Poesie - ed. Garzanti 2005, pp 912
Soleils couchants - Paul Verlaine
Une aube affaiblieVerse par les champsLa mélancolieDes soleils couchants.La mélancolieBerce de doux chantsMon coeur qui s'oublieAux soleils couchants.Et d'étranges rêvesComme des soleilsCouchants sur les grèves,Fantômes vermeils,Défilent sans trêves,Défilent, pareilsÀ des grands soleilsCouchants sur les grèves.(Poèmes saturniens)
Soli morenti
Un'alba illanguidita
Un'alba illanguidita
versa per i campi
la malinconia
dei soli morenti.
La malinconia
culla con dolci canti
il cuore che s'oblia
nei soli morenti.
E strane fantasie
come soli morenti
rossi ardenti sui greti
fantasmi incandescenti,
sfilano senza tregua,
sfilano come tanti
rossi ardenti sui greti
grandi soli morenti.
Non potevo lasciare orfano ancora a lungo Arthur Rimbaud, al quale si dice che Verlaine fosse molto più legato che alla propria moglie, tanto da trascurarla, e sacrificarla. Si dice anche che la poesia nasca dalla necessità di raccontare le proprie esperienze, e in quest'ottica è evidente che Verlaine non si sia fatto mancare nulla. Tutta la sua opera è una sottolineatura, sotto forma di emozioni, di quella fuga dal mondo intero - e verso l'ignoto - di cui è densa la sua vita, non perché sia un mero diario di avventure o disavventure, ma perché tutte le esaltazioni, gli sconforti, le passioni e soprattutto le malinconie finiscono nei suoi versi. Un altro poeta maledetto, ma quanta eleganza, quanta tenerezza!
Paul Verlaine (Metz 1844 - Parigi 1896)
À LA MANIERE DE PAUL VERLAINE
RispondiEliminaC’est à cause du clair de la lune
Que j’assume ce masque nocturne
Et de Saturne penchant son urne
Et de ces lunes l’une après l’une.
Des romances sans paroles ont,
D’un accord discord ensemble et frais,
Agacé ce cœur fadasse exprès
Ô le son, le frisson qu’elles ont !
Il n’est pas que vous n’ayez fait grâce
À quelqu’un qui vous jetait l’offense :
Or, moi, je pardonne à mon enfance
Revenant fardée et non sans grâce.
Je pardonne à ce mensonge-là
En faveur en somme du plaisir
Très banal drôlement qu’un loisir
Douloureux un peu m’inocula.
ALLA MANIERA DI PAUL VERLAINE
E' a causa del chiaro di luna
che assumo questa maschera notturna
e di Saturno che inclina l'urna
e di queste lune e poi lune.
Romanze senza parole,
con accordo fresco e discorde
pungevano questo stupido cuore,
oh il suono, il brivido di quelle corde!
Non è chi non abbia fatto grazia
a qualcuno che arrecava ingiuria;
quanto a me, perdono alla mia infanzia,
spettro dipinto non privo di grazia.
Io perdono a quella menzogna
in cambio insomma del piacere estroso
se pur banale, che mi inoculò
un qualche ozio un po' doloroso.
Alla buonora. L'illusione della fuga, piuttosto. Verlaine crede di solcare la vita, essendo invece prigioniero di un oscuro labirinto privo di uscita, dove è la vita a solcare lui. Non è difficile intuire l'affinità con poeti contemporanei, la medesima raffinatezza insita in versi musicali ed esistenziali.
RispondiEliminaVerlaine, con Rimbaud e Baudelaire, è certamente il dio del punk-rock. Basti pensare ai Television, formati nel 1973 dal poeta-cantante-chitarrista Tom Miller, che cambiò il proprio cognome in Verlaine, nel tentativo di emularne il simbolismo. Tom è stato collega e compagno di Patty Smith. Ma si sono ispirati a Verlaine anche Iggy Pop, e Lou Reed e tanti altri...
RispondiEliminaThomas Miller, who gave himself the stage name Tom Verlaine, after the French symbolist poet Paul Verlaine (1844-1896). The original Verlaine was known for his use of symbolism, metaphor, and lyricism, all of which Miller tried to emulate in the lyrics he wrote for Television.
EFFET DE NUIT - PAUL VERLAINE
RispondiEliminaLa nuit. La pluie. Un ciel blafard que déchiquette
De flèches et de tours à jour la silhouette
D'une ville gothique éteinte au lointain gris.
La plaine. Un gibet plein de pendus rabougris
Secoués par le bec avide des corneilles
Et dansant dans l'air noir des gigues nonpareilles,
Tandis, que leurs pieds sont la pâture des loups.
Quelques buissons d'épine épars, et quelques houx
Dressant l'horreur de leur feuillage à droite, à gauche,
Sur le fuligineux fouillis d'un fond d'ébauche.
Et puis, autour de trois livides prisonniers
Qui vont pieds nus, un gros de hauts pertuisaniers
En marche, et leurs fers droits, comme des fers de herse,
Luisent à contresens des lances de l'averse.
EFFETTO DI NOTTE - PAUL VERLAINE
Notte. Pioggia. Un cielo sbiadito, che frastaglia
di campanili e torri traforate il profilo
di una città gotica persa in grige lontananze.
Pianura. Un patibolo pieno di impiccati
intisichiti; scossi dal becco di cornacchie
danzano nell'aria nera impareggiabili gighe
lasciando i piedi alla pastura dei lupi.
Arboscelli spinosi e cespi d'agrifoglio
drizzano a destra, a manca l'orrore del fogliame,
sul guazzabuglio fumoso d'uno sfondo da abbozzo.
