabor de mazapán
    de turrón de mieles y demás
    vamos a celebrar la familia en el hogar
    nuestra nochebuena una vez más
    con nueces peladillas y un poquito de champán
    cantando una canción que diga con mucha humildad
    que aquí un viejo payaso pide a la humanidad
    que reine la paz

    llega la navidad con sabor de mazapán
    de turrón de mieles y demás
    vamos a celebrar la familia en el hogar
    nuestra nochebuena una vez más
    con nueces peladillas y un poquito de champán
    cantando una canción que diga con mucha humildad
    que todos los payasos piden a la humanidad
    que reine la paz

    llega la navidad con sabor de mazapán
    de turrón de mieles y demás
    vamos a celebrar la familia en el hogar
    nuestra nochebuena una vez más
    con nueces peladillas y un poquito de champán
    cantando una canción que diga con mucha humildad
    que todos los payasos piden a la humanidad
    que reine la paz

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  94. HARK! THE HERALD ANGELS SING

    Hark! the herald angels sing
    "Glory to the newborn King
    Peace on earth and mercy mild,
    God and sinners reconciled!"
    Joyful, all ye nations rise;
    Join the triumph of the skies;
    With angelic host proclaim
    "Christ is born in Bethlehem!"
    Hark! the herald angels sing
    "Glory to the newborn King!"

    Christ, by highest heaven adored;
    Christ the everlasting Lord;
    Late in time behold Him come,
    Offspring of the favored one.
    Veiled in flesh, the Godhead see;
    Hail the incarnate Deity
    Pleased as man with men to dwell,
    Jesus, our Emmanuel
    Hark! the herald angels sing,
    "Glory to the newborn King"

    Hail! the heaven-born Prince of Peace!
    Hail! the Son of Righteousness!
    Light and life to all He brings,
    Risen with healing in His wings.
    Mild He lays His glory by,
    Born that man no more may die;
    Born to raise the sons of earth,
    Born to give them second birth
    Hark! the herald angels sing,
    "Glory to the newborn King"

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  95. NATALE DI SECONDA MANO - FRANCESCO DE GREGORI

    Oggi è tempo d'incendi, organizziamo presepi
    Dalle stelle tu scendi e ci senti e ci vedi
    Addormentati in panchina o indaffarati a far niente
    Ed il freddo che arriva, ci brucia e ci spegne
    Non c'è nessun segreto, nessuna novità
    Non c'è nessun mistero, nessuna natività
    Io ti regalo una foglia da masticare col pane
    E tu una busta di vino per passare la fame
    Sior capitano aiutaci a attraversare
    questo mare contro mano
    Sior capitano, da destra o da sinistra non veniamo
    e questa notte non abbiamo
    Governo e parlamento non abbiamo e ragione
    Ragione o sentimento non conosciamo
    e quando capita ci arrangiamo
    E ci arrangiamo
    Con documenti di seconda mano
    Con documenti di seconda mano

    Oggi è tempo d'attesa, organizziamo qualcosa
    Mentre balla sul marciapiede, la vita in rosa
    Che ci guarda e sorride e non ci tocca mai
    Ultimi di tutto il mondo, piccoli fiammiferai
    Non c'è nessun perdono in tutta questa pietà
    Non c'è nessun calore, nessuna elettricità
    E oggi parlano i cani per sentirsi più buoni
    Intorno al nostro fuoco cantano canzoni
    Sior capitano aiutaci a attraversare
    questo mare contro mano
    Sior capitano, da destra o da sinistra non veniamo
    e questa notte non abbiamo
    Governo e parlamento non abbiamo e ragione
    Ragione o sentimento non conosciamo
    e quando capita ci arrangiamo
    E ci arrangiamo
    Con documenti di seconda mano
    Con documenti di seconda mano

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  96. “I felt overstuffed and dull and disappointed, the way I always do the day after Christmas, as if whatever it was the pine boughs and the candles and the silver and gilt-ribboned presents and the birch-log fires and the Christmas turkey and the carols at the piano promised never came to pass.”
    Sylvia Plath --from "The Bell Jar" (1963)

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  97. GAUDETE, GAUDETE! CHRISTUS EST NATUS
    Popular song

    Gaudete, gaudete! Christus est natus
    Ex Maria virgine, gaudete!
    Rejoice, rejoice! Christ is born
    Of the Virgin Mary — rejoice!

    Tempus adest gratiæ
    Hoc quod optabamus,
    Carmina lætitiæ
    Devote reddamus.

    The time of grace has come—
    This that we have desired,
    Verses of joy
    Let us devoutly return.

    Deus homo factus est
    Natura mirante,
    Mundus renovatus est
    A Christo regnante.

    God has become man,
    To the wonderment of Nature,
    The world has been renewed
    By the reigning Christ.

    Ezechielis porta
    Clausa pertransitur,
    Unde lux est orta
    Salus invenitur.

    The closed gate of Ezechiel
    Is passed through,
    Whence the light is born,
    Salvation is found.

    Ergo nostra contio
    Psallat iam in lustro;
    Benedicat Domino:
    Salus Regi nostro.

    Therefore let our gathering
    Now sing in brightness
    Let it give praise to the Lord:
    Greeting to our King.

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  98. O COME ALL YE FAITHFUL

    O come all ye faithful joyful and triumphant
    Oh come ye O come ye to Bethlehem;
    come and behold him born the King of angels;
    O come let us adore him Christ the Lord.

    God of God light of light
    Lo he not the virgin's womb;
    Very God begotten not created:
    O come let us adore him Christ The Lord.

    Sing choirs of angels sing in exultation
    Sing all ye citizens of heaven above;
    Glory to God in the highest:
    O come, let us adore him, Christ The Lord

    See how the shepards summoned to his cradel,
    leaving their flocks, draw nigh with lowly fear
    we too will thither hend our joyful footsteps;
    O come, let us adore him, Christ the Lord.

