(On the Road - 1957)
Mi trovavo a metà strada attraverso l'America, alla linea divisoria fra l'Est della mia giovinezza e l'Ovest del mio futuro, ed è forse per questo che ciò accadde proprio lì e in quel momento, in quello strano pomeriggio rosso.
Un mito di libertà senza tempo, dice in copertina il mio vecchio, vecchissimo libro (è del 1959), ereditato e vissuto come merita abbondantemente. Il manifesto della Beat Generation, aggiungo. La storia è arcinota: Sal Paradise, ovviamente l'autore, viaggia attraverso Stati Uniti e Messico assieme ad un amico. Autostop, autobus e auto, non per arrivare da qualche parte, ma solo per viaggiare, in assoluta libertà. Lo stile narrativo è altrettanto libero, spontaneo ed efficace. Mi piace associarlo ad un film, che non ha nulla da spartire con questo romanzo, tranne questa sensazione emozionante di libertà: Into the Wild, di Sean Penn.
Jack Kerouac - Usa 1922-1969
« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati»
RispondiElimina«Dove andiamo?»
«Non lo so, ma dobbiamo andare». »
Sì, viaggiare... quando la meta non conta, assorbendo l'energia direttamente dall'adrenalina, sperimentando di tutto e vivendo intensamente ogni istante. Il viaggio che tutti abbiamo sognato di fare, e qualcuno c'è pure riuscito. Bello, imperdibile, emozionante. Oggi non scandalizza più nessuno, ammesso che abbia scandalizzato davvero qualcuno.
RispondiEliminaMi permetto di aggiungere un altro film associabile: il fantastico Easy Rider di Dennis Hopper del '69
RispondiEliminaBello, bellissimo! Complimenti per la scelta!
RispondiEliminaBello! Avrei voluto scriverlo io, mi appartiene in tutto. E poi è facile da leggere, lo consiglio a quelli come me che non leggono moltissimo, bisogna leggerlo. Stef
RispondiElimina"Casa a Missoul,
RispondiEliminaCasa a Truckee,
Casa a Opelousas,
Non c'è casa per me.
Casa nella vecchia Medora,
Casa a Wounded Knee,
Casa a Ogallala,
Mai ci sarà una casa per me..."
Questo romanzo mi ha insegnato la geografia. Alternativa.
la città è Missoula, Marianna!
Eliminaeh, a me molto di più! Fantastico libro.
RispondiEliminaNascono così i miti: quando qualcuno riesce a descrivere il sogno che tutti abbiamo fatto e che non abbiamo poi realizzato. Quando qualcuno entra nella nostra pelle e ci porta a vivere un'esperienza estrema: e non ci siamo spostati nemmeno un centimetro dalla poltrona.
RispondiElimina"Tutti i mozziconi di sigarette, le bottiglie, le scatole di fiammiferi, il vecchio e il nuovo furono scopati in questo mucchio. Se ci avessero messo anche me, Dean non mi avrebbe rivisto mai più. Gli sarebbe toccato errare per tutti gli Stati Uniti e guardare in ogni bidone dell'immondezza da costa a costa prima di trovarmi avvoltolato come un embrione in mezzo ai rifiuti della mia vita, della sua, e di quella di tutti gli interessati e i non interessati. Cosa gli avrei detto da quell'utero immondo? "Non seccarmi, amico, sono felice dove mi trovo."
RispondiEliminaE'curioso osservare come cambia di poco la visione della vita di tre scrittori americani: Hemingway, Kerouac e Bukowski in ordine cronologico. L'unica differenza che ci trovo io sono le dosi, in ordine, di: indifferenza, ottimismo e pessimismo.
On the road "la strada che emancipa,che riscatta,che purifica,"l'importante è andare"
RispondiEliminaStoria di un viaggio, nel quale ciò che importa non è arrivare, ma muoversi indefinitamente nella speranza di esorcizzare un'ansia e un male di vivere crescente, in barba ad altre vie di di fuga come l'alcol, la marijuana, la benzedrina.
