(Poesie -1997)
Populist Manifesto for Poets, with Love
Poets, come out of your closets,
Open your windows, open your doors,
You have been holed-up too long
in your closed worlds.
Come down, come down
from your Russian Hills and Telegraph Hills,
your Beacon Hills and your Chapel Hills,
your Mount Analogues and Montparnasses,
down from your foothills and mountains,
out of your teepees and domes.
The trees are still falling
and we’ll to the woods no more.
No time now for sitting in them
As man burns down his own house
to roast his pig
No more chanting Hare Krishna
while Rome burns.
San Francisco’s burning,
Mayakovsky’s Moscow’s burning
the fossil-fuels of life.
Night & the Horse approaches
eating light, heat & power,
and the clouds have trousers.
No time now for the artist to hide
above, beyond, behind the scenes,
indifferent, paring his fingernails,
refining himself out of existence.
No time now for our little literary games,
no time now for our paranoias & hypochondrias,
no time now for fear & loathing,
time now only for light & love.
We have seen the best minds of our generation
destroyed by boredom at poetry readings.
Poetry isn’t a secret society,
It isn’t a temple either.
Secret words & chants won’t do any longer.
The hour of oming is over,
the time of keening come,
a time for keening & rejoicing
over the coming end
of industrial civilization
which is bad for earth & Man.
Time now to face outward
in the full lotus position
with eyes wide open,
Time now to open your mouths
with a new open speech,
time now to communicate with all sentient beings,
All you ‘Poets of the Cities’
hung in museums including myself,
All you poet’s poets writing poetry
about poetry,
All you poetry workshop poets
in the boondock heart of America,
All you housebroken Ezra Pounds,
All you far-out freaked-out cut-up poets,
All you pre-stressed Concrete poets,
All you cunnilingual poets,
All you pay-toilet poets groaning with graffiti,
All you A-train swingers who never swing on birches,
All you masters of the sawmill haiku in the Siberias of America,
All you eyeless unrealists,
All you self-occulting supersurrealists,
All you bedroom visionaries and closet agitpropagators,
All you Groucho Marxist poets
and leisure-class Comrades
who lie around all day and talk about the workingclass proletariat,
All you Catholic anarchists of poetry,
All you Black Mountaineers of poetry,
All you Boston Brahims and Bolinas bucolics,
All you den mothers of poetry,
All you zen brothers of poetry,
All you suicide lovers of poetry,
All you hairy professors of poesie,
All you poetry reviewers
drinking the blood of the poet,
All you Poetry Police -
Where are Whitman’s wild children,
where the great voices speaking out
with a sense of sweetness and sublimity,
where the great’new vision,
the great world-view,
the high prophetic song
of the immense earth
and all that sings in it
And our relations to it -
Poets, descend
to the street of the world once more
And open your minds & eyes
with the old visual delight,
Clear your throat and speak up,
Poetry is dead, long live poetry
with terrible eyes and buffalo strength.
Don’t wait for the Revolution
or it’ll happen without you,
Stop mumbling and speak out
with a new wide-open poetry
with a new commonsensual ‘public surface’
with other subjective levels
or other subversive levels,
a tuning fork in the inner ear
to strike below the surface.
Of your own sweet Self still sing
yet utter ‘the word en-masse -
Poetry the common carrier
for the transportation of the public
to higher places
than other wheels can carry it.
Poetry still falls from the skies
into our streets still open.
They haven’t put up the barricades, yet,
the streets still alive with faces,
lovely men & women still walking there,
still lovely creatures everywhere,
in the eyes of all the secret of all
still buried there,
Whitman’s wild children still sleeping there,
Awake and walk in the open air.
Manifesto populista. Per i Poeti, con Amore - Lawrence Ferlinghetti
Poeti, uscite dai vostri studi,
aprite le vostre finestre, aprite le vostre porte,
siete stati ritirati troppo a lungo
nei vostri mondi chiusi.
Scendete, scendete
Dalle vostre Russian Hills e dalle vostre Telegraph Hills,
Dalle vostre Beacon Hills e dalle vostre Chapel Hills,
dalle vostre Brooklyn Heights e dai Montparnasse,
giù dalle vostre basse colline e dalle montagne,
fuori dalle vostre tende e dai vostri palazzi.
Gli alberi stanno ancora cadendo
E non andremo più nei boschi.