    Yea, Lord, we greet thee, born this happy morning;
    Jesus, to thee be glory given;
    word of the Father, now in flesh appearing:
    O come, let us adore him, Christ the Lord.

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  99. Hallelujah (Aleluya)
    Written by George Friedrich Haandel

    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah
    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah

    For the lord God omnipotent reigneth
    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah
    For the lord God omnipotent reigneth
    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah
    For the lord God omnipotent reigneth
    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah

    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah
    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah
    (For the lord God omnipotent reigneth)
    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah

    For the lord God omnipotent reigneth
    (Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah)
    Hallelujah

    The kingdom of this world;
    is become
    the kingdom of our Lord,
    and of His Christ
    and of His Christ

    And He shall reign for ever and ever
    And he shall reign forever and ever
    And he shall reign forever and ever
    And he shall reign forever and ever

    King of kings forever and ever hallelujah hallelujah
    and lord of lords forever and ever hallelujah hallelujah
    King of kings forever and ever hallelujah hallelujah
    and lord of lords forever and ever hallelujah hallelujah
    King of kings forever and ever hallelujah hallelujah
    and lord of lords
    King of kings and lord of lords

    And he shall reign
    And he shall reign
    And he shall reign
    He shall reign
    And he shall reign forever and ever

    King of kings forever and ever
    and lord of lords hallelujah hallelujah
    And he shall reign forever and ever

    King of kings and lord of lords
    King of kings and lord of lords
    And he shall reign forever and ever

    Forever and ever and ever and ever
    (King of kings and lord of lords)

    Hallelujah hallelujah hallelujah hallelujah
    Hallelujah

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  100. Still, still, still, weil’s Kindlein schlafen will

    1. Still, still, still, weil’s Kindlein schlafen will!
    Maria thuat es niedersingen,
    Ihre keusche Brust darbringen.
    Still, still, still, weil’s Kindlein schlafen will.
    2. Schlaf, schlaf, schlaf, mein liabes Kindlein, schlaf!
    Die Engel thuan schön musiziren,
    Bey dem Kindlein jubelliren,
    Schlaf, schlaf, schlaf, mein liabes Kindlein, schlaf.
    3. Groß, groß, groß, die Liab ist übergroß!
    Gott hat den Himmels-Thron verlassen
    Und muaß reisen auf der Strassen;
    Groß, groß, groß, die Liab ist übergroß!
    4. Auf, auf, auf, ihr Adams-Kinder auf!
    Fallet Jesum all zu Füaßen,
    Weil er für uns d’Sünd thuat büaßen,
    Auf, auf, auf, ihr Adams-Kinder auf.
    5. Wir, wir, wir, thun rufen all’ zu Dir!
    Thua uns des Himmels Reich aufschliessen,
    Wenn wir einmal sterben müassen,
    Wir, wir, wir, thun rufen all zu Dir.


    STILL STILL STILL
    1. Sleep, sleep, sleep, my precious baby sleep!
    Maria sings a lullaby sweet
    And lays her true heart at your feet.
    Sleep, sleep, sleep, my precious baby sleep!
    2. Great, great, great, the love is more than great.
    God has left his throne on high,
    To walk the street, to come us nigh.
    Great, great, great, the love is more than great.
    3. Rise, rise, rise, all Adam’s children rise.
    O, kneel at the feet of Jesus now,
    Our sins to atone he did vow.
    Rise, rise, rise, all Adam's children rise.
    4. We, we, we, ee all implore Thee:
    Open for us heaven’s gate
    Let your kingdom be our fate.
    We, we, we, – we all implore Thee.
    5. Rest, rest, rest, allow the Child to rest.
    Saint Joseph snuffs the candle out,
    Angels are guarding all about.
    Rest, rest, rest, allow the Child to rest.


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  101. MARCH OF THE KINGS

    Traditional French: La Marche Des Rois Mages

    Music: Provençal Melody, 13th Century
    MIDI / Noteworthy Composer

    Three great kings I met at early morn
    With all their retinue were slowly marching
    Three great kings I met at early morn
    Were on their way to meet the newly born
    With gifts of gold brought from far away
    And valiant warriors to guard the royal treasure
    With gifts of gold brought from far away
    Their shields all shining in their bright array

    Ce matin, j'ai rencontré le train
    De trois grands rois qui allaient en voyage
    Ce matin, j'ai rencontré le train
    De trois grands rois dessus le grand chemin
    Tout chargés d'or les suivaient d'abord
    De grands guerriers et les gardes du trésor
    Tout chargés d'or les suivaient d'abord
    De grands guerriers avec leurs boucliers

    For Thy mercy and Thy grace
    Constant through another year
    Hear our song of thankfulness
    Father and Redeemer hear
    Dark the future; let Thy light
    Guide us, bright and morning star
    Fierce our foes and hard the fight
    Arm us Savior for the war

    In our weakness and distress
    Rock of strength be Thou our stay
    In the pathless wilderness
    Be our true and living way
    Keep us faithful; keep us pure
    Keep us evermore Thine own
    Help, O help us to endure
    Fit us for the promised crown

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    1. William L. Simon, ed., Reader’s Digest Merry Christmas Songbook (1981)

      The Crusades-those religious expeditions to rescue the holy places in Palestine from the Moslems -created an enormous interest in both faith and fighting in the Middle Ages. French peasants from Provence in the 13th century, when the tune for this "March of the Kings" was being sung and danced to, must have endowed the Three Kings of the Christmas story with all the virtues and appearance of their own folk heroes nearer at hand. These were the French dukes, clad in gleaming armor, carrying brilliant banners and bejeweled shields, who fought for the Pope far more willingly than they would have for the lives of their own serfs. Hence the martial references in this text, sung to a tune that is perhaps even older than the verses. Georges Bizet, composer of the opera Carmen, used the same tune as a farandole, or stately dance, in his incidental music for Alphonse Daudet’s play L’Arlesienne (The Woman from Aries).

