(Poems of Ossian - Scotland 1760)
Fragments of Ancient Poetry collected in the Highlands of Scotland
Tra il 1760 e il 1765 Macpherson pubblicò questa
raccolta di poemi, spacciandoli per frammenti di antica poesia raccolti
nelle montagne della Scozia e tradotti dal gaelico, e
documentanti la sensibilità ingenua, ma calda e fondamentalmente fantasiosa
delle popolazioni montane. Nonostante ne fosse per lo più lui stesso l'autore,
il successo di pubblico fu assoluto, come pure assoluta fu l'influenza su tutta
la letteratura romantica a venire. Tutta l'Europa si interessò all'Ossian:
inutile elencare le correnti e i poeti che vi si ispirarono, nomino solo Foscolo e Leopardi.
Voce narrante è Ossian (Oisín in gaelico), leggendario
poeta-guerriero figlio di Fingal (Fionn Mac Cumhaill), tra i protagonisti
ricorrenti nelle leggende e ballate in lingua gaelica scozzese, irlandese e
gallese. Questi sono i canti compresi nell'opera:
CATH-LODA
COMALA
CARRIC-THURA
CARTHO
OINA-MURUL
COLNA-DONA
OITHONA
CROMA
CALTHON AND COLMAL
THE WAR OF CAROS
CATHLIN OF CLUTHA
SUB-MALLA
THE WAR OF IRISH-THONA
THE SONGS OF SELMA
FINGAL
LATHMON
DAR-THULA
THE DEATH OF CUTHULLIN
Di questi poemi scelgo Darthùla. La traduzione è di Melchiorre Cesarotti, del 1763, cioè ieri. Il poema si apre con la splendida Invocazione alla luna che propongo più sotto. E' notte, e Darthula sta veleggiando verso la Scozia assieme al fidanzato Nathos e i fratelli di lui Athos e Ardan. Stanno scappando dall'Irlanda, per salvarsi da Cairbar, loro mortale nemico che ha messo gli occhi su Darthula. Ma una tempesta risospinge la nave sulle coste dell'Ulster, dove i tre fratelli vengono assaliti e uccisi da Cairbar. Quando costui fa per impossessarsi di Darthula, la ragazza si leva lo scudo svelando il petto trafitto da un dardo e cade sul suo bel Nathos, confondendo il suo sangue con quello dell'amato.
DART-THULA: A POEM (intro)
"Daughter of heaven, fair art thou! the silence of thy face is pleasant! Thou cames forth in loveliness. The stars attend thy blue course in the east. The clouds rejoice in thy presence, O moon! They brighten their dark-brown sides. Who is like thee in heaven, light of the silent night? The stars are ashamed in thy presence. They turn away their sparkling eyes. Whither dost thou retire from thy course, when the darkness of thy countenance grows? Hast thou thy hall, like Ossian? Dwellest thou in the shadow of grief? Have thy sisters fallen from heaven? Are they who rejoiced with thee, at night, no more? Yes! they have fallen, fair light! and thou dost often retire to mourn. But Thou thyself shalt fail, one night; and leave thy blue path in heaven. The stars will then lift their heads: they, who were ashamed in thy presence, will rejoice."
Figlia del ciel, sei bella; è di tua faccia
dolce il silenzio; amabile ti mostri,
e in oriente i tuoi cerulei passi
seguon le stelle; al tuo cospetto, o luna,
si rallegran le nubi, e 'l seno oscuro
riveston liete di leggiadra luce.
Chi ti pareggia, o della notte figlia,
lassù nel cielo? In faccia tua le stelle
hanno di sé vergogna, e ad altra parte
volgono i glauchi scintillanti sguardi.
Ma dimmi, o bella luce, ove t'ascondi
lasciando il corso tuo, quando svanisce
la tua candida faccia? Hai tu, com'io
l'ampie tue sale? o ad abitar ten vai
nell'ombra del dolor? Cadder dal cielo
le tue sorelle? o più non son coloro
che nella notte s'allegravan teco?
Sì, sì, luce leggiadra, essi son spenti,
e tu spesso per piagnerli t'ascondi.
Ma verrà notte ancor, che tu, tu stessa
cadrai per sempre, e lascerai nel cielo
il tuo azzurro sentier; superbi allora
sorgeranno gli astri e in rimirarti avranno
gioja così, com'avean pria vergogna.
James Macpherson (Seumas macMhuirich or Seumas mac a' Phearsain -
Scotland 1736-1796)