Non è il momento ora di sedersi tra loro
quando l’uomo incendia la propria casa
per arrostire il maiale.
Non si canta più Hare Krishna
mentre Roma brucia.
San Francisco sta bruciando
La Mosca di Majakowskij sta bruciando
I combustibili fossili della vita.
La notte & il cavallo si avvicinano
Mangiando luce, calore & forza
E le nuvole hanno i calzoni.
Non è il momento ora di nascondersi per l’artista
sopra, oltre, dietro le scene,
indifferente, tagliandosi le unghie,
purificandosi fuori dall’esistenza.
Non è il momento ora per i nostri piccoli giochi letterari,
Non è il momento ora per le nostre paranoie & ipocondrie,
non è il momento ora per la paura & il disgusto,
è il momento solo per la luce e per l’amore.
Abbiamo visto le migliori menti della nostra generazione
Distrutte dalla noia ai reading di poesia.
La poesia non è una società segreta,
né un tempio.
Le parole & i canti segreti non servono più.
L’ora di emettere l’OM è passata,
viene l’ora di cantare un lamento funebre,
un momento per cantare un lamento funebre & per gioire
sulla fine in arrivo
della civiltà industriale
che è nociva per la terra & per l’Uomo.
Il momento ora di esporsi
nella completa posizione del loto
con gli occhi bene aperti,
il momento ora di aprire le nostre bocche
in un nuovo discorso aperto,
il momento ora di comunicare con tutti gli esseri coscienti,
tutti voi, “Poeti delle Città”
appesi nei musei, includendo me stesso,
tutti voi poeti del poeta che scrive la poesia
sulla poesia
tutti voi poeti di poesia da laboratorio
nel cuore- giungla d’America
tutti voi addomesticati Ezra Pound,
tutti voi poeti pazzi, sballati, malconci,
tutti voi poeti della Poesia Concreta pre-compressa,
tutti voi poeti cunnilingui,
tutti voi poeti da gabinetto a pagamento che vi lamentate con graffiti,
tutti voi ritmatori da metropolitana che non ritmate mai sulle betulle,
tutti voi padroni delle segherie haiku
nelle Siberie d’America,
tutti voi non realisti senza occhi,
tutti voi supersurrealisti autonascosti,
tutti voi visionari da camera da letto,
ed agitprop da gabinetto,
tutti voi poeti alla Groucho Marxista
e Compagni di ozio di classe
che restano inattivi tutto il giorno
e che parlano del lavoro di classe del proletariato,
tutti voi anarchici Cattolici della poesia,
tutti voi Neri Montanari della poesia,
tutti voi Bramini di Boston e bucolici di Bolinas,
tutti voi baby-sitters della poesia,
tutti voi fratelli zen della poesia,
tutti voi amanti suicidi della poesia,
tutti voi capelluti professori della poesia,
tutti voi critici di poesia
che bevete il sangue dei poeti,
tutti voi Poliziotti della Poesia-
Dove sono i figli di Whitman,
dov’è la grande voce che parla ad alta voce
con un senso di dolcezza & di sublimità,
dov’è la nuova grande visione,
la grande visione del mondo,
l’alta canzone profetica
dell’immensa terra
e tutto ciò che canta in essa
e il nostro rapporto con essa-
Poeti, scendete
Nelle strade del mondo ancora una volta
E aprite le menti & gli occhi
Con la vecchia delizia visuale,
schiarite la gola e parlate più forte,
la poesia è morta, lunga vita alla poesia
con occhi terribili e forza di bufalo.
Non aspettate la rivoluzione
o succederà senza di voi.
Smettete di mormorare e parlate ad alta voce
con una nuova poesia gridata
con una nuova comune-sensuale “comprensione-pubblica”
con altri livelli soggettivi
od altri livelli sovversivi,
un diapason nell’orecchio interno
per colpire sotto la superficie.
Del vostro dolce Io che ancora cantate
Ancora esprimete “la parola en-masse”-
Poesia il veicolo comune
per il trasporto pubblico
verso luoghi più alti
di altre ruote che possono portarla.
Poesia che ancora cade dai cieli
dentro le nostre strade ancora aperte.
Loro non hanno ancora innalzato barricate,
le strade animate ancora con visi,
uomini & donne attraenti camminano ancora qui,
dovunque ancora attraenti creature,
negli occhi di tutti il segreto di tutti
qui ancora sepolto,
i selvaggi figli di Whitman qui ancora dormono,
si svegliano e camminano nell'aria aperta.
