(Le cercle des menteurs - Francia 1998)
Storie, storielle e leggende filosofiche del mondo intero
Questo libro fa di tutto per non attrarre: brutto titolo, pessima copertina. Lo trovi soltanto se ti casca addosso, magari scontato, magari usato: allora te lo pigli come consolazione per non aver trovato altro e a casa lo butti da qualche parte, e te ne scordi. Poi magari succede che una sera non hai nulla da leggere, lo trovi e... magia! Mille e una storia, splendide, divertenti, alcune indimenticabili, nonostante i mille e un errore di tipografia. Leggerlo una volta non basta, perché il piacere della scoperta momentanea spesso supera il ragionamento. Il titolo originale, come sempre, è più indicativo: Il cerchio dei fanfaroni, ossia di quelli che del narrare fole ne hanno fatto un'arte. E' un libro ideale da portarsi in vacanza: le storie durano da cinque righe a cinque pagine. Una la "conto" io, è una storia armena e racconta il viaggio di un uomo d'intelligenza non tanto sveglia.
LA MORTE DI UN CRETINO
Un poveraccio, che lavorava inutilmente, decise di andare a lamentarsi della sua sorte con Dio. Si mise in viaggio e incontrò un lupo, che gli chiese dove andasse.“Vado a lamentarmi con Dio”, disse l’uomo, “Si è mostrato molto ingiusto nei miei confronti”.
“Me lo faresti un favore?”, gli chiese il lupo. “Da mattina a sera, e pure di notte, corro dappertutto per procurarmi da mangiare. Chiedi a Dio: perché hai creato il lupo, se poi lo lasci crepare di fame?” Dopo aver promesso di fare quella domanda, l’uomo si rimise in cammino. Poco dopo incontrò una ragazza carina, che gli chiese quale fosse lo scopo del suo viaggio. Glielo disse.
“Ti prego”, disse lei, “se vedi Dio, parlagli di me. Digli che in questo mondo hai incontrato una ragazza carina, dolce, bella, ricca, in ottima salute e tuttavia infelice. Che devo fare per ottenere la felicità?”.
“Gli farò questa domanda”, disse il povero.
Poco più lontano si fermò ai piedi di un albero, per riposarsi. Benché piantato in una terra buona, questo albero era tutto rinsecchito, quasi privo di foglie. Interrogò l’uomo e gli disse:
“Se vuoi, potresti parlare di me a Dio? Digli che del mio destino non capisco niente. Come vedi, questa terra è fertile, eppure sia d’inverno che d’estate i miei rami sono spogli. Che devo fare per avere, come glia altri alberi, foglie verdi e frutti?”.
L’uomo promise all’albero che avrebbe parlato a Dio. E seguitò il suo viaggio. Dopo un lungo cammino e peripezie rimaste ignote, giunse davanti a Dio, lo salutò e gli presentò la sua supplica.
“Tratti tutti gli uomini alla stessa stregua”, gli disse. “Ma guarda me: lavoro giorno e notte con tutte le mie forze, mi privo di tutto e conduco una vita disgraziata. Conosco gente che lavora molto meno di me e fa una vita piacevole. Sai dirmi dov’è l’uguaglianza, dove la giustizia?”:
“Ti offro un’occasione”, gli rispose Dio. “Sappila cogliere, e diventerai ricco e felice. Va', torna a casa!”.
Prima di congedarsi, l’uomo espose il caso del lupo, della ragazza e del misero albero. Dio gli diede le risposte necessarie e l’uomo ripartì.
Sulla strada del ritorno, incontrò l’albero e gli disse: “Dio mi ha rivelato che un gran mucchio d’oro è nascosto sotto le tue radici. Ecco perché non puoi crescere. Una volta portato via l’oro, ti verranno i rami verdi”.
“Splendido!”, esclamò l’albero. “Presto! Scava fra le radici e prenditi l’oro!”.
“No, no, non posso. Dio mi ha offerto una possibilità. Devo tornare a casa e approfittarne!”.
L’uomo riprese il cammino. Incontrò la ragazza insoddisfatta che gli chiese: “Allora, che ti ha detto Dio?”.
“Mi ha detto che per conoscere la felicità, devi incontrare uno che ti sposi per condividere gioie e dolori con te”.“Sposami!”, gli disse la ragazza. “Sposa me e così saremo felici insieme!”.
“Non posso, non ho tempo! Dio mi ha dato una possibilità e devo tornare a casa per approfittarne! Addio! Cercati un altro sposo!”.
E se ne andò. Un po’ più lontano, incontrò il lupo affamato che gli chiese: “Allora, hai parlato di me a Dio?”.
