(The beast in the jungle - 1903)
"Vide la giungla della sua vita e vide la tigre pronta al balzo. Spaventosa, enorme, nel fremito dell'aria la sentì drizzarsi nel salto che doveva finirlo."
John Marcher vive nell'attesa che si materializzi una minaccia, sconosciuta e incombente. La sua ossessionante tigre in agguato non lo assale mai, eppure riesce a condizionarlo per tutta l'esistenza. Un percorso interiore autodistruttivo, che lo porterà, ovviamente, alla Terra Desolata.
Henry James (USA 1843-1916)
Bel romanzo breve - adoro i romanzi brevi - peccato sia un pochino angosciante. Senza accorgertene finisci preso nella spirale dell'ossessione e aspetti anche tu. Mi ricorda un po' certe mamme che si rovinano la vita nel terrore che succeda qualcosa ai pargoli.
RispondiEliminaPreferisco pensare che John Marcher abbia solo paura di innamorarsi, probabilmente avendo idealizzato l'amore. A me ricorda quei tizi un po' fanatici che si placano solo con rituali ossessivi e maniacali.
RispondiEliminaE io penso che la forza incredibile di questo romanzo sia proprio questa: chi legge si immedesima tanto che, senza accorgersene quasi, indossa l'ansia adattandosela come più gli si confà.
RispondiEliminaVoi dite bene, ma io ho provato ansia dell'attesa - con un sottile piacere - aspettando che gli capitasse quello che temeva, così, tanto per liberarsene.
RispondiEliminaCredo che lui abbia negato a se stesso la possibilità di innamorarsi, e vive nel terrore che succeda. Si rende conto di essere innamorato solo dopo la morte di lei, e questa constatazione lo assale e lo distrugge, perché è troppo tardi.
RispondiEliminaSì, questo è il significato
EliminaQuando, sulla tomba, Marcher viene assalito dalla tigre è ormai troppo tardi. Questo amore non vissuto è più intenso di un amore vissuto. Dicono che l'amore è cieco. Marcher è cieco di fronte all'amore.
RispondiEliminaÈ un potente racconto di amore non tanto non corrisposto quanto non compreso, se non quando è troppo tardi
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