(Lawrence Ferlinghetti - Usa 1919)
Ispirato da Whitman, Majakovskij e Blake, Ferlinghetti contesta la società borghese usando i mezzi tipici della Beat Generation: la vita vagabonda senza radici, il ricorso all'alcool e alle droghe, il misticismo orientaleggiante; ma in tutta la sua opera non manca mai quel velo di tenerezza che me lo rende molto caro. Molte delle sue poesie sono destinate ad essere recitate con l'accompagnamento di musica jazz.
"Perché sono un distillatore
di poesia.
Sono una banca del canto.
Sono una pianola
in un casino abbandonato
sulla riva del mare
in una fitta nebbia
e ancora suono".
Well/ this must be the place/ we were supposed to lie down (Beh, deve essere questo il posto, dove pensiamo di giacere) è la frase di questa poesia che ha ispirato il titolo allo splendido film di Sorrentino del 2011 con Sean Penn, rockstar sul viale del tramonto. Anche la poesia è struggente: l'amaro confronto tra il grigiore della vecchiaia e lo splendore della giovinezza.
RispondiEliminaJUST I USED TO SAY – LAWRENCE FERLINGHETTI
Just as I used to say
love comes harder to the aged
because they’ve been running
on the same old rails too long
and then when the sly switch comes along
they miss the turn
and burn up the wrong rail while
the gay caboose goes flying
and the steamengine driver don’t recognize
them new electric horns
and the aged run Out on the rusty spur
which ends up in
the dead grass where
the rusty tincans and bedsprings and old razor
blades and moldy mattresses
lie
and the rail breaks off dead
right there
though the ties go on awhile
and the aged
say to themselves
Well
this must be the place
we were supposed to lie down
And they do
while the bright saloon careens along away
on a high
hilltop
its windows full of blue sky and lovers
with flowers
their long hair streaming
and all of them laughing
and waving and
whispering to each other
and looking out and
wondering what that graveyard
where the rails end
is
PROPRIO COME SOLEVO DIRE – LAWRENCE FERLINGHETTI
Proprio come solevo dire
di rado l’amore capita ai vecchi
perché sono sugli stessi binari
da troppo tempo
e poi quando l’occulta deviazione giunge
mancano la curva
e bruciano il binario sbagliato mentre
l’ultimo carro allegramente sbanda
e il fuochista non riconosce
quelle nuove corna elettriche
e i vecchi sbattono fuori dal rugginoso sperone
che finisce
nell’erba morta dove
scatole di latta reti di letto e vecchi rasoi arrugginiti
e materassi ammuffiti
giacciono
e il binario diventa morto
proprio lì
anche se i tiranti di ferro proseguono un po’
e i vecchi
si dicono
Beh
dev’essere qui
che ci dobbiamo stendere
E lo fanno
mentre riluce in un locale lassù
su un’alta
collina
piene le sue finestre di azzurro cielo e innamorati
con fiori
i loro lunghi capelli sciolti
e tutti quanti ridono
e agitano le mani e
bisbigliando tra loro
e guardando fuori
si domandano cos’è
dove termina il treno
quel cimitero
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EliminaMea maxima culpa:
RispondiElimina* L'ho sentito nominare ma non mi sono mai dato la pena di leggere qualcosa di lui
* In ogni caso avrei detto che è italiano
* Pur avendo visto quel bel film ignoravo la provenienza del titolo
* e anche il senso
* la prima poesia mi ha dato la stessa emozione della lettera di Rimbaud che avevi pubblicato....cioè zero emozione, ma un senso storico importante se dovessi fare un compito, ma io cerco solo emozioni
* la seconda poesia, quella del This must be a place, è semplicemente FAN-TA-STI-CA, e come tale ora sono finalmente costretto ad informarmi meglio. Sempre grato.
Scelgo una delle poche sue poesie che conosco. Vorrei ripetere la metrica spezzettata, ma nei commenti non è possibile, per cui mi adeguo anch'io.