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  102. GOOD KING WENCESLAS

    Good King Wenceslas look'd out,
    On the Feast of Stephen;
    When the snow lay round about,
    Deep, and crisp, and even:
    Brightly shone the moon that night,
    Though the frost was cruel,
    When a poor man came in sight,
    Gath'ring winter fuel.

    "Hither, page, and stand by me
    If thou know'st it, telling,
    Yonder peasant, who is he?
    Where and what his dwelling?"
    "Sire, he lives a good league hence.
    Underneath the mountain;
    Right against the forest fence,
    By Saint Agnes' fountain."

    "Bring me flesh, and bring me wine,
    Bring me pine-logs hither:
    Thou and I will see him dine,
    When we bear them thither."
    Page and monarch forth they went,
    Forth they went together;
    Through the rude winds wild lament,
    And the bitter weather.

    "Sire, the night is darker now,
    And the wind blows stronger;
    Fails my heart, I know now how,
    I can go no longer."
    "Mark my footsteps, good my page;
    Tread thou in them boldly;
    Thou shalt find the winter's rage
    Freeze thy blood less coldly."

    In his master's steps he trod,
    Where the snow lay dinted;
    Heat was in the very sod
    Which the saint had printed.
    Therefore, Christian men, be sure, / Wherefore, Christian people, know,
    Wealth or rank possessing, / Who my lay are hearing,
    Ye who now will bless the poor, / He who cheers another's woe
    Shall yourselves find blessing. / Shall himself find cheering.

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  103. God Rest Ye Merry Gentlemen

    God rest ye merry, gentlemen
    Let nothing you dismay
    Remember, Christ, our Saviour
    Was born on Christmas day
    To save us all from Satan's power
    When we were gone astray
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

    In Bethlehem, in Israel,
    This blessed Babe was born
    And laid within a manger
    Upon this blessed morn
    The which His Mother Mary
    Did nothing take in scorn
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

    From God our Heavenly Father
    A blessed Angel came;
    And unto certain Shepherds
    Brought tidings of the same:
    How that in Bethlehem was born
    The Son of God by Name.
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

    "Fear not then," said the Angel,
    "Let nothing you affright,
    This day is born a Saviour
    Of a pure Virgin bright,
    To free all those who trust in Him
    From Satan's power and might."
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

    The shepherds at those tidings
    Rejoiced much in mind,
    And left their flocks a-feeding
    In tempest, storm and wind:
    And went to Bethlehem straightway
    The Son of God to find.
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

    And when they came to Bethlehem
    Where our dear Saviour lay,
    They found Him in a manger,
    Where oxen feed on hay;
    His Mother Mary kneeling down,
    Unto the Lord did pray.
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

    Now to the Lord sing praises,
    All you within this place,
    And with true love and brotherhood
    Each other now embrace;
    This holy tide of Christmas
    All other doth deface.
    O tidings of comfort and joy,
    Comfort and joy
    O tidings of comfort and joy

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  104. GO TELL IT ON THE MOUNTAIN

    Go tell it on the mountain
    Over the hills and everywhere
    Go tell it on the mountain
    That Jesus Christ is born

    While shepherds kept their watching
    Over silent flocks by night
    Behold throughout the heavens
    There shone a holy light

    Go tell it on the mountain
    Over the hills and everywhere
    Go tell it on the mountain
    That Jesus Christ is born

    Down in a lowly manger
    The humble Christ was born
    And brought us God's salvation
    That blessed Christmas morn

    Go tell it on the mountain
    Over the hills and everywhere
    Go tell it on the mountain
    That Jesus Christ is born

    Bridge:

    There's something ' bout Christmas time
    Something ' bout Christmas time
    We're gonna talk about the manger
    and sing about the Savior
    Knowing that it's Christmas time. (X2)

    Go tell it on the mountain
    Over the hills and everywhere
    Go tell it on the mountain
    That Jesus Christ is born

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  105. Away in a Manger

    Away in a manger, no crib for a bed,
    The little Lord Jesus laid down his sweet head.

    The stars in the sky looked down where he lay,
    The little Lord Jesus asleep in the hay.

    The cattle are lowing, the baby awakes,
    But little Lord Jesus no crying he makes.

    I love Thee, Lord Jesus, look down from the sky
    And stay by my cradle til morning is nigh.

    Be near me, Lord Jesus, I ask Thee to stay
    Close by me forever, and love me, I pray.

    Bless all the dear children in thy tender care,
    And take us to heaven, to live with Thee there.

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  106. Ding Dong Merrily on High

    Ding dong merrily on high,
    In heav'n the bells are ringing:
    Ding dong! verily the sky
    Is riv'n with angel singing.
    Gloria, Hosanna in excelsis!

    E'en so here below, below,
    Let steeple bells be swungen,
    And "Io, io, io!"
    By priest and people sungen.
    Gloria, Hosanna in excelsis!

    Pray you, dutifully prime
    Your matin chime, ye ringers;
    May you beautifully rime
    Your evetime song, ye singers.
    Gloria, Hosanna in excelsis!

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  107. "Carol Of The Bells"

    La, da, da, da, da,
    La, da, da, da, da,
    La, da, da, da, da...

    Hark how the bells
    Sweet silver bells
    All seem to say
    Throw cares away

    Christmas is here
    Bringing good cheer
    To young and old
    Meek and the bold

    Ding dong ding dong
    That is their song
    With joyful ring
    All caroling. (Oh! Oh! Ahh)

    One seems to hear
    Words of good cheer
    From everywhere (From everywhere)
    Filling the air

    Oh how they pound, (Oh how they pound)
    Raising the sound
    O'er hill and dale
    Telling their tale. (Telling their tale)

    Gaily they ring
    While people sing
    Songs of good cheer
    Christmas is here

    Merry, Merry, Merry, Merry Christmas, (Merry, Merry, Merry, Merry Christmas)
    Merry, Merry, Merry, Merry Christmas. (Merry, Merry, Merry, Merry Christmas)

    On on they send
    On without end
    Their joyful tone
    To every home

    Ah! Ah! Ah!