Tre prigionieri lividi che vanno a piedi nudi,
e intorno a loro un manipolo di alabardieri
in marcia, e i ferri dritti, come ferri d'erpice,
rilucono incrociati con le lance della pioggia.
UN GRAND SOMMEIL NOIR, PAUL VERLAINE
RispondiEliminaUn grand sommeil noir
Tombe sur ma vie :
Dormez, tout espoir,
Dormez, toute envie !
Je ne vois plus rien,
Je perds la mémoire
Du mal et du bien...
O la triste histoire !
Je suis un berceau
Qu'une main balance
Au creux d'un caveau :
Silence, silence !
+++++
UN GRANDE SONNO NERO, PAUL VERLAINE
Un grande sonno nero
piomba sulla mia vita:
speranze mie, dormite,
dormite, desideri!
Io non vedo più nulla,
ho perso la memoria
del male e del bene...
Malinconica storia!
Io sono una culla
che dondola una mano
nel cavo d'un avello:
silenzio, fate piano!
quanta malinconia in questa breve poesia! Quanta solitudine...
sono uno dei tanti cui è capitato uno strazio sentimentale, e in quei momenti ho cercato di capire scrivendo, scrivendo, poetando, arzigogolando e scrivendo di più. Mi guardavo intorno e scrivevo... poi, a 27 anni, ho scoperto Verlaine. Aveva già detto tutto lui. Tutta la mia sconfitta, tutta la mia incapacità di reagire. Eccomi, nella poesia Passeggiata Sentimentale.
RispondiEliminaIl tramonto dardeggiava i suoi ultimi raggi
e il vento cullava le pallide ninfee;
le grandi ninfee tra i canneti
rilucevano tristi sulle acque calme.
Io, me ne andavo solo, portando la mia piaga
lungo lo stagno, tra i salici
dove la bruma vaga evocava un fantasma
grande, lattiginoso, disperato
e piangente con la voce delle alzàvole
che si chiamavano battendo le ali
tra i salici dove solo io erravo
portando la mia piaga; e la spessa coltre
di tenebre venne a sommergere gli ultimi
raggi del sole nelle sue onde smorte
e le ninfee, tra i canneti,
le grandi ninfee sulle acque calme.
Ecco la versione originale:
EliminaPROMENADE SENTIMENTALE - PAUL VERLAINE
Le couchant dardait ses rayons suprêmes
Et le vent berçait les nénuphars blêmes.
Les grands nénuphars entre les roseaux
Tristement luisaient sur les calmes eaux.
Moi j'errais tout seul promenant ma plaie
Le long de l'étang, parmi la saulaie
Où la brume vague évoquait un grand
Fantôme laiteux, et désespérant,
Et pleurant avec la voix des sarcelles
Qui se rappelaient en battant des ailes
Parmi la saulaie où j'errais tout seul
Promenant ma plaie; et l'épais linceul
Des ténèbres vint noyer les suprêmes
Rayons du couchant en ses ondes blêmes
Et des nénuphars parmi les roseaux,
Des grands nénuphars sur les calmes eaux.
Da Poèmes saturniensis - Eaux-fortes:
RispondiEliminaIII MARINE - PAUL VERLAINE
L'Océan sonore
Palpite sous l'oeil
De la lune en deuil
Et palpite encore,
Tandis qu'un éclair
Brutal et sinistre
Fend le ciel de bistre
D'un long zigzag clair,
Et que chaque lame,
En bonds convulsifs,
Le long des récifs
Va, vient, luit et clame,
Et qu'au firmament,
Où l'ouragan erre,
Rugit le tonnerre
Formidablement.
III MARINA
L'oceano sonoro
palpita sotto l'occhio
della luna in lutto
e palpita ancora,
mentre un lampo
brutale e sinistro
fende il cielo di bistro
con un lungo zig-zag chiaro,
e ogni onda,
con balzi convulsi,
lungo i frangenti
va, viene, brilla e grida
e nel firmamento,
dove corre l'uragano,
ruggisce il tuono
formidabilmente.
Paul VERLAINE est né le 30 mars 1844. La fluidité, la musicalité de ses vers ont fait de lui une sorte de symbole pur de la langue française, au point que les Alliés utilisèrent quelques-uns de ses vers pour annoncer le débarquement en 1944 (centenaire de sa naissance !)
RispondiEliminaOn ne résiste pas à citer encore ce célébrissime poème !
Les sanglots longs
Des violons
De l'automne
Blessent mon coeur
D'une langueur
Monotone.
Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l'heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure
Et je m'en vais
Au vent mauvais
Qui m'emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.
(Poèmes saturniens)
е νoudrai vous diгe que c'est éternellement un plaisir de vous lire
RispondiEliminaUne fois de plus un post véritablement attгactif
RispondiEliminaDalia - Paul Verlaine
RispondiEliminaCortigiana dal seno duro, dall’occhio opaco e bruno
che s’apre lentamente come quello d’un bove,
il tuo gran torso splende al par d’un marmo nuovo.
Fior grasso e ricco, intorno a te non fluttua
aroma, e la belta’ serena del tuo corpo
srotola, senza brillo, impeccabili accordi.
Neppure emani il sentore di carne che almeno
esalano quelle che van rivoltando il fieno,
e troneggi, Idolo insensibile all’incenso.
- Cosi’ la dalia, regina vestita di splendore,
eleva senza orgoglio la corolla senza odore,
irritante in mezzo ai gelsomini provocanti!
(“Una dalia”, dai “Pomes saturniens”)
Un articlе vraimsnt plein de vérité