RispondiEliminaNEI BOSCHI DOVE TANTI FIUMI SCORRONO - L. FERLINGHETTI
Nei boschi dove molti fiumi scorrono
tra le basse colline
e i campi della nostra infanzia
dove la memoria confonfe pagliai e arcobaleni
anche se i nostri «campi» erano strade
rivedo sorgere quelle miriadi di mattine
in cui ogni cosa vivente
proiettava la propria ombra nell'eternità
e per tutto il giorno la luce
come di primo mattino
con quelle sue acute ombre ombreggiava
un paradiso
che mi ero a malapena sognato
e a malapena sapevo pensare
a questo giorno dalla barba incolta
con i suoi corvi beffardi
che si levano sopra alberi secchi
e gracchiano e stridono
e mettono in dubbio ogni altra
primavera e cosa
(Da Una Coney Island della mente)
IN WOODS WHERE MANY RIVERS RUN - LAWRENCE FERLINGHETTI
In woods where many rivers run
among the unbent hills
and fields of our childhood
where ricks and rainbows mix in memory
although our ‘fields’ were streets
I see again those myriad mornings rise
when every living thing
cast its shadow in eternity
and all day long the light
like early morning
with its sharp shadows shadowing
a paradise
that I had hardly dreamed of
nor hardly knew to think
of this unshaved today
with its derisive rooks
that rise above dry trees
and caw and cry
and question every other
spring and thing
(from A Coney Island of the Mind)
Una delle foto che hai inserito nell'introduzione ritrae Ferlinghetti davanti alla sua libreria e casa editrice City Lights, da lui fondata a San Francisco nel 1953 e che pubblicò i primi lavori letterari della beat generation, tra cui Jack Kerouac e Allen Ginsberg. Proprio per aver pubblicato Howl (Urlo), di Ginsberg, del 1956, fu arrestato e imprigionato, con l'accusa di oscenità.
RispondiEliminaL'altra foto è semplicemente bella: BANNED BOOKS (libri al bando). Usa un termine diventato fin troppo noto grazie ai social networks.
A metà degli anni quaranta prende vita il movimento, non solo letterario, definito BEAT, che modificherà radicalmente la società e il modo di fare cultura. Nasce tra la Columbia University e la City Lights Books, ed esplode tra varie accuse di oscenità e di infamie varie. Tra gli esponenti: Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Borroughs, Lawrence Ferlinghetti, Gregory Corso, e altri come Diane Di Prima, Norman Mailer, Joel Oppenheimer.
RispondiEliminaLa beat generation si innesca in un ventennio epocale: dalla bomba atomica alla guerra del Vietnam, dalle rivendicazioni razziali ai movimenti pacifisti. La società benpensante dell'epoca è frastornata da tutti questi eventi, e non afferra immediatamente l'importanza e il valore del movimento beat, che con disprezzo definisce i battuti, facendo riferimento alla loro presunta instabilità, all'uso abituale di droghe e alcool, al disprezzo per l'ordine costituito, ai versi osceni. "Beat - diceva Kerouac - vuol dire beatitudine, non battuto".
Beat è ribellione. Beat è battito. Beat è il ritmo della musica jazz, del be-bop, della cadenza dei versi nelle poesie. Beat è la scoperta di se stessi, della vita sulla strada, del sesso liberato, della droga, dei valori umani, della coscienza collettiva.
Un esempio del nuovo modo di fare poesia è questa, "oscena" quanto un quadro di Goya:
Il Pittore - Lawrence Ferlinghetti
Pura luce nella prima luce
Pura come un angelo
stava la tela
davanti al giovane pittore
Pulsava in onde di luce
Brillava di luce propria
Egli poteva solamente insudiciarla
sopraffarla
con il suo pennello troppo duro
violarla
con la sua spatola troppo fallica
Egli desiderava un bel pennello di piume bianche
(il Cigno con Leda)
Ed egli indietreggiò
E appoggiò la tela a terra
E giacque solo con lei
E a lungo giacque con quella vergine
desiderando una purezza tutta per sé
com'è strano pensare a Ferlinghetti e sapere che è ancora vivo (anche se ha 94 anni, e me ne sarà grato se gli auguri di viverne ancora) Perché incarnare lo spirito della beat generation e aver dato il meglio di sé prima del '68 fa molto, come dire... passato prossimo, comunque passato. Ma a me piace comunque, come pure mi piace la poesia del Must be the place. La mia è questa, per quel vago, entusiasmante entusiasmante senso d'attesa che si respira:
RispondiEliminaO fragili poesie, Lawrence Ferlinghetti
O fragili poesie
fiori d’amore-notte
Rabbrividire di chitarre
sul Quadalquivir
Voci echeggiate
su terrazze assolate
Statue bianche all’imbocco dei ponti
E "le braccia bianche delle strade"
Balzo di cavalli bradi
che incidono la terra scalpitando
Treni di notte
dalle sirene maledette nascoste
nel libro del tempo
Sere autunnali sulla Third Avenue
la luce ocra che ora si spegne
Manichini nudi
sulle scale antincendio di casamenti popolari
Neonati gettati
in bagni di lacrime
Risate come cristallo in frantumi
Coppe di champagne lanciate dentro i caminetti
Alba e gli amanti spossati
ancora da saziare –
Tutte, tutte le poesie del sogno umano
ancora da liberare!