    Ding dong, ding dong, ding dong, ding dong

    La, da, da, da, da,
    La, da, da, da, da,
    La, da, da, da, da...

    Hark how the bells, (Hark how the bells)
    Sweet silver bells
    All seem to say, (All seem to say)
    Throw cares away (We will throw cares away)

    Christmas is here (Christmas is here)
    Bringing good cheer (Bringing cheer)
    To young and old (To the young and old)
    Meek and the bold

    Oh how they pound, (Oh how they pound)
    Raising the sound
    O'er hill and dale
    Telling their tale (Telling their tale)

    Gaily they ring
    While people sing
    Songs of good cheer
    Christmas is here

    Merry, Merry, Merry, Merry Christmas
    (Merry, Merry, Merry Christmas)

    Merry, Merry, Merry, Merry Christmas
    (Merry, Merry, Merry Christmas)

    On on they send
    On without end
    Their joyful tone
    To every home

    Ah! Ah! Ah!

    La, da, da, da, da,
    La, da, da, da, da,
    La, da, da, da, da...

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  108. Ave Maria (Gounod)

    Ave Maria
    Gratia plena
    Dominus tecum
    Benedicta tu in mulieribus
    Et benedictus fructus
    Ventris tui, Jesus
    Santa Maria, Santa Maria
    Maria, ora pro nobis
    Nobis pecatoribus
    Nune et in ora
    Mortis nostrae
    Amen ...

    *******

    Ave Maria (Gounod)

    Hail Maria
    Full of grace
    The Lord is with thee
    Blessed art thou among women
    And blessed is the fruit
    Of thy womb, Jesus
    Holy Maria, Holy Maria
    Maria, pray for us
    Us sinners
    Nou and in the hour
    Of our death
    Amen ...


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  109. Canto natalizio tradizionale in Francia

    UN FLAMBEAU JEANETTE ISABELLE

    Un flambeau, Jeannette, Isabelle --
    Un flambeau! Courons au berceau!
    C'est Jésus, bonnes gens du hameau.
    Le Christ est né; Marie appelle!
    Ah! Ah! Ah! Que la Mère est belle,
    Ah! Ah! Ah! Que l'Enfant est beau!
    C'est un tort, quand l'Enfant sommeille,
    C'est un tort de crier si fort.
    Taisez-vous, l'un et l'autre, d'abord!
    Au moindre bruit, Jésus s'éveille.
    Chut! chut! chut! Il dort à merveille,
    Chut! chut! chut! Voyez comme il dort!
    Doucement, dans l'étable close,
    Doucement, venez un moment!
    Approchez! Que Jésus est charmant!
    Comme il est blanc! Comme il est rose!
    Do! Do! Do! Que l'Enfant repose!
    Do! Do! Do! Qu'il rit en dormant!

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    1. BRING A TORCH JEANETTE ISABELLA

      1. Bring a torch, Jeanette, Isabella
      Bring a torch, to the cradle run!
      It is Jesus, good folk of the village;
      Christ is born and Mary's calling;
      Ah! ah! beautiful is the Mother
      Ah! ah! beautiful is her Son!

      2. It is wrong when the Child is sleeping
      It is wrong to talk so loud;
      Silence, all, as you gather around.
      Lest your noise should waken Jesus.
      Hush! hush! see how fast He slumbers!
      Hush! hush! see how fast He sleeps!

      3. Hasten now, good folk of the village;
      Hasten now the Christ Child to see.
      You will find Him asleep in the manger;
      Quietly come and whisper softly,
      Hush! hush! Peacefully now He slumbers.
      Hush! hush! Peacefully now He sleeps.

      4. Softly to the little stable.
      Softly for a moment come;
      Look and see how charming is Jesus
      How He is white, His cheeks are rosy!
      Hush! hush! see how the Child is sleeping;
      Hush! hush! see how He smiles in his dreams.

      Another First Verse:

      1. Bring a torch, Jeanette, Isabella;
      Bring a torch, come swiftly and run.
      Christ is born, tell the folk of the village;
      Jesus is sleeping in His cradle.
      Ah, ah, beautiful is the Mother;
      Ah, ah, beautiful is her Son.

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    2. The editors of The New Oxford Book of Carols indicate that the French text by Émile Blémont first appeared in Julien Tiesot's Noëls français (1901) and was a version of the carol "Viénès leou vieira la Pieoucelle" which was published in Nicolas Saboly's Recueil de noëls provençaux (1836). As such, the frequent attribution to Nicholas Saboly (1614-1675) is probably incorrect.

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  110. Tradizionalissima canzone natalizia scozzese, e scritta dal principale poeta scozzese Robert Burns, Auld Lang Syne è conosciuta in Italia come "Valzer delle candele" o come il canto dell'Addio del Boy Scout.
    Da parte mia, ho avuto l'immenso piacere di ascoltarla in Scozia, suonata da cento Pipers al Royal Edinburgh Military Tattoo,e cantata dalle migliaia di presenti.