Storia di un universo giovanile fragile e dissoluto dove aleggia perenne l'ombra della morte.
Infine storia di un'amicizia forte,coinvolgente,distruttrice, dove uno è attratto irresistibilmente dall'altro e questi (jack)troppo infelice ed insicuro per essere libero come in effetti avrebbe voluto
« Un figlio del West e del sole, Dean. Nonostante la zia mi avesse avvertito che mi avrebbe messo nei guai, sentivo una nuova voce che mi chiamava e vedevo un nuovo orizzonte, e ci credevo, giovane com'ero; e che importanza poteva avere qualche piccolo guaio, o che Dean mi rifiutasse alla fine, come infatti sarebbe successo, su marciapiedi di fame e letti di malattia - che importanza poteva avere? Ero un giovane scrittore e volevo andare lontano »
Qual è la tua strada amico?... la strada del santo, la strada del pazzo, la strada dell'arcobaleno, la strada dell'imbecille, qualsiasi strada. È una strada in tutte le direzioni per tutti gli uomini in tutti i modi.
RispondiEliminaJack Kerouack
«Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo altro e più lungo cammino da percorrere ma non importa, la strada è vita»
RispondiEliminaJack Kerouac, “On the road”
"Per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi d'ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi artificiali che esplodono tra le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno oh!"
RispondiElimina(Jack Kerouac)
"Che cos'è quella sensazione quando ci si allontana dalle persone e loro restano indietro sulla pianura finché le si vede appena come macchioline che si disperdono? .. E' il mondo troppo vasto che ci sovrasta, ed è l'addio.
RispondiEliminaMa noi puntiamo avanti verso la prossima avventura sotto i cieli".
Jack Kerouac, "Sulla strada"
A me piacciono troppe cose e io mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito. Questa è la notte e quel che ti combina. Non avevo niente da offrire a nessuno eccetto la mia stessa confusione.
RispondiEliminaJack Kerouac, Sulla strada
"Perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi
RispondiEliminadi vita, pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo
stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma
bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che
esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra
dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh!"
(Sulla strada, Jack Kerouac) - brano segnalato da Libreria Post Office
Hit the road, Jack!
RispondiEliminaOn The Road - Jack Kerouac
RispondiElimina(On The Road studio version, 1999. Also known as: Home I'll Never Be)
Well, I left New York in nineteen forty-nine
To go across the country, without a dad-blame dime
Montana in the cold cold fall
I found my father in a gamblin' hall
Father, father, where have you been?
I've been out in the world since I was only ten
Father, father, where have you been?
I've been out in the world since I was only ten
Don't worry about me, about to die of pleurisy
Cross the Mississippi, cross the Tennessee
Cross the Niagara, home I'll never be
Home in ol' Medora, home in ol' Truckee
Apalachicola, home I'll never be
For better or for worse, or thick and thin
I've been married to the little woman
God he loves me, like I love him
I want you to do just the same for him
Well, the worms eat away
But don't worry, watch the wind
So I left Montana on an old freight train
The night my father died in the cold cold rain
Rode to Opelousas, rode to Wounded Knee
Rode to Ogallala, home I'll never be
Rode to Oklahoma, rode to El Cajon
Rode to old Tehatchapi, rode to San Antone
Hey! Hey!
Rode to Opelousas, rode to Wounded Knee
Rode to Ogallala, home I'll never be
Rode to Oklahoma, rode to El Cajon
Rode to old Tehatchapi, rode to San Antone
Home I'll never be
Home I'll never be
Home I'll never be
Home I'll never be
Home I'll never be
Home I'll never be
Written by: Jack Kerouac
Published by: Duluoz Publishing Inc. (ASCAP) and Jalma Music (ASCAP)
Recorded at Prairie Sun Recording studios. Cotati, CA/ USA, 1997 (with Primus and Ralph Carney)
Official release: Jack Kerouac Reads "On The Road', 1999
Re-released (On The Road): Orphans (Bastards), (P) & © 2006 Anti Inc.