ecco l'originale:
EliminaO FRAGILE POEMS - LAWRENCE FERLINGHETTI
O fragile poems
flowers of night-love
quivering of guitars
by the Guadalquivir
echoed voices
on sunlit terraces
white statues on bridgeheads
and 'The white arms of roads'
leap of wild horses
pawing the earth
trains in the night
their haunted whistles hid
in book of time
autumn evenings on Third Avenue
the ochre light falling
dressmakers' dummies undressed
on tenement fire escapes
newborn babies thrust
into baths of tears
laughter like crystal shattering
champagne glasses thrown
against fireplaces
dawn and exhausted lovers
still to be sated---
all, all poems in the human dream
still to be liberated!
Collego con un piacere sottile due cose che mi piacciono molto: Timoria e Ferlinghetti.
RispondiEliminaFERLINGHETTI BLUES - TIMORIA
It is the voice
Of the Fourth Person Singular
It is the voice
Within the voice of the turtle
It is the face
Behind the face of the race
Poetry is made of night-thoughts
If it can tear itself away from illusion
It will not be disowned
Before the dawn.
Poetry is made by evaporating
The liquid laughter of youth
Poetry is a book of light at night
Dispersing clouds of unknowing
It hears the whisper
Of elephants
And sees how many angels dance
On the head of a pin
And how many angels and devils dance on the head of a phallus
It is a humming a keening
A laughing a sighing at dawn
A wild soft laughter
It is the final gestalt
Of the immagination
Poetry should be emotion
Recollected in emotion.
E' la voce
Della Quarta Persona Singolare
E' la voce
Dentro alla voce della tartaruga
E' la faccia
Dietro alla faccia della razza
La poesia è fatta di pensieri notturni
Se può strapparsi via dall'illusione
Non sarà ripudiata
Prima dell'alba
La poesia è fatta evaporando
La risata liquida della giovinezza
La poesia è un libro di luce di notte
Che diffonde nuvole di non sapere
Ode il sussurro
Degli elefanti
E vede quanti angeli danzano
Sulla capocchia di uno spillo
E quanti angeli e diavoli danzano sulla punta di un fallo
E' un ronzio un lamento
Una risat un singhiozzo all'alba
Una risatina matta
E' la Gestalt finale
Dell'immaginazione
La poesia dovrebbe essere emozione
Ricomposta insieme nell'emozione
PIETA' PER LA NAZIONE I CUI UOMINI SONO PECORE - LAWRENCE FERLINGHETTI
RispondiEliminaPietà per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pietà per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pietà per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pietà per la nazione che non conosce
nessun'altra lingua se non la propria
nessun' altra cultura se non la propria
Pietà per la nazione il cui fiato e’ danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pietà per la nazione – oh, pietà per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di libertà!"
ecco l'originale:
EliminaPity the nation whose people are sheep,
and whose shepherds mislead them.
Pity the nation whose leaders are liars, whose sages are silenced,
and whose bigots haunt the airwaves.
Pity the nation that raises not its voice,
except to praise conquerors and acclaim the bully as hero
and aims to rule the world with force and by torture.
Pity the nation that knows no other language but its own
and no other culture but its own.
Pity the nation whose breath is money
and sleeps the sleep of the too well fed.
Pity the nation — oh, pity the people who allow their rights to erode
and their freedoms to be washed away.
My country, tears of thee, sweet land of liberty.
Grazie, mi avevano detto che era di pasolini.
EliminaFerlinghetti è un grandissimo poeta cosmopolita, che trasmette nei suoi versi tutti i colori e la musicalità che ha assorbito in giro per il mondo, soprattutto Europa. A me, tuttavia, è carissima questa poesia, per un ricordo appassionato che conservo nel cuore.