    AULD LANG SYNE - Versione originale di Robert Burns

    Should auld acquaintance be forgot,
    and never brought to mind?
    Should auld acquaintance be forgot,
    and auld lang syne*?
    CHORUS:
    For auld lang syne, my jo,
    for auld lang syne,
    we’ll tak' a cup o’ kindness yet,
    for auld lang syne.
    And surely ye’ll be your pint-stoup!
    and surely I’ll be mine!
    And we’ll tak' a cup o’ kindness yet,
    for auld lang syne.
    CHORUS
    We twa hae run about the braes,
    and pou’d the gowans fine;
    But we’ve wander’d mony a weary fit,
    sin' auld lang syne.
    CHORUS
    We twa hae paidl’d in the burn,
    frae morning sun till dine;
    But seas between us braid hae roar’d
    sin' auld lang syne.
    CHORUS
    And there’s a hand, my trusty fiere!
    and gie's a hand o’ thine!
    And we’ll tak' a right gude-willie waught,
    for auld lang syne.
    CHORUS

    ******

    English transation

    Should old acquaintance be forgot,
    and never brought to mind?
    Should old acquaintance be forgot,
    and old lang syne?
    CHORUS:
    For auld lang syne, my dear,
    for auld lang syne,
    we'll take a cup of kindness yet,
    for auld lang syne.
    And surely you’ll buy your pint cup!
    and surely I’ll buy mine!
    And we'll take a cup o’ kindness yet,
    for auld lang syne.
    CHORUS
    We two have run about the slopes,
    and picked the daisies fine;
    But we’ve wandered many a weary foot,
    since auld lang syne.
    CHORUS
    We two have paddled in the stream,
    from morning sun till dine†;
    But seas between us broad have roared
    since auld lang syne.
    CHORUS
    And there’s a hand my trusty friend!
    And give me a hand o’ thine!
    And we’ll take a right good-will draught,
    for auld lang syne.
    CHORUS

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  111. In notte placida, per muto sentier,
    dai campi del ciel è discese l'Amor,
    all'alme fedeli il Redentor!
    Nell'aura è il palpito d'un grande mister:
    del nuovo Israel è nato il Signor,
    il fiore più bello dei nostri fior !

    R.
    Cantate, o popoli, gloria all'Altissimo
    l'animo aprite a speranza ed amor !


    Se l'aura è gelida, se fosco è il ciel,
    oh, vieni al mio cuore, vieni a posar,
    ti vò col mio amore riscaldar.
    Se il fieno è rigido, se il vento è crudel,
    un cuore che t'ama voglio a Te dar,
    un cuor che Te brama, Gesù cullar.

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    1. Che ricordi! Quando avevo dieci anni andavo a Messa, e mia mamma mi dava 10 lire per l'offerta, e in cambio mi davano un santino. Ma una volta per Natale mi ha dato 100 lire, e il santino ricevuto portava un'immaginetta con Gesù Bambino, e sul retro questa canzone. Non me la ricordavo, non la sentivo da almeno 50 anni, sono emozionata

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    2. E, ricordi su ricordi, mi viene in mente la novena a cui andavo nei giorni precedenti il Natale, prima di andare a scuola: ai bambini veniva dato un librino fai-da-te con i testi delle canzoni di Natale, scritti a mano dalle catechiste, librino che arrivava a Natale un po' sbrindellato, arrotolato, spiegazzato e poi chissà che fine faceva, peccato. L'età e la vita si sono portate via mille cose dell'infanzia, ma quando torna Natale, ecco che la magia dei ricordi riemerge.

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  112. Jethro Tull – A Christmas Song

    Once in Royal David's City stood a lonely cattle shed,
    Where a mother held her baby.
    You'd do well to remember the things He later said.
    When you're stuffing yourselves at the Christmas parties,

    You'll just laugh when I tell you to take a running jump.
    You're missing the point I'm sure does not need making
    That Christmas spirit is not what you drink.

    So how can you laugh when your own mother's hungry,
    And how can you smile when the reasons for smiling are wrong?
    And if I just messed up your thoughtless pleasures,
    Remember, if you wish, this is just a Christmas song.

    (Hey! Santa! Pass us that bottle, will you?)


    Un tempo nella regale città di David sorgeva un’umile stalla,
    dove una madre ha dato alla luce il suo bambino.
    Fareste bene a ricordarvi le cose che Egli ha detto più tardi.
    Quando vi state abbuffando alle feste di Natale,
    riderete se vi dico di andare a quel paese.
    Non avete afferrato il punto che, ne sono sicuro, non c’è bisogno di fare;
    quel famoso spirito di Natale non è ciò che bevete.
    Così come potete ridere quando vostra madre ha fame
    e come potete sorridere quando i motivi per sorridere sono sbagliati?
    E se scompigliassi i vostri piaceri spensierati,
    ricordate, se volete, che questa è solo una canzone di Natale.
    (Ehi, Babbo Natale: passaci quella bottiglia, va bene?)

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  113. I Magi - Mario Luzi

    Non ha volto, si cela
    dentro sé il tempo –
    così ci confonde
    esso, ci gioca
    con i suoi inganni –
    a volte
    duramente,
    duramente ci disorienta.

    Ed ecco, in un frangente
    prima non osservato
    o in uno
    sorpassato
    dal flusso
    e dimenticato
    o in altro ancora
    rimasto
    oscuro dietro le dune,
    qua o là,
    qua o là, seme sepolto
    in terra molto arida
    e molto pesticciata,
    potrebbe all’improvviso
    il futuro disserrarsi
    in luci, sfavillare il tempo
    dove? da una qualsiasi parte.

    Andavano cauti loro, i Magi,
    occhiuto era il viaggio
    in avanti
    o a ritroso? procedendo
    o tornando
    ai luoghi
    d’un’ignota profezia?
    Sapevano e non sapevano
    da sempre la doppiezza del cammino.
    L’avvenire o l’avvenuto…
    dove stava il punto?
    e il segno?
    da dove era possibile il richiamo?
    Non è ricaduta
    inerte nel passato
    e neppure regressione
    nel guscio delle cose già sapute
    questo
    ritorno della strada
    spesso
    su se medesima,
    ma nuova
    conoscenza, forse,
    ed illuminazione
    di un bene avuto e non ancora inteso –
    dice
    uno di loro
    e gli altri lo comprendono
    sì e no, ma sanno
    ed ignorano all’unisono…
    e proseguono
    insieme,
    vanno e vengono
    insieme nel va e vieni del viaggio.