“Lascia innanzitutto che ti dica cosa mi è accaduto”, rispose l’uomo. “Ho incontrato una ragazza infelice e le ho dato la risposta di Dio: deve trovarsi un marito. Ho incontrato un albero spoglio, al quale Dio manda a dire: un mucchio d’oro blocca le tue radici. La ragazza voleva sposarmi, l’albero voleva farmi scavare perché portassi via l’oro ma io, sia ben chiaro, ho detto no! Dio mi ha offerto una possibilità, così ha detto, e adesso devo tornare a casa per approfittarne!”.
“E io?”, chiese il lupo. “Dio non ti ha dato la soluzione per il mio problema? Rispondimi prima di andartene!”.
“Si”, disse l’uomo. “Ecco cosa ha risposto Dio: il lupo andrà vagando sulla terra fino a quando non incontrerà un cretino che potrà placargli la fame”.
“E dove vuoi che lo trovi uno più cretino di te?”.
“Me lo faresti un favore?”, gli chiese il lupo. “Da mattina a sera, e pure di notte, corro dappertutto per procurarmi da mangiare. Chiedi a Dio: perché hai creato il lupo, se poi lo lasci crepare di fame?” Dopo aver promesso di fare quella domanda, l’uomo si rimise in cammino. Poco dopo incontrò una ragazza carina, che gli chiese quale fosse lo scopo del suo viaggio. Glielo disse.
“Ti prego”, disse lei, “se vedi Dio, parlagli di me. Digli che in questo mondo hai incontrato una ragazza carina, dolce, bella, ricca, in ottima salute e tuttavia infelice. Che devo fare per ottenere la felicità?”.
“Gli farò questa domanda”, disse il povero.
Poco più lontano si fermò ai piedi di un albero, per riposarsi. Benché piantato in una terra buona, questo albero era tutto rinsecchito, quasi privo di foglie. Interrogò l’uomo e gli disse:
“Se vuoi, potresti parlare di me a Dio? Digli che del mio destino non capisco niente. Come vedi, questa terra è fertile, eppure sia d’inverno che d’estate i miei rami sono spogli. Che devo fare per avere, come glia altri alberi, foglie verdi e frutti?”.
L’uomo promise all’albero che avrebbe parlato a Dio. E seguitò il suo viaggio. Dopo un lungo cammino e peripezie rimaste ignote, giunse davanti a Dio, lo salutò e gli presentò la sua supplica.
“Tratti tutti gli uomini alla stessa stregua”, gli disse. “Ma guarda me: lavoro giorno e notte con tutte le mie forze, mi privo di tutto e conduco una vita disgraziata. Conosco gente che lavora molto meno di me e fa una vita piacevole. Sai dirmi dov’è l’uguaglianza, dove la giustizia?”:
“Ti offro un’occasione”, gli rispose Dio. “Sappila cogliere, e diventerai ricco e felice. Va', torna a casa!”.
Prima di congedarsi, l’uomo espose il caso del lupo, della ragazza e del misero albero. Dio gli diede le risposte necessarie e l’uomo ripartì.
Sulla strada del ritorno, incontrò l’albero e gli disse: “Dio mi ha rivelato che un gran mucchio d’oro è nascosto sotto le tue radici. Ecco perché non puoi crescere. Una volta portato via l’oro, ti verranno i rami verdi”.
“Splendido!”, esclamò l’albero. “Presto! Scava fra le radici e prenditi l’oro!”.
“No, no, non posso. Dio mi ha offerto una possibilità. Devo tornare a casa e approfittarne!”.
L’uomo riprese il cammino. Incontrò la ragazza insoddisfatta che gli chiese: “Allora, che ti ha detto Dio?”.
“Mi ha detto che per conoscere la felicità, devi incontrare uno che ti sposi per condividere gioie e dolori con te”.“Sposami!”, gli disse la ragazza. “Sposa me e così saremo felici insieme!”.
“Non posso, non ho tempo! Dio mi ha dato una possibilità e devo tornare a casa per approfittarne! Addio! Cercati un altro sposo!”.
E se ne andò. Un po’ più lontano, incontrò il lupo affamato che gli chiese: “Allora, hai parlato di me a Dio?”.
“Lascia innanzitutto che ti dica cosa mi è accaduto”, rispose l’uomo. “Ho incontrato una ragazza infelice e le ho dato la risposta di Dio: deve trovarsi un marito. Ho incontrato un albero spoglio, al quale Dio manda a dire: un mucchio d’oro blocca le tue radici. La ragazza voleva sposarmi, l’albero voleva farmi scavare perché portassi via l’oro ma io, sia ben chiaro, ho detto no! Dio mi ha offerto una possibilità, così ha detto, e adesso devo tornare a casa per approfittarne!”.
“E io?”, chiese il lupo. “Dio non ti ha dato la soluzione per il mio problema? Rispondimi prima di andartene!”.
“Si”, disse l’uomo. “Ecco cosa ha risposto Dio: il lupo andrà vagando sulla terra fino a quando non incontrerà un cretino che potrà placargli la fame”.
“E dove vuoi che lo trovi uno più cretino di te?”.
Si avventò sull'uomo e lo divorò.