RispondiEliminaNostalgia tunisina - Lawrence Ferlinghetti
Nuda camera di marmo bianco
In quel bianco hotel
Su un alto promontorio
Sul mare
A Cartagine
Le grandi portefinestre si aprono
Sul mare troppo azzurro
Tremolanti riflessi di sole
Sull’alto soffitto
Sul grande letto
Con le lenzuola di mussola così bianche
E i pavimenti di marmo grigio chiaro
Freddi a piedi nudi
E attraverso una porta socchiusa
Si intravedono due corpi
Sul letto nel caldo di mezzogiorno
Una bottiglia di retzina aperta
Sul pavimento
E poi la porta chiusa sbattuta
Le tapparelle sciolte
E poi le risa e
I baci e
Il pianto
Uditi
Attraverso il tramezzo
In quella stanza oscurata
Affittata per un giorno tanto tempo fa.
TUNISIAN NOSTALGIA - LAWRENCE FERLINGHETTI
EliminaBare white marble room
in that white hotel
on a high bluff
over the sea
in Carthage
The huge French doors open
on the too blue sea
Flickered reflections of waves
on the high ceiling
over the big bed
with the so-white muslin sheets
and the white grey marble floors
cool to the bare feet
And through a door ajar
two bodies glimpsed
on a bed in heat of noon
an open bottle of retzina
on the floor
And then the door swung shut
the blinds drawn down
And then the laughter and
the kissing and
the crying
overheard
through the transom
in that darkened room
rented for a day long ago
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RispondiEliminatempo fa sono andata a Ferrara a vedere una bellissima mostra su Joaquim Sorolla. Immagini stupende, vaporose, con un amore unico per la femminilità, seppure di tempi passati. Mi fa piacere, oggi, ricordare le emozioni di quel giorno riportando queste parole:
RispondiEliminaLE DONNE DI SOROLLA - LAWRENCE FERLINGHETTI
Le donne di Sorolla dagli elegantissimi cappelli
sdraiate sulle sue spiagge di tela
incantavano gli impressionisti
spagnoli
Ed erano ritratti fraudolenti
del mondo
per il modo in cui la luce giocava su di loro
creando illusioni
d’amore?
Non riesco a non pensare
che la loro “realtà”
fosse quasi altrettanto reale
del mio ricordo di oggi
quando l’ultimo sole stava sospeso sulle colline
e io sentivo il giorno precipitare
come i gabbiani che si tuffavano
fino quasi a terra
mentre gli ultimi gitanti si sdraiavano
e si amavano nel giallo delle ginestre ventose
trovando resistenza e resistendo
straziandosi
ancora
e ancora
finché l’ultimo rovente climax sospeso
a cui alla fine non era più possibile resistere
li faceva gemere
E gli alberi della notte si alzavano
SOROLLA’S WOMEN - LAWRENCE FERLINGHETTI
Sorolla’s women in their picture hats
stretched upon his canvas beaches
beguiled the Spanish
Impressionists
And were they fraudulent pictures
of the world
the way the light played on them
creating illusions
of love?
I cannot help but think
that their “reality”
was almost as real as
my memory of today
when the last sun hung on the hills
and I heard the day falling
like the gulls that fell
almost to land
while the last picnickers lay
and loved in the blowing yellow broom
resisted and resisting
tearing themselves apart
again
again
until the last hot hung climax
which could at last no longer be resisted
made them moan
And night’s trees stood up
(From "A Coney Island of the Mind)
Io invece ho trovato in A coney Island of the mind questa stupenda poesia, con riferimenti al mio amatissimo Chagall. Ferlinghetti è un'ulteriore scoperta, oltre le cose che sapevo già. Ci vuole un pittore-poeta per leggere un poeta-pittore. Entusiasmante!
