(The Old Man and the Sea - 1952)
Poi cominciò ad avere pena del grande pesce che aveva abboccato. "E' meraviglioso e strano e chissà quanti anni ha," pensò. "Non mi è mai capitato un pesce così forte e che si sia comportato in modo così strano. Forse è troppo saggio per saltare. Potrebbe uccidermi se saltasse o se si mettesse a correre forte. Ma forse ha già abboccato molte volte e sa che la sua battaglia va combattuta in questo modo. Non può sapere che c'è un uomo soltanto contro di lui, e che quest'uomo è un vecchio."
Bello questo libro, mi ha lasciato molti pensieri. La solitudine della vecchiaia, l'ultima impresa prima della fine, la comunque vittoria. Il riposo sognando i leoni, l'abbandono. Triste, ma un qualche orgoglio.
RispondiEliminaE' un vecchio dilemma: è meglio il libro o il film? In questo caso si equivalgono, anche nel ritmo. E in ogni caso si è nella barca con Santiago.
RispondiEliminaSono capitata qui per caso, e sono rimasta molto contenta di averlo fatto. Ho dato un'occhiata ai questi tuoi libri, tutti belli e mi sono soffermata su questo, il classico che mi ricorda mio fratello, amante incorreggibile del mare. Ma ce n'è un altro, se puoi, parla anche di Moby Dick... Complimenti, mi chiamo Sandra.
RispondiEliminaHo opinioni contrastanti su Hemingway, detestando la caccia che a lui piaceva tanto, e non trovando alcuna spettacolarità nelle corride. Non digerisco nemmeno le ampie scene di guerra, di ferite, di morte. Eppure riconosco la sua classe immensa, scrive in una maniera incredibile, immediata, coinvolgente, scorrevole. Ogni parola, ogni frase, arrivano a segno. E questo romanzo è speciale, Santiago è il nonno di tutti, la sua ultima avventura è l'ultima dichiarazione di vita che ogni nonno potrebbe tentare.
RispondiEliminaLo abbino a Moby Dick, si completano a vicenda ed entusiasmano chi va per mare. Questo è più intimistico, quasi sentimentale, rispetto all'altro. Entrambi svelano le due facce dell'anima di quelli che dipendono dal mare.
RispondiEliminaHo un vago ricordo in bianco e nero del film con Spencer Tracy, visto in tv milioni di anni fa. Invece del libro ho un ricordo legato indissolubilmente a mio nonno: Lui me lo leggeva il sabato sera, il libro aveva la copertina marmorizzata e le pagine erano ingiallite, si litigava su cosa mai fosse un marlin, se un pesce spada, o un narvalo. Il valore di un libro è questo.
RispondiElimina"Non sognava più tempeste, né donne, né grandi avvenimenti, né grossi pesci, né zuffe, né gare di forza e neanche di sua moglie. Ora sognava soltanto luoghi, e i leoni sulla spiaggia. Giocavano come gattini nel crepuscolo e gli piacevano come gli piaceva il ragazzo".
RispondiEliminaQuanta pietà per Santiago, e anche per il suo pesce! Per Hemingway sono entrambi vittime e vincitori. Splendido, completo romanzo.
RispondiEliminaIl mare rappresenta sempre l'inconscio, l'insondabile, eppure l'uomo ne è attratto fin dalla notte dei tempi. Ci sono uomini che non riescono a trovare la serenità a terra, e contemporaneamente sono vivi, nel vero senso del termine, in mare. Santiago ci campa col mare, che è tuttavia anche il suo mondo. E questa simbiosi è già pronta, il ragazzo ne è l'erede naturale. Un romanzo da rileggere spesso, appassionante e coinvolgente.
RispondiElimina" Now is not time to think of what you do not have. Think of what you can do with what here is."
RispondiEliminaOld man and the sea, Ernest Hemingway
L'ultima frase, l'ultima pagina de "Il vecchio e il mare":
RispondiElimina"Quel pomeriggio arrivò una comitiva di turisti alla terrazza, e mentre guardavano nell'acqua tra le latte vuote di birra e le barracudas morte, una donna vide una lunga, grande spina dorsale bianca con una coda enorme, che si alzava e dondolava con la corrente mentre il vento di Levante sollevava un gran mare pesante fuori dall'ingresso del porto.
-Che cos'è?- chiese al cameriere, indicando la lunga colonna vertebrale del gran pesce, ormai spazzatura che aspettava di essere portata via dalla corrente.
-Tiburon- disse il cameriere. -Pescecane.- Voleva spiegare cos'era successo.
-Non sapevo che i pescecani avessero la coda così bella, così ben fatta.-
-Nemmeno io- rispose il suo compagno.
In cima alla strada, nella capanna, il vecchio si era riaddormentato. Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava. Il vecchio sognava i leoni."
«Tu sei la mia sveglia» disse il ragazzo.
RispondiElimina«La mia sveglia è l'età» disse il vecchio.
«Perché i vecchi si svegliano così presto? Sarà perché la giornata duri più a lungo?»
__Ernest Hemingway__
da "Il vecchio e il mare"
arriva in un attimo la sera...