NATALE
ADESTE FIDELES
Adeste fideles
Læti triumphantes
Venite, venite in Bethlehem
Natum videte Regem angelorum
Venite adoremus
Dominum
En grege relicto humiles ad cunas
Vocati pastores adproperant
Et nos ovanti gradu festinemus
Venite adoremus
Dominum
Æterni Parentis
Splendorem æternum
Velatum sub carne videbimus
Deum infantem pannis involutum
Venite adoremus
Dominum
Pro nobis egenum et fœno cubantem
Piis foveamus amplexibus
Sic nos amantem quis non redamaret
Venite adoremus
Dominum
Ergo qui natus die hodierna,
Jesu, tibi sit gloria,
Patris aeterni, Verbum caro factum est
Venite adoremus
Dominum
Accorrete fedeli
Felici ed esultanti
Venite, venite a Betlemme
Vedete, è nato il re degli angeli
Venite adoriamo
Il Signore
Lasciato il gregge all'umile culla
I pastori convocati si affrettano
E noi, esultanti al passo, festeggiamo
Venite adoriamo
Il Signore
Dell'eterno Padre
Lo splendore eterno
Velato nella carne potremo vedere
Dio fanciullo in fasce
Venite adoriamo
Il Signore
Nato per noi e tenuto nel tepore del fieno
Scaldiamolo con abbracci pii
Perché non ricambiare l'amore di chi ci ama tanto?
Venite adoriamo
Il Signore
Quindi tu che sei nato oggi,
Gesù, a te vada la Gloria
Del Pare Eterno, il Verbo si è fatto carne
Venite adoriamo
Il Signore
Dopo l'inatteso successo del post sugli alberi, desidero proporre un altro - e ultimo - tema che mi è carissimo. Perché io, come credo tutti voi, sono stata bambina, e non dimentico facilmente la magia del Natale di allora: le canzoncine per la novena, l'ideazione e costruzione del presepe, le decorazioni in vetro per l'albero, le calze appese al camino, il regalo (l'unico dell'anno) che sarebbe forse arrivato. E poi le cartoline che ci si inviava allora, il profumo magico dei mandarini, i boeri da appendere all'albero, la nevicate abbondanti e silenziose. Eppure, non riesco mai a ricreare la stessa atmosfera, ma me la sogno di notte, e di giorno. E quando arriva Natale, sogno ancora più forte. Ebbene, scavate nella memoria e scatenatevi!