RispondiEliminaFERMA IL CAVALLO NON FARGLI MANGIARE IL VIOLINO - LAWRENCE FERLINGHETTI
Ferma il cavallo non fargli
mangiare il violino
strillò la madre di Chagall
Ma lui
continuò imperterrito
a dipingere
E divenne famoso
E continuò a dipingere
Il Cavallo con il Violino in Bocca
E quando lo finì
montò sul cavallo
e galoppò via
sventolando il violino
E poi con un profondo inchino lo offrì
alla prima nuda ignuda in cui si imbatté
E non c'era nessuna corda
a trattenerlo
Don’t Let That Horse . . . BY LAWRENCE FERLINGHETTI
Don’t let that horse
eat that violin
cried Chagall’s mother
But he
kept right on
painting
And became famous
And kept on painting
The Horse With Violin In Mouth
And when he finally finished it
he jumped up upon the horse
and rode away
waving the violin
And then with a low bow gave it
to the first naked nude he ran across
And there were no strings
attached
(from A Coney Island of the Mind)
Questa è per me:
RispondiEliminaLAWRENCE FERLINGHETTI ( from Back Roads to Far Places)
THE DOOR to the invisible
is visible
The hidden door
is not hidden
I walk through it forever
not seeing it
I am what I am
And will be
what I will be
LAWRENCE FERLINGHETTI (da Strade Sterrate per Posti Sperduti)
LA PORTA per l'invisibile
è visibile
la porta nascosta
non è nascosta
La varco in eterno
senza vederla
Io sono quello che sono
E sarò
quel che sarò
E anche questa:
RispondiEliminaLAWRENCE FERLINGHETTI (from Back Roads to Far Places)
PAPYRUS and bamboo
in the window's weather --
East + West's leaves
tangled together
Papiro e bambù
esposti alle intemperie alla finestra --
foglie dell'Est + foglie dell'Ovest
intrecciate
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RispondiEliminaIl mondo è un gran bel posto
RispondiEliminaper nascerci
se non date importanza alla felicità
che non è sempre
tutto questo spasso
se non date importanza a una punta d'inferno
qua e là
proprio quando tutto va bene
perché anche in paradiso
non è che cantino
tutti i momenti
Il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non date importanza alla gente che muore
continuamente
o è soltanto affamata
per un po'
che in fondo poi fa male la metà
se non si tratta di voi
Oh il mondo è un gran bel posto
per nascerci
se non vi state troppo a preoccupare
di qualche cervello morto
su ai posti di comando
o di una bomba o due
di tanto in tanto
contro le vostre facce voltate
o di consimili contrattempi
cui va soggetta la nostra
società di gran marca
con i suoi uomini che si distinguono
e i suoi uomini che si estinguono
e i suoi preti
e altri scherani
e con le varie segregazioni
e congressuali investigazioni
e altre costipazioni
che sono il retaggio
della nostra carne demente
Sì il mondo è il più bel posto del mondo
per un sacco di cose come
fare la pantomima della farsa
e fare la pantomima dell'amore
e fare la pantomima della tristezza
e cantare in sordina d'amore e avere ispirazioni
e andare a zonzo
guardando tutto
e odorando fiori
toccando il culo delle statue
e persino pensando
e baciando la gente e
facendo figli portando pantaloni
e agitando cappelli e
ballando
e andando a bagnarsi nei fiumi
a fare dei picnic
in piena estate
o solo genericamente
Sì
ma poi proprio in mezzo a tutto quanto
arriva sorridente il
beccamorto.
__ Lawrence Ferlinghetti __
(grazie a Libreria Post Office)
THE WORLD IS A BEAUTIFUL PLACE - LAWRENCE FERLINGHETTI
EliminaThe world is a beautiful place
to be born into
if you don't mind happiness
not always being
so very much fun
if you don't mind a touch of hell
now and then
just when everything is fine
because even in heaven
they don't sing
all the time
The world is a beautiful place
to be born into
if you don't mind some people dying
all the time
or maybe only starving
some of the time
which isn't half bad
if it isn't you
Oh the world is a beautiful place
to be born into
if you don't much mind
a few dead minds
in the higher places
or a bomb or two
now and then
in your upturned faces
or such other improprieties
as our Name Brand society
is prey to
with its men of distinction
and its men of extinction
and its priests
and other patrolmen
and its various segregations
and congressional investigations
and other constipations
that our fool flesh
is heir to
Yes the world is the best place of all
for a lot of such things as
making the fun scene
and making the love scene
and making the sad scene
and singing low songs and having inspirations
and walking around
looking at everything
and smelling flowers
and goosing statues
and even thinking
and kissing people and
making babies and wearing pants
and waving hats and
dancing
and going swimming in rivers
on picnics
in the middle of the summer
and just generally
'living it up'
Yes
but then right in the middle of it
comes the smiling
mortician