    Mario Luzi
    (da Frasi e incisi di un canto salutare, 1990)

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  114. I pastori - Mario Luzi

    E ora dove avrebbero
    brucato quelle abbacinate pecore?
    dove le spingevano i montoni?
    Non c’era
    erba a quella altitudine.
    Ce n’era
    assai più in basso
    ma lì non ne volevano, era pesta
    e attossicata
    erba quella,
    ormai
    desideravano altro.
    E loro erano fatti tutti profeti e angeli,
    di che? – non lo sapevano –
    imminente?
    accaduto già?
    Così
    li aveva fatti
    ben dentro il plasma umano
    flagrando
    quella profetizzata
    e temuta natività
    che essi vedevano e adoravano
    perduti
    nella raggiante oscurità.

    Mario Luzi
    (da Frasi e incisi di un canto salutare, 1990)

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  115. DIALOGO TRA I MAGI E MARIA - Efrem SIRO
    (Niblisi 306 - Edessa 373), vescovo in Mesopotamia

    I magi: «A noi una stella ha annunciato
    che Colui che è nato è il re dei cieli.
    Tuo figlio ha il potere sugli astri,
    essi sorgono soltanto al suo ordine».

    Maria: «E io vi dirò un altro segreto,
    perché siate convinti:
    restando vergine, io ho partorito mio figlio.
    Egli è il figlio di Dio. Andate, e annunciatelo!»

    I magi: «Anche la stella ce l'aveva fatto conoscere,
    che figlio di Dio e Signore è il tuo figlio».

    Maria: «Altezze e abissi ne rendono testimonianza;
    tutti gli angeli e tutte le stelle:
    Egli è il figlio di Dio e il Signore.
    Portate l'annuncio nelle vostre contrade,
    che la pace si moltiplichi nel vostro paese».

    I magi: «Che la pace del tuo figlio
    ci conduca nel nostro paese,
    con sicurezza, come noi siamo venuti,
    e quando il suo potere dominerà il mondo,
    che Egli visiti e santifichi la nostra terra».

    Maria: «Esulti la Chiesa e canti la gloria,
    per la nascita del figlio dell'Altissimo,
    la cui aurora ha rischiarato cielo e terra.
    Benedetto Colui la cui nascita rallegra l'universo!».

    Efrem Siro

    (tratto da [a cura di A. Giunti, B. Lageder] Espressione e ricerca, vol. V, La Scuola, Brescia 1978).

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  116. NATALE - ENRICO PANZACCHI

    Alta è la notte, scendono
    in candida legione
    dal firmamento gli angeli
    recinti di splendor.
    Pace alla gente buona:
    è nato il Redentor.

    Fiocca la neve: déstansi
    in mezzo all'ombra e al gelo
    e alle melodie angeliche
    rispondono i pastor.
    Sia Gloria al Dio del cielo:
    è nato il Redentor!

    Un tintinnio di giubilo
    da mille torri suona:
    s'allargano le tenebre,
    spuntan dai tronchi i fior.
    Pace alla terra buona:
    è nato il Redentor.

    Nell'umile presepio,
    e Dio, invan tu celi;
    a offrire i Re già vengono
    mirra profumi ed or.
    Gloria sia a Dio nei cieli,
    è nato il Redentor.

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  117. A Christmas Carol - G.K.Chesterton

    The Christ-child lay on Mary's lap,
    His hair was like a light.
    (O weary, weary were the world,
    But here is all aright.)

    The Christ-child lay on Mary's breast
    His hair was like a star.
    (O stern and cunning are the kings,
    But here the true hearts are.)

    The Christ-child lay on Mary's heart,
    His hair was like a fire.
    (O weary, weary is the world,
    But here the world's desire.)

    The Christ-child stood on Mary's knee,
    His hair was like a crown,
    And all the flowers looked up at Him,
    And all the stars looked down

    CANTO DI NATALE - Gilbert Keith Chesterton

    Nel grembo di Maria giaceva il Bimbo
    la sua chioma era simile a una luce
    (stanco e disfatto è il mondo, ma qui tutto
    proprio tutto va bene).
    Sul seno di Maria giaceva il Bimbo
    la sua chioma era simile a una stella
    (sono astiosi e astuti tutti i re
    ma qui sinceri i cuori).
    Sul cuore di Maria giaceva il Bimbo
    ed era la sua chioma come il fuoco
    (stanco è il mondo ma del mondo
    è questo il desiderio).
    Stava Cristo ai ginocchi di Maria
    la sua chioma pareva una corona.
    E tutti i fiori a lui guardavan su
    tutte le stelle giù.

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  118. PER IL SANTO NATALE - GIACOMO LEOPARDI

    Tacciano i venti tutti,
    del mar si arrestino le acque,
    Gesù, Gesù già nacque,
    già nacque il Redentor.
    Il Sommo Nume Eterno
    scese dall'alto cielo,
    il misterioso velo
    già ruppe il Salvator.
    Nascesti alfin nascesti,
    pacifico Signore,
    al mondo apportatore
    d'alma felicità.
    L'empia, funesta colpa,
    giacque da te fiaccata,
    gioisci, o avventurata,
    felice umanità.
    Sorgi, e solleva il capo
    dal sonno tuo profondo;
    il Redentor del mondo
    omai ti liberò.
    No, più non senti il giogo
    di servitù pesante,
    son le catene infrante
    da lui che ti salvò.
    Gloria sia dunque al sommo,
    Onnipossente Iddio,
    guerra per sempre al rio
    d'Averno abitator.
    Dia lode e Cielo, e Terra,
    al Redentor divino,
    al sommo Re Bambino
    di pace alto Signor.

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    1. pare sia stata scritta dal poeta a 11 anni.

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  119. Filastrocca carina, proposta da anonimo e ripescata dalle spam.

    La neve cade,
    viene dal ciel:
    Scende con essa
    Il Bambinel.
    Cade la neve
    Piano pianin;
    E' bella candida
    Come il Bambin .
    La neve cade,
    Imbianca il suol;
    Il cuore candido,
    Quel Bimbo vuol.
    Cade la neve...
    Ah! dal cuor mio,
    Cada la colpa,
    Bambino Dio.

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  120. Scritto nel 1810 da Leopardi appena dodicenne

    In Nativitate Iesu - Giacomo Leopardi

    Pastores tenerum dicite pupulum
    Agrestes citharae, rusticae arundines
    Iesum, davidicum germen amabile,
    Laudent ac celebrent; agmina coelica,
    Dum nox nigra silens obtegit aethera
    Horrens iam tenebris, sidereas domus
    Linquendo quatiunt summa per aera
    Alas pennigeras, tectoque paupere
    Sistunt quo trepidans aspero frigore
    Infans numen iacet: splendido lumine
    Nox fulgens placidis migrat agrestibus.
    Frondes arboribus florido pabulo
    Nascuntur subito gramina densia;
    Iam coelo fugiunt nubila turbida
    Ac flammis rutilant fulgida sidera.
    Haud segnis puerum concine coelicum,
    Pastorum manus, ac umbriferum nemus
    Cantu nunc resonet blandoque carmine.

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    1. Prometto di tradurla in italiano con tanto di vocabolario. Intanto, trovo davvero irresistibile la versione di google trad:

      I pastori dicono tenero fare jogging
      Contadini Arpa , canne rurali
      Ramo davidica di Gesù ' amabile
      Lasciateli , e celebrare ; Le truppe celesti ,
      Mentre silent night nero coperchi cielo
      Ora , irta di scuro , casa stellato
      Lasciando il pneumatico attraverso l'aria
      Pennigera ali , rifugio paupero
      Mostra , che ha ordinato un freddo pungente
      Il potere infantile sta splendente luce
      Una volta che la notte processo pacifico di lattuga .
      Alberi frondosi , fiore foraggio
      Improvvisamente crescere l'erba selvatica ;
      Ora le nubi turbolente del cielo fuggono
      Le fiamme incandescente stelle luminose .
      No concine bambino lento coelicum
      Pastori mano , e il boschetto ombroso
      Cantù ora è proclamata e affascinante carminio .

      Elimina
  121. proposta da anonimo

    La stella - Edmond Rostand

    Perdettero la stella un giorno.
    Come si fa a perdere
    La stella? Per averla troppo a lungo fissata…
    I due re bianchi,
    ch'eran due sapienti di Caldea,
    tracciaron al suolo dei cerchi, col bastone.

    Si misero a calcolare, si grattarono il mento…
    Ma la stella era svanita come svanisce un'idea,
    e quegli uomini, la cui anima
    aveva sete d'essere guidata,
    piansero innalzando le tende di cotone.

    Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
    si disse: " Pensiamo alla sete che non è la nostra.
    Bisogna dar da bere, lo stesso, agli animali":

    E mentre sosteneva il suo secchio per l'ansa,
    nello specchio di cielo
    in cui bevevano i cammelli
    egli vide la stella d'oro che danzava in silenzio.

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    1. ecco l'originale

      L’ÉTOILE - Edmond Rostand

      Ils perdirent l’Etoile, un soir; pourquoi perd-on
      L’Etoile ? Pour l’avoir parfois trop regardée.
      Les deux rois blancs étant des savants de Chaldée,
      Tracèrent sur le sol des cercles au bâton.

      Ils firent des calculs, grattèrent leur menton.
      Mais l’étoile avait fui, comme fuit une idée.
      Et ces hommes dont l’âme eut soif d’être guidée
      Pleurèrent, en dressant des tentes de coton.

      Mais le pauvre Roi noir, méprisé des deux autres
      Se dit : ” Pensons aux soifs qui ne sont pas les nôtres,
      Il faut donner quand même à boire aux animaux. “

      Et, tandis qu’il tenait son seau par son anse,
      Dans l’humble rond de ciel où buvaient les chameaux
      Il vit l’Etoile d’or, qui dansait en silence.

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  122. Noël Noël


    Noël Noël, chiara luce nel ciel:
    Nella grotta divina è nato Gesù.
    Noël Noël Noël Noël
    Insieme adoriamo il bimbo Gesù.
    Noël Noël, cantan gli angeli in ciel!
    Sia pace in terra: è nato Gesù.
    Noël Noël Noël Noël
    Insieme adoriamo il bimbo Gesù.
    Noël Noël: le campane nel ciel
    suonano liete e festose: è nato Gesù.
    Noël Noël Noël Noël
    Insieme adoriamo il bimbo Gesù.

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  123. Questa e' una rassegna spettacolare sul Natale! Grazie di cuore , ho trovato tutto quello che cercavo e anche moltissimo di piu'. Buon Natale a tutti!

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  124. Um per ed vàddar incàura mi nona, o la ziina, davènti al camèn cuntèm sta fola:

    Cla taurna cla strela,
    cla sira smurzè, par mod
    che i remagi i trovan la strè.
    Cal taurna al furmintòn
    a gnir sò dalla tera ,
    che con la vittoria
    la finessa la guera
    e se la naiv bienca,
    la naiv ed bumbès
    la porta la pès,
    cantè dai anzlèn alaura tra d'nò
    cal taurna Gesò,
    a dèr alla zent dal giudèzzi deppiò.

    (Mi sembra di vedere ancora mia nonna, o la mia zietta, davanti al camino a raccontare questa favola:

    Che torni quella stella
    che si era spenta, per fare in modo
    che i Re Magi trovino la strada.
    Che torni il granoturco
    a crescere dalla terra,
    che con la vittoria
    finisca la guerra.
    E se la neve bianca,
    la neve di bambagia
    porta la pace cantata dagli angeli,
    allora tra noi che torni Gesù
    a donare alla gente più giudizio.)
    Walter Borgonzoni, Medicina

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  125. BUONE FESTE DEL NATALE 1918

    L'è frod l'è invèran? A nè brisa vaira!
    Al zed ien vairdi; A sen ed primavaira.
    Tra i vlud e la saida, l'è ned al nostar Sgnaur;
    In zil ai è i enzal chi chèntan enca laur.
    Vittoria vittoria; la stela cumèta la ne pio'custrotta ed ster fairma e smurzee;
    E i povar pastur, chien ste tent al bur,
    i avrèn stavolta la strè pina ed fiur.

    E'freddo è inverno? Non è mica vero!
    Le siepi sono verdi, siamo in primavera!
    Tra i velluti e la seta è nato nostro Signore,
    in cielo ci sono gli angeli che cantano anche loro;
    vittoria vittoria! La stella cometa
    non deve più stare ferma e spenta,
    e i poveri pastori, che sono rimasti tanto tempo al buio
    avranno questa volta la strada piena di fiori.

    Walter Borgonzoni, Medicina

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  126. Come i due precedenti, anche quello che segue è un "sermone": i bimbi li recitavano ai parenti il giorno di Natale. Impettiti, emozionati e ben consci del regalino che avrebbero ricevuto.
    E come i precedenti, anche questo è in dialetto medicinese.

    Sèrmòn ed Nadél

    Cus'el càl quel cu's vàd a là?
    Lè al saul càl muda cà!
    Nà nà l'è un bél Bìnen,
    bianc e ràss e rizulén...
    La su' màma l'hai deva la sòppa
    l'al mitéva in t'l'a gròppia....
    e al fràd a'l' tàrmèva al puvrinén....
    e vùetar dìm' 'n sùldén
    che a'i'ò dèt al mì sèrmònzèn!!

    Sermone di Natale

    Cos'è quella cosa che vedo là?
    E' il sole che tramonta!
    No no è un bel Bambino
    bianco e rosso e ricciolino....
    La sua mamma gli dava la zuppa
    lo metteva nella greppia
    e al freddo lui tremava poverino.....
    e voi datemi un soldino
    che io ho detto il mio sermoncino!!!

    Luisa Tinti Ghelli, Medicina

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  127. Luisa Tinti Ghelli27/12/16, 07:47

    Desidero augurare a tutti gli Amici un Natale sereno, con questo sermone che ci fa tornare bambini perché, bene o male l'abbiamo recitato tutti o quasi, quando a tavola il papà scopriva la nostra letterina con i buoni propositi,nascosta sotto al piatto di tortellini....

    Tutti vanno alla capanna
    per vedere quella gran Cosa
    anch'io sarei curiosa
    di vedere cosa c'è.
    C'è un Bambin che fa la nanna
    fra le braccia della mamma.
    Se avessi un biscottino
    da donare a quel Bambino,
    un biscottino non ce l'ho....
    e un bacino gli darò....

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  128. Mercy Mary21/06/18, 17:43

    Go Tell It On The Mountain
    (Traditional Christmas Carol Song)



    Refrain
    Go, tell it on the mountain,
    Over the hills and everywhere
    Go, tell it on the mountain,
    That Jesus Christ is born.

    While shepherds kept their watching
    o’er silent flocks by night,
    Behold, throughout the heavens
    There shone a holy light.
    Refrain

    The shepherds feared and trembled,
    When low above the earth,
    Rang out the angels chorus
    That hailed our Savior's birth.
    Refrain

    Down in a lowly manger
    The humble Christ was born
    And God sent us salvation
    That blessed Christmas morn.
    Refrain

    And lo! When they had heard it,
    They all bowed down to pray,
    Then travelled on together,
    To where the Baby lay.
    Refrain

    When I was a sinner
    I prayed both night and day
    I asked the Lord to aid me
    And He showed me the way:
    Refrain

    When I was a seeker
    I sought both night and day
    I asked the Lord to help me
    And He taught me how to pray
    Refrain

    He made me a watchman
    Upon the city wall,
    And if I am a Christian,
    I am the least of all.
    Refrain



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  129. Sleigh Ride
    Pentatonix
    Just hear those sleigh bells jingling
    Ring-ting-tingling too
    Come on, it's lovely weather
    For a sleigh ride together with you
    Outside the snow is falling
    And friends are calling, "Yoo hoo"
    Come on, it's lovely weather
    For a sleigh ride together with you
    Giddy up, giddy up, giddy up
    Let's go, let's look at the show
    We're riding in a wonderland of snow
    Giddy up, giddy up, giddy up
    It's grand, just holding your hand
    We're riding along with a song
    Of a wintry fairy land
    Our cheeks are nice and rosy
    And comfy cozy are we
    We're snuggled up together
    Like two birds of a feather would be
    Let's take that road before us
    And sing a chorus or two
    Come on, it's lovely weather
    For a sleigh ride together with you
    There's a birthday party
    At the home of Farmer Gray
    It'll be the perfect ending of a perfect day
    We'll be singing the songs
    We love to sing without a single stop
    At the fireplace while we watch
    The chestnuts pop; Pop! Pop! Pop!
    There's a happy feeling
    Nothing in the world can buy
    When they pass around the coffee
    And the pumpkin pie
    It'll nearly be like a picture print
    By Currier and Ives
    These wonderful things are the things
    We remember all through our lives!
    Just hear those sleigh bells jingling
    Ring-ting-tingling too
    Come on, it's lovely weather
    For a sleigh ride together with you
    Outside the snow is falling
    And friends are calling, "Yoo hoo"
    Come on, it's lovely weather
    For a sleigh ride together with you
    Come on, it's lovely weather
    For a sleigh ride together with you
    Lovely weather for a sleigh ride together with you


    Compositori: Leroy Anderson / Mitchell Parish
    Testo di Sleigh Ride © EMI Music Publishing, BMG